Frattamaggiore:
Centenario del titolo di Città Il 29 settembre del 1902 il Re d’Italia
Vittorio Emanuele III dalla sua villa di Racconigi in Piemonte stilò,
facendolo controfirmare al ministro Giolitti, il decreto di attribuzione del titolo
di città a Frattamaggiore, e con esso diete ordine a tutte le istituzioni
italiane di attivarsi per questo riconoscimento. Fu quella nomina il coronamento di un
desiderio e di un convincimento antico dei frattesi, e fu il riconoscimento
ufficiale del valore storico complessivo della millenaria comunità locale. Frattamaggiore
giunse alle soglie del 20° secolo ricca del millennio di storia che la
separava dalla sua atavica fondazione che gli storici facevano risalire
all’esodo dei Misenati nella Fratta atellana del IX secolo, al tempo delle
scorrerie saracene sulla costa flegrea. Si trattava di un millennio di
sviluppo civile connotato dalla persistenza della forte ed originale
identificazione culturale e religiosa. Il 1902 fu pure l’anno del riconoscimento del valore artistico ed
architettonico del millenario tempio patronale di San Sossio, che fu inserito
per l’importanza del suo repertorio nell’Elenco degli Edifici Monumentali
d’Italia redatto dal Ministero della Pubblica Istruzione. L’anno 1902 fu proprio nodale per
Frattamaggiore che allora iniziò a vivere la celebrazione ufficiale della sua
fervida realtà morale e produttiva: tutte le sfere della vita pubblica, la
politica, la cultura, l’economia, la religione del paese antico, furono coinvolte
in una riflessione ed in una attività che esaltarono la coscienza civile dei
frattesi e fecero assurgere il senso della città a modello etico ed
educativo. Fu una esperienza notevole che fu vissuta con intensità
all’interno della comunità locale e rappresentò motivo di ammirazione e di
emulazione al suo esterno anche in ambito internazionale. Il titolo di città divenne così il
simbolo della eredità storica del
passato e la tematica progettuale per l’orientamento delle future
generazioni dei frattesi. L’origine
da Miseno, la Fratta atellana monastica e benedettina dell’Abbazia di san
Sossio, il casale medievale cresciuto tra la Chiesa angioina ed il Castello normanno, la cittadella
forense del periodo aragonese e del Tribunale della Vicaria, l’Universitas
del Riscatto dal servaggio baronale del ‘600, della società civile e della
solidarietà congregazionale del ‘700, la Città degli opifici industriali e
del Commercio internazionale dell’800, si raccolsero tutte in quel titolo del
1902; titolo che divenne così foriero della Fratta moderna e operosa e
intellettuale del ‘900. Una
Fratta che fu celebrata all’inizio del secolo scorso nelle iniziative che
accompagnarono il Centenario della Traslazione dei Santi Severino Sossio a
Frattamaggiore (1907), nella educazione scolastica gentiliana tra le due
guerre, nella cultura politica fortemente connotata degli atavici caratteri della liberalità e della
democraticità popolare emersi in tutti i momenti della storia locale, anche
della più recente vissuta nelle critiche dinamiche della trasformazione
urbana e della valorizzazione del patrimonio storico ed etico cittadino. Ad un secolo da quella data del titolo di
Città Frattamaggiore mantiene intatti e sostanziali i valori e i motivi che
portarono al suo riconoscimento e vi aggiunge i tanti nuovi, non accidentali,
che continuano a caratterizzarla con fatti,
eventi ed istituzioni, come
luogo vitale della religiosità, della cultura, del dibattito democratico,
della crescita civile, della professionalità, dell’amicizia e della
educazione morale. Oggi la memoria del centenario del titolo di Città sia per
Frattamaggiore una occasione ulteriore, da realizzare attraverso lo stimolo
delle istituzioni locali ad operare, con l’azione e con l’educazione, per consolidare
e riproporre il vivere della comunità nel solco della sua storica identità e
dignità.
Pasquale Saviano (Presidente Onorario Associazione Pro
Loco ‘F.Durante’ – Frattamaggiore NA) |