Cenni storici

 

 

 

 

 

 

Il 30 Agosto 1687, con Decreto Regio, Ignazio II Gravina Amato, principe di Palagonia, assunse i diritti feudali su un territorio posto alle pendici dell'Etna, nel versante Nord-Est.

Su di esso sorgeva un villaggio, in origine denominato "Belvedere" per la sua felice posizione, che il principe, in seguito, battezzò ufficialmente "Piedimonte", dal gergo locale "Piamunti", data la sua ubicazione.

Nel 1862, essendoci Piedimonte d'Alife nel Beneventano, il Consiglio Civico deliberò di chiamare il paese "Piedimonte Etneo".

I primi abitanti furono dei contadini che il principe fece venire da altre sue terre; a questi si unirono artigiani provenienti da Messina e provincia, da Linguaglossa, Calatabiano e Castiglione di Sicilia.

Piedimonte Etneo diventò Comune nel 1812, anno in cui il comandante delle forze inglesi in Sicilia, praticamente governatore dell'isola, concesse una nuova Costituzione liberale al Parlamento siciliano su modello di quello inglese; la Sicilia infatti, in quel periodo era sotto l'egida della Gran Bretagna.

Verso la fine del secolo, iniziò un vistoso flusso migratorio verso il continente americano, da parte di braccianti che vivevano in condizioni di estremo disagio. In quel triste periodo i poveri rimasti in paese e parecchi malati furono assistiti dalle Confraternite religiose di Sant'Ignazio e San Michele.

Durante la Prima Guerra Mondiale la popolazione soffri molto a causa dei lutti, del razionamento dei generi alimentari e del petrolio, necessario, quest'ultimo per illuminare le case e le strade.

In epoca fascista regnò una certa armonia fra le varie classi sociali e si fece qualche progresso nell'edilizia urbana: fu migliorata la rete stradale cittadina, venne pavimentato il Piano Madre Chiesa e si fecero ripartizioni alla rete idrica. Si mise in funzione, inoltre, il servizio anagrafe del bestiame, che impedì i furti di animali da somma e da macello.

Con la caduta del fascismo si instaurò a Piedimonte Etneo il Regime Militare Alleato e nel 1946 la

popolazione poté eleggere i propri amministratori e rappresentanti

Aspetti naturalistici

La superficie del territorio di Piedimonte Etneo che ricade all'interno del Parco dell'Etna è di 794 ettari.

Tutto il territorio comunale si estende dal limite perimetrale inferiore di contrada Ponte Boria al confine con Fiumefreddo, fino quasi a raggiungere, con Pizzi Deneri, la parte sommitale dell'Etna ad oltre 2800 metri di altitudine. In questa località è stato realizzato di recente il nuovo osservatorio vulcanologico.

Il paesaggio è caratterizzato da terreni vulcanici e sedimentari, ricco di sorgenti che alimentano i numerosi pozzi di acqua e il fiume Fiumefreddo. In collina dominano le colate laviche recenti. Più a monte della colata lavica del 1865, l'unica che ha invaso il territorio, si erge monte Frumento delle Concazze.

L'arca collinare, che va dai 300 ai 1000 metri di altitudine, è interamente coltivata e sono rare le formazioni vegetali spontanee. La zona più a valle di Piano Boria è caratterizzata dalla presenza del Terebinto (denominato "scornabeccu"), una pianta sempreverde. Inoltre sono presenti la ferula, il rovo, la felce aquilina, il ricino e aibei i di castagno e roverella. In contrada Rocca Campana, a circa 900 metri di altitudine, si trovano boschi di castagno e roverella e vaste estensioni di terreno lasciati a pascolo.

Punto base per l'escursionismo a quota 1.013 metri, è la località di case Bevacqua, nella zona "C" del Parco.

L'area è caratterizzata  dalla presenza di noccioleti e da qualche betulla. Da qui si raggiunge monte Stornello  anche la quercia e il pino laricio. trovano soltanto piante Più in alto, nella zona lavica, si trovano soltanto piante arbustive e qualche isolato pino laricio. Ai piedi del monte Frurnento delle Concazze si trovano i 5 conetti vulcanici del monte Sartorio.

Il paesaggio sottostante ai monti è dominato dalla betulla dell'Etna, il cui sottobosco è pieno di astragalo siculo, viola dell'Etna, millefoglie e tanaceto. il territorio è anche pieno di funghi, tra i quali il porcino e il porcinello grigio, chiamato funciu di vidudda.

Ad alte quote la vegetazione è formata da piantine di camomilla dell'Etna, cosolina e rornice. Il confine del territorio è segnato dai monti Pizzi Deneri, a quota 2817 di altitudine.

 

Torna indietro