GMG Testimonianze 

Tra i tanti giovani che hanno partecipato alla GMG, ci sono stati Nicola, Giorgio, Mattia, Luca, Riccardo e Matteo, accompagnati da p. Mario Manzoni. Nicola e Luca ci raccontano le loro impressioni.

Nicola. Non pensavo potesse essere un'esperienza così sconvolgente, quella che ho vissuto nel corso della XV giornata mondiale della gioventù. E' stato un evento memorabile che mi ha colpito profondamente, soprattutto nei due giorni trascorsi a Tor Vergata per la veglia e la santa messa con il nostro caro "papà" Giovanni Paolo II.

I giorni a Roma e a Tor Vergata vissuti assieme ad altri moltissimi giovani di diverse nazionalità mi hanno fatto capire di appartenere ad una grande comunità di credenti priva di pregiudizi e spinta da solidi ideali.

Mi hanno profondamente colpito la vitalità e l'entusiasmo del Papa nell'incontro con i giovani e le sue parole che sottolineavano come la via tracciata da Gesù non sia facile da seguire, ma alla portata di chiunque grazie all'aiuto dello Spirito Santo.

La GMG è stata un'occasione per una grande ricarica spirituale, sono sicuro infatti di essere partito da Roma diverso da come ero arrivato; sta a me ora nella vita di tutti i giorni mettere in pratica quanto appreso da questa esperienza di fede comunitaria. E' importante a mio avviso che le GMG non siano solamente dei bei eventi che si ripetono ciclicamente ma che rappresentino invece una sorta di aiuto per i giovani ad impegnarsi attraverso la propria condotta di vita a diffondere il sempre attuale messaggio di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato".

Concludendo voglio ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile la mia partecipazione a questa GMG: i miei genitori, p. Mario, gli amici di Grottaferrata e dell'Istituto Usuelli ma anche i compagni di viaggio Giorgio, Mattia, Luca, Riccardo e Matteo.

(Nicola Gavet, 19 anni)

Luca. E' la prima volta che partecipo ad un esperienza che mi ha cambiato la vita veramente. Inizialmente quando ho saputo di questa GMG 2000 non ne volevo sapere di andare, ma dopo i ripetuti consigli di mia madre e poi in seguito a quelli di padre Mario ho deciso di andare. Appena arrivato a Roma, già da lì ho capito che queste giornate non le avrei dimenticate mai, tutti quei ragazzi da tutto il mondo uniti senza nessun pregiudizio con amore e gioia mi ha riempito il cuore di entusiasmo.

Il momento culminante è stato quando per la prima volta ho visto il papa. Subito ho sentito qualcosa dentro, una gioia indescrivibile che si è materializzata con un urlo di amore e di libertà. Poi un altro momento a cui sono stato contento di aver partecipato è stata la Veglia. Il papa più giovane che mai che mandava messaggi di amore e pace in tutte le lingue. Durante la veglia ci sono state le testimonianze di quattro ragazzi che mi hanno fatto riflettere sui problemi di questo mondo, e che noi ragazzi come ha detto il papa dovremmo cercare di risolvere, soprattutto quello, secondo me, della pena di morte, e, a questo proposito, c'era la testimonianza di una ragazza che ha parlato della sua amicizia con dei condannati, e la gioia che gli si leggeva in faccia mentre ricordava i suoi e nostri fratelli.

La messa è stata una cosa fantastica, un dono di Dio, una domenica passata veramente in comunione con Gesù.

Però finita questa tre giorni di Roma mi sono sentito un po' male, perché sapevo che dovevo tornare alla vita di sempre, ma mi sono ricordato delle bellissime parole del Santo Padre, che non dobbiamo guardare al passato ma al futuro, perché noi siamo la speranza del 2000, e mi sono sentito subito meglio consapevole di cambiare in modo radicale la mia vita in modo da mettere in pratica le belle cose imparate a Roma.

(Luca Gavet, 17 anni)