ACI SANT'ANTONIO NELLA STORIA

Aci Sant'Antonio è un antico paese adagiato lungo le pendici del monte Etna. Dall'anno 1110 questa borgata fu denominata " Casalotto " e solo a partire dal 1400 qualcuno parlò del quartiere di Sant'Antonio. Gli abitanti di Casalotto scelsero come loro Patrono e protettore Sant'Antonio perchè li proteggesse e dalle fiamme del fuoco eterno e dal fuoco dell'Etna.

VITA DI SANT'ANTONIO ABATE

 

Sant'Antonio Abate in estasi - olio su tela di M. Panebianco 1842

Antonio nacque a Coma, in Egitto, nel 251 d.C. da una famiglia ricchissima. All'età di 18 anni, entrando in Chiesa, sentì che si leggeva il Santo Vangelo al punto dove dice: " se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri; poi vieni e seguimi e avrai un tesoro nel cielo". Egli prese quelle parole come rivolte a se stesso e subito, tornò a casa, vendette tutti i beni, avuti dal padre e distribuì il ricavato ai poveri;poi si ritirò nel deserto e cominciò una vita di lavoro, di penitenza e di preghiera. Il demonio si scatenò contro di lui con tentanzioni violentissime per convincerlo a ritornare nel mondo, ma egli fu sempre vittorioso.Moltissimi giovani, attratti dalle sue virtù, andavano da lui e imparavano la via della santità, sicchè il deserto si popolò di monaci, bramosi di seguire i suoi insegnamenti. Morì nel 356 d.C. all'età di 105 anni e la Chiesa lo onora come padre del Monachesimo e Santo di eccezionali esempi e virtù. 

 

 

Incisione del sec. XVIII

 

LA  FESTA

 

La folla attende " l'uscita del Santo "

 Particolare del simulacro del Santo

A partire  dal 1563, ogni 17 Gennaio i santantonesi, tempo permettendo, portavano in solenne processione la statua del loro patrono. A partire dal '700 la processione esterna venne arricchita dalle candelore che prima erano 6 e poi passarono al numero di 8. Ogni cereo faceva riferimento ad una categoria ben precisa. Le candelore attuali sono l'espressione di nuove formazioni socio-economiche; il cereo diventa il simbolo rappresentativo delle categorie.

 

Cereo agricoltori della piana e impiegati- Questa candelora venne offerta al Santo Patrono la sera del 16 Gennaio 1947. Fu scolpita dal concittadino Salvatore Murabito, che aveva eseguito i disegni e collaborato dallo scultore catanese Piccione. Le opere di falegnameria furono eseguite da Mario Pappalardo.

 

Particolare del cereo Impiegati-La gloria del Santo

Cereo Carrettieri e Commercianti - Questo Cereo, vivacissimo nei colori, quasi a ricordare le movenze tipiche del carretto, fu eseguito ad Acireale nel 1911 da Sebastiano Lo Vecchio.

 

 

Particolare del Cereo Commercianti

 

Cereo Contadini- La candelora dei contadini fu realizzata a Catania nel 1896, dallo scultore Don Alessio per la sua monumentale struttura barocca, viene chiamata con enfasi " U TRONU". A dire dai più anziani pesa 1000 Kg.

 

Particolare del Cereo Contadini

 

Cereo dei Mastri o Artigiani - Questa Candelora fu scolpita nel 1911 da più scultori: la parte inferiore è stata eseguita a Catania dal Prof. Caviglieri, Mentre la parte superiore è opera di Giuseppe Ferrara di Aci Sant'Antonio.La base per la diversità di stile,pare sia precedente al 1911.Per l'eleganza dei lineamenti viene detta " A Signurina"

 Particolare del Cereo Artigiani

 

LE TRADIZIONI NEI SECOLI

Oltre alle Candelore, i più anziani, ricordano la "calata dell'Angelo" , che si faceva in piazza Cantarella  e ai    " Quattro Canti". Al passare del Fercolo un angelo, che stava sotto  il baldacchino, scendeva offrendo denaro e oggetti votivi. La vigilia della festa venivano eseguite le cantate.Due quartieri, quello di "Nardalici" e quello dei "Quattro Canti" preparavano i carri allegorici rappresentanti scene della vita del Santo.I carri venivano tirati fino in piazza e l'entrata avveniva di corsa al grido " Viva Sant'Antoni".Appena il carro sostava in piazza avveniva l'apertura facendo apparire il Santo in gloria.Seguivano i fuochi d'artificio e quindi le cantate che erano composte da tre parti : Introduzione, Preghiera e Cabaletta.Le più recenti, ritrovate nel 1992, sono due: " Di lodi e cantici" (1920) del partito " Quattro canti e " Brilla la terra e sorgi"(1930) del partito " Nardalici". Un appuntamento fisso della festa era la corsa dei cavalli, che avveniva il giorno della festa prima dell'uscita delle Candelore,con partenza dal Palazzo Carcaci e con arrivo a Nardalici.

 

Il simulacro del Santo condotto a spalla dai portatori

 

Simulacro e reliquiario del Santo

 

Il Fercolo del Santo Patrono in Piazza Maggiore

 

Il Pontificale del 17 Gennaio

" La festa solenne del Santo si celebra ogni anno il 17 Gennaio, con largo concorso di gente dei comuni adiacenti... e consiste in musiche, luminarie, fuochi artificiali, canti popolari ecc. con la entusiastica processione dell'antica statua del Santo, il giorno della sua festività,in conseguenza del privilegio concesso il 10 Gennaio 1563 dal Vicario Generale di Catania"  ( F. Nicotra, " dizionario illustrato dei comuni siciliani" )

Per ulteriori informazioni sullo svolgimento della festa contattare il comitato organizzatore  presso la Parocchia Sant'Antonio Abate tel. 095/7891350