Pare proprio che le nuove mete esotiche ed "esose" non abbiano intaccato minimamente il fascino delle acque di Sharm el Sheikh, rimasto destinazione prediletta di un infinità di subacquei e vacanzieri.

Testi e foto di Roberto Chessa

Sembrava che di Sharm ormai si fosse scritto, letto, filmato e fotografato tutto. Sharm, non è una moda, non fa tendenza, non è esclusiva ma è sempre lì, a poco più di tre ore d'aereo dall'Italia e con i suoi 250 alberghi sempre pieni di turisti, siano essi subacquei, coppie in viaggio di nozze o vecchietti in gita organizzata.
Sharm è mare, spiagge, sole, deserto, tranquillità, pub, profumi, sapori, negozi e soprattutto clacson….. tanti clacson suonati con incredibile disinvoltura dagli sprovveduti automobilisti egiziani che pare preferiscano l'auto al dromedario unicamente per la presenza di questo rumoroso accessorio.
Il suo cuore turistico localizzato a Naama Bay è un concentrato di vita e di movimento che trova nelle ore serali il suo massimo sfogo. Più occidentale di molte località Europee racchiude in se quel che di più consumistico può offrire una città moderna, lasciando però trasparire in ogni suo angolo, lo sconvolgimento di una popolazione che sino a ieri viveva isolata da tutto ciò e che non disdegna però la presenza di noti locali come l'Hard Rock Cafè, il Mac Donald o l'apprezzattissimo negozio Benetton.
Chi ha visto Sharm per più volte a distanza di breve tempo, si è reso conto con quale velocità si sia trasformata, rinnovata e ingrandita senza del resto perdere una delle sue caratteristiche fondamentali: il ritmo di vita, scandito da quella flemma comune ai popoli arabi che è in grado di rilassarci e farci capire quanto a volte nella nostra esistenza non sia necessario correre per arrivare, oltretutto, a delle mete che son li immobili ad aspettarci. Reputo che il famigerato mal d'Africa che molti avvertono al rientro a casa, sia proprio dovuto all'improvvisa accellerazione di quei ritmi biologici che in luoghi come questi si adeguano facilmente a quelli di un popolo che ha fatto della fretta il suo peggior nemico.
La nazione egiziana ha capito da molto quale fosse il valore economico e naturalistico dell'estremo sud della penisola del Sinai e ha provveduto a valorizzarlo e proteggerlo, più di quanto noi abbiamo mai fatto con le nostre località, anche loro per certi versi uniche. Attraverso l'attivazione di un servizio di controllo severo e limitando l'ingresso solo a poche circoscritte zone, si è preservato un ecosistema che non ha eguali nel mondo. L'intelligente mossa da parte dei Diving, di non sparare subito tutte le cartucce, di non svelare quindi tutte le potenzialità di questo tratto di Mar Rosso, ha permesso agli assidui visitatori di Sharm el Sheikh di visitare, a distanza di tempo, posti nuovi sempre belli e affascinanti. Non che Ras Mohammed, il Tistlegorm o Shark Reef e magari Gordon e Jackson Reef e altri non meritino un'ennesima visita, il parco offre veramente tanto e sfiorando le zone di divieto, ci si può immergere in posti veramente unici. Uno di questi è la grande baia di Marsa Bareika situata dietro la punta estrema del parco di Ras Mohammed a circa tre quarti d'ora di navigazione a sud di Sharm.
Le immersioni effettuabili nella baia sono fondamentalmente tre. Due nelle estremità nord (Torfe Bacca) e sud (Ras Atar) dell'ingresso alla baia stessa e una proprio al suo interno davanti all'immensa spiaggia chiamata Bareika Beache. Purtroppo non tutti i Diving offrono questo tipo di esperienza, proprio per la paura di sconfinare involontariamente nelle zone vietate, ma con un po' di attenzione da parte dell'equipaggio della barca si può evitare questo inconveniente. Per un'attenta visita a Marsa Bareika è d'obbligo dedicare due intere giornate per un minimo di quattro immersioni da effettuare lungo le ripide pareti entro i 25 mt. di profondità. La scelta di entrare a nord o a sud della baia è dettata dal mare e dalle correnti del momento, ma solitamente si riesce ad iniziare l'esplorazione da Torfe Bacca, localizzata abbastanza sotto vento e quasi sempre, relativamente, tranquilla.

TORFE BACCA

La barca si avvicina al reef che sporge dalla costa a pelo d'acqua per qualche decina di metri e come sempre accade per la maggior parte delle immersioni in Mar Rosso ci si tuffa da poppa in fila indiana per dirigersi subito a ridosso del reef. Questo per tutta l'immersione avrà una conformazione praticamente uguale. Dalla superficie scende una parete rocciosa di circa 15 - 20 mt. che si adagia su un fondo sabbioso, frastagliato da diverse formazioni coralline, che degrada velocemente nell'abisso. Caratteristica fondamentale di questa immersione, sono gli immensi ventagli corallini di dimensioni impressionanti (ho stimato a occhio circa due metri di diametro), i quali sotto le loro aguzze fronde nascondono pesci di ogni specie e dimensione. Le rocce posate sul fondo sabbioso sono interamente incrostate di coralli colorati, di madrepore, grandi Gorgonie arancioni e ulteriormente abbellite dalla sovente presenza di fitti branchi di Glass Fish. Elencare i tipi di pesci visibili sarebbe monotono, anche perché basterebbe aprire un normalissimo libro di biologia marina dei mari tropicali e leggerli tutti, ma alcuni incontri sono stati veramente speciali e da ricordare. Primo fra tutti un'ampia zona di fondale in prossimità del nostro punto d'ingresso letteralmente tappezzata di piccoli Trigoni Maculati, o l'incontro quasi in superficie con una grande Cernia anch'essa Maculata. Ma il ricordo che mi rimarrà per sempre impresso è stato il poter passare svariati minuti ad accarezzare un tenerissimo Pesce Scatola di dimensioni sbalorditive, che adagiato sul fondo sembrava aspettasse qualcuno per farsi coccolare.

 

Dopo la prima immersione della mattina, si entra all'interno della baia, verso una caletta e ci si ancora su un fondale di un azzurro sconvolgente. L'ambiente è molto suggestivo e quasi da film. Il trasporto emotivo è intenso nel vedere il deserto immacolato, segnato unicamente dalle impronte di migliaia di granchi, andare a buttarsi nel mare di questa paradisiaca laguna. Il silenzio è padrone sia della barca che dell'ambiente che ci avvolge e ognuno mangia la sua prelibata pietanza tipica rivolto a guardare la bellezza di un luogo che sino ad oggi aveva solo potuto sognare. Con la scusa di controllare l'ormeggio della barca, io e Cristiano, il nostro accompagnatore, romagnolo Doc, subacqueo per vocazione, scendiamo in acqua alla ricerca di una grande manta che pare sia solita frequentare quel posto. Non la vediamo, ma ci troviamo di fronte ad un fondale dall'aspetto spettrale, formato da profondi canali ricavati nella roccia che vanno ad allargarsi verso il fondo creando un intreccio di lunghe e scure gallerie sommerse. Essendo un tratto di mare chiuso, non vi è alcun colore o vita particolare, ma la conformazione del fondo vale sicuramente una breve visita di pochi minuti.

RAS ATAR

Lasciata a malincuore la piccola insenatura interna ci dirigiamo in direzione del versante sud del canale di ingresso alla baia. Le caratteristiche esterne del luogo e le modalità di ingresso in acqua sono del tutto simili alla nostra immersione precedente, ma i fondali Ras Atar si differenziano da quelli di Torfe Bacca dalla conformazione del fondale. Qui infatti ci troviamo per tutta l'immersione a ridosso di una parete quasi verticale che sparisce nel blu di un fondo abissale. Ci muoviamo a favore di corrente e mentre alla nostra sinistra scorre il muro di roccia, a destra un branco di grossi dentici insieme ad alcuni piccoli esemplari di tonni dalla colorazione quasi gialla ci seguono durante quasi tutta l'immersione. Grandi denti rocciosi ad estensione quasi orizzontale si staccano dalla parete frastagliata da profonde fenditure ricche di cernie e guarnite da una foresta di gorgonie multi colore, la cui crescita assieme a quella dei numerosi alcionari e coralli è favorita dalla presenza costante di correnti. Ogni roccia sembra essere dimora di una comunità diversa. In una vi sono i Glass Fish, in un'altra i Platax con i loro movimenti scenografici e nell'altra ancora una copia di Pesci Farfalla che si spostano elegantemente tra i coralli variopinti. La superficie è invece destinata ai Labridi, ai Pesci Papagallo e ai Pesci Chirurgo che trovano nelle formazioni coralline il loro cibo prediletto. L'immersione oltre al fascino dell'ambiente non dispensa incontri particolari ma è sicuramente una delle destinazioni più affascinanti di questo tratto di Mar Rosso.

 

BAREIKA BEACHE

Al contrario di Ras Atar, questa immersione non mostra di sicuro fondali attraenti e colorati, ma gli incontri particolari sono assicurati. Ci troviamo infatti all'interno della baia, in un tratto di mare chiuso e quasi privo di correnti. La dominante di colore e prevalentemente scura e il fondo e formato da alti gradini di roccia che sprofondano nel blu con un inclinazione di circa 45 gradi. Le profonde fessure della parete nascondono cernie e alcune murene grandi come un braccio che ci guardano indifferenti al nostro passaggio. Ma questa volta l'attrattiva principale del luogo non stà verso terra ma arriva dal largo. Dopo l'incontro con una tartaruga, una macchia scura si scorge all'orizzonte. La visibilità non certo eccezionale, rende difficile l'avvistamento che viene confermato solo una volta che ci troviamo a breve distanza. Si tratta di un bellissimo esemplare di Squalo Zebra che con la sua lunga coda dai movimenti morbidi si avvicina sinuoso a pochi metri da noi. Basta però un nostro movimento brusco a spaventarlo e a farlo sparire nel torbido delle acque. E' innegabile che si sia trattato di un esperienza elettrizzante, la ciliegina sulla torta e l'ennesimo regalo della favolosa baia di Marsa Bareika.

Arrivati alla fine del periodo di vacanza è normale tirare le somme. Dopo due viaggi a distanza di un anno e mezzo uno dall'altro che ci hanno tenuto a Sharm per un totale di tre settimane ritorniamo a casa felici ma allo stesso tempo scontenti di aver già finito l'ennesima esperienza, tanto che non lasciamo il piccolo aeroporto internazionale senza esserci promessi solennemente di ritornare al più presto sicuri che Sharm el Sheikh ci riserverà altre, gradite sorprese.

Il Viaggio.

Questa volta per andare a Sharm el Sheikh abbiamo scelto uno dei pochi Tour Operator che offrivano il soggiorno presso il nuovissimo Hotel Baron, un favoloso albergo, di categoria 5 stelle lusso, in stile vagamente arabegiante. L'offerta era troppo ghiotta per poter essere rifiutata. Il nostro operatore proponeva una vacanza di 15 giorni compresa di volo A/R pensione completa, bibite comprese, al Baron, per un prezzo di poco superiore a 1.300.000. L'albergo si trova a cinque minuti dall'aeroporto e a 15 Km. a nord di Sharm, nell'ingresso dello stretto di Tiran, proprio di fronte all'omonima isola. I collegamenti con il paese sono continui. Davanti ad esso una grande spiaggia attrezzata posata su un bellissimo tratto di barriera corallina raggiungibile attraverso un pontile galleggiante al termine del quale si trova una piattaforma con scalette in acciaio per favorire l'ingresso dei bagnanti in acqua. E' inutile dire che è il regno dello snorkeling, praticato da quasi tutti gli ospiti dell'albergo che in pochi metri d'acqua si trovano faccia a faccia con l'ambiente marino del mar rosso. I servizi offerti sono degni di un albergo di tale classe: grandi camere con servizi, aria condizionata e ampio balcone sul mare; due ristoranti, una pizzeria, tre bar, due piscine, una delle quali d'acqua salata con idro massaggio. Non manca un Diving interno che accompagna i sub nella barriera antistante l'albergo e un'animazione a totale appannaggio degli ospiti italiani che allieta le serate e le giornate in spiaggia senza mai essere opprimente.

Con chi Immergersi.

Uno dei Tour Operator attivi presso l'hotel, offre la possibilità di immergersi con un Diving convenzionato: l'OCEANO DIVING CENTER di proprietà della simpaticissima Esmeralda, una vulcanica signora Canadese di origini Arabe e accompagnati da Cristiano già definito subacqueo per vocazione, istruttore per costrizione e acerrimo nemico dei sub poco pratici e molto teorici. Ottima compagnia e divertimento assicurato.
Per informazioni sul centro:

OCEANO DIVING CENTER
c/o Barracuda Sharm Hotel
Sharm el Maya - Sharm el Sheikh
Tel. 002 62 660790 Fax 002 62 660442

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