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Psicologia del ginnasiale

Nell'autunno del 1865 Freud entra al Leopoldstädter Kommunalreal-und Obergymnasium, conosciuto comunemente con il nome Sperlgymnasium dal nome della strada dove era collocato, Sperlgasse. Cinquanta anni dopo,  sul volume celebrativo del suo ex Istituto (che nel frattempo aveva cambiato nome) Freud tornerà a quegli anni di liceale ripensando i suoi rapporti con gli insegnanti: "è possibile che questi uomini che allora erano ai nostri occhi i tipici esponenti del mondo degli adulti fossero di tanto poco più vecchi di noi ?". Ma la riflessione continua in base ai ricordi di quegli anni: "riemergeva la nostra vita dai 10 ai 18 anni con i suoi presentimenti e i suoi errori, le sue trasformazioni dolorose e i suoi esaltanti successi; riaffioravano alla mente i primi sguardi rivolti a una civiltà tramontata (destinata, almeno per me, a divenire in seguito fonte di inesauribile conforto nelle lotte della vita), i primi contatti con le scienze, tra le quali credevamo di poter scegliere quella a cui offrire i nostri servizi, che sarebbero risultati certamente inestimabili. E a me sembra di ricordare che tutti quegli anni erano stati percorsi dal presentimento di un compito che in un primo tempo si era delineato appena, e che aveva infine trovato la sua aperta espressione nel mio saggio di maturità, dove avevo dichiarato l'intenzione di contribuire, nella mia vita, allo sviluppo del sapere umano... E' difficile stabilire che cosa ci importasse di più, se avessimo più interesse per le scienze che ci venivano insegnate o per la persona dei nostri insegnanti... la via delle scienze passava necessariamente per le persone dei professori... in fondo li amavamo molto, se appena ce ne davano un motivo; non so se tutti i nostri insegnanti se ne sono accorti... Questi uomini, che pure non furono tutti dei padri, diventarono per noi sostituti del padre. E' perciò che ci sono apparsi così maturi, così irraggiungibilmente adulti... Abbiamo trasferito su di loro il rispetto e le attese che nei nostri anni infantili avevamo nutrito per il padre onniscente, e poi abbiamo cominciato a trattarli come trattavamo, a casa, i nostri padri. Abbiamo assunto nei loro confronti lo stesso rapporto ambivalente che avevamo acquisito in famiglia...".

Freud anche qui mostra la relazione profonda tra la ricapitolazione della sua esperienza personale e la forma del lavoro psicoanalitico, spiegando subito con chiare note che ciò accade perchè nei primi sei anni di vita "il piccolo essere fissa la natura e la tonalità affettiva delle sue relazioni con le persone del suo stesso sesso e dell'altro sesso... Tutte le persone che egli conosce più tardi diventano dei sostituti di questi primi oggetti dei suoi sentimenti (forse ai genitori dovremmo aggiungere le persone che si prendono cura del bambino)... le conoscenze fatte più tardi devono dunque assumersi una specie di eredità emotiva... tutte le amicizie e gli amori che l'individuo sceglierà in seguito si baseranno sulle tracce che quei primi modelli hanno lasciato nella sua memoria". " Nei nostri anni di ginnasio abbiamo avuto anche altre esperienze... i nostri compagni di scuola... ma di esse si dovrà scrivere altrove".