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Vai gorilla (1975)
Fabio Testi è l’ètoile assoluta di uno dei capolavori dei "polizieschi senza la polizia", firmato Tonino Valerii da un soggetto e sceneggiatura di due tra i più validi movie writers made in Italy, Dino Maiuri e Massimo De Rita.
Marco (Fabio Testi) si è rifugiato nel mondo dei gorilla perché la sua città, Roma, non gli dà la possibilità di lavorare, di poter condurre una vita normale; così attraverso uno stratagemma riesce a farsi assumere da uno dei più facoltosi imprenditori edili della città, Sampioni (Renzo Palmer), uomo un po’ rude ma scava scava in fondo di animo gentile.
Claudia Marsani interpreta invece Vera Sampioni, figlia dell’imprenditore, adorabile ingenua ragazzetta che rimarrà folgorata dalle maniere forti del gorilla di papà, mentre il fratellino (Pietro) del protagonista è incarnato da un giovane e invasato Saverio Marconi.
Il misterioso capo dei cattivi, ottimo tiratore di carab(b)ina e malvagio, molto malvagio oltre ogni possibile immaginazione, ama le Harley Davidson e soprattutto un paio di stivali da moderno cavallerizzo che calzerà per tutto il film.
La banda dei malavitosi vanta agganci importanti, persino in politica, e vuole i soldi dell’imprenditore senza trattare, e Marco il gorilla è un ostacolo da abbattere al più presto.
Il film gode di sequenze oramai consegnate alla storia del cinema a noi caro, come oublier la claustrofobica scena in cui il gorilla si trova agganciato alle pareti dell’ascensore oramai privo della parte inferiore, mentre i delinquenti se la sghignazzano lanciandolo a velocità sostenuta, qualche piano più sotto.
Tra le trame del film affiora deciso anche il tema dell’amicizia, quell’amicizia contraria ai tradimenti, contraria soprattutto all’egoismo, come il povero Ciro Musante (Al Lettieri) dimostrerà. Anche l’azione ed il ritmo sono ben miscelati, e si rimane estasiati allorquando una Giulia della polizia segue i malavitosi su un treno offrendo, al termine di un inseguimento mozzafiato anche se un pò accelerarato, la possibilità al protagonista di sterminare uno ad uno i suoi nemici.
Molto buona la regia del director Valerii, che mette a frutto l'esperienza conseguita con i tanti Spaguetti Western soprattutto nei corpo a corpo e nelle sparatorie, e davvero importante la OST del trio Bixio-Frizzi-Tempera di cui abbiamo gustato una traccia dalla Cinevox ma che probabilmente meriterebbe una riedizione completa.
Un ultimo pensiero positivo va al maestro d’armi Remo De Angelis che ha svolto un lavoro magnifico rendendo gli attori credibili tiratori, composti, fieri, ed equilibrati, peculiarità fondamentali nei “veri” tireurs d’èlite.
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