Sarracenia


Le Sarracenie sono piante carnivore a forma di cono, che si distinguono principalmente tra piante ad ascidi alti e slanciati (come ad esempio la Sarracenia flava, alata ecc.) e ad ascidi bassi e larghi (come la Sarracenia purpurea e psittacina). Le Sarracenie catturano gli insetti mediante i disegni sul cappello dell'ascido e, soprattutto, dal nettare prodotto sul bordo dell'ascidio.
Sono piante che gradiscono un'illuminazione molto forte, con sole pieno per tutto il giorno, ma che soffrono leggermente il caldo nei mesi estivi più caldi, in quanto le radici si surriscaldano e fanno andare la pianta in un riposo estivo. Le temperature di coltivazione variano tra 0 e 30 gradi centigradi, anche se la pianta sopporta qualche volta temperature sotto lo 0. Le Sarracenie vanno tenute in vasi ampi, ma soprattutto profondi, a causa delle loro lunghe radici, e possibilmente tenute sempre con 5 cm d'acqua demineralizzata nel sottovaso; è consigliato l'uso di sottovasi molto alti, oppure, ancora meglio, l'uso di idrovasi, che permettono di mantenere un livello d'acqua alto, e che evitano di rabboccare i sottovasi molto spesso.
Il substrato con cui si coltivano le sarracenie può variare molto, anche se il più usato consiste in un mix costituito per metà da torba e per metà da sabbia silicea o perlite, che alleggerisce meglio il terreno. Qualcuno, volendo integrare un pò di sali minerali non dannosi alla pianta, usa della vermiculite.
La riproduzione delle Sarracenie (vedete la pagina di Fabione a proposito) è molto semplice, ma, una volta ottenuti i semi, riuscirete ad ottenere piante adulte di buona taglia solo dopo un lungo periodo, che può arrivare anche a 10 anni! Comunque i semi, dopo essere stati stratificati per 1-2 mesi, vanno seminati e germinano in uno o due mesi. Le Sarracenie, poi, sono piante che non si prestano quanto la Dionaea per talee, in quanto l'unica talea che si può effettuare è quella da rizoma, in cui bisogna asportare un piccolo pezzetto di rizoma attaccato all'ascidio, sperando che venga via qualche cellula meristematica, oppure, se siete fortunati e la vostra pianta sta dividendo il rizoma in due, basta dividere un rizoma dall'altro.