Ornamento
Ornamento Notazione e armonia Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento

Questa sezione è stata elaborata prendendo spunto dai testi di G.Careddu, tratti dal dossier
"LA MUSICA NELL'ANTICO EGITTO",
curato da Elvira D'Amicone ed edito dalla
Soprintendenza al museo delle antichità egizie di Torino
in collaborazione con
Associazione Amici Collaboratori Museo Egizio.

Un ringraziamento particolare alla Dott.ssa Elvira D'Amicone e ai suoi collaboratori per la cortese disponibilita'.




Nell'antichità la musica era priva di notazione, e veniva trasmessa oralmente presso quasi tutte le civiltà fatta eccezione per la musica greca, che utilizzava una sorta di notazione musicale.
È più che probabile che nell'antico Egitto, anche se non si può parlare di una vera e propria notazione, sia esistita una grafia musicale che dava indicazioni di tipo ritmico e melodico.
Ad esempio, a partire dal Medio Regno, le lettere (y) e (h) stanno talvolta ad indicare segni musicali corrispondenti a vocalizzi di cantanti.
Una caratteristica della pratica musicale egizia era la "chironomia", cioè la direzione di un complesso musicale mediante alcuni gesti e movimenti della mano.
Questa venne quindi trasmessa agli antichi Greci e la ritroveremo direttamente nel Medioevo poichè sarà all'origine della scrittura neumatica.
La chironomia venne utilizzata da Guido D'Arezzo con l'ingegnoso sistema della "mano armonica" o "guidoniana", secondo il quale la successione dei suoni veniva fatta corrispondere alle falangi e alla punta delle dita.
Il chironomo egiziano era alle volte contemporaneamente anche cantante e stava accovacciato di fronte ai musicisti, facendo gesti con le mani dal significato ritmico e melodico.
I movimenti chironomici che più frequentemente compaiono sono il pollice che tocca l'indice e va a formare una specie di anello e la mano con le dita tese.
Gli studiosi ritengono che questi due diversi e ricorrenti atteggiamenti della mano stiano ad indicare, in termini di armonia, la nota fondamentale e la quinta.
I successivi gradi di una scala sarebbero indicati dalla differente inclinazione del braccio rispetto all'avambraccio, per cui più acuto è l'angolo, più acuta è la nota.
Pertanto è possibile "ricostruire" parecchie scene musicali che però non hanno ovviamente una dimensione temporale che ci permetta di ricreare e far rivivere una vera e propria sequenza di suoni.
Uno dei problemi maggiormente dibattuto dagli studiosi è stato quello di accertare l'esistenza dell'armonia nella musica egiziana.
Per armonia si intende la combinazione e l'esecuzione simultanea di due o più suoni.
Nella storia della musica occidentale, si fa risalire l'origine dell'armonia intorno al IX secolo DC, ma è assai probabile che essa fosse già in uso assai prima.
Osservando i dipinti e le scene a rilievo, si è subito portati ad affermare che gli Egizi conoscevano l'armonia, in quanto spesso compaiono degli insiemi strumentali, che probabilmente realizzavano delle combinazioni simultanee di suoni.
A sostegno dell'ipotesi che gli Egiziani conoscessero l'armonia, vengono in aiuto alcuni strumenti musicali tra i quali il liuto, l'arpa e il doppio clarinetto.
Attraverso lo studio di un liuto proveniente dalla tomba di Harmose a Tebe, del quale sono stati trovati i frammenti di tre corde di uguale spessore, si è ipotizzato che una delle tre corde fungesse da nota base, quasi una sorta di bordone, e che le altre due fossero accordate all'unisono e suonate insieme come una sorta di mandolino.
L'arpa appare fin dall'antico regno ed è rappresentata innumerevoli volte nei bassorilievi.
Gli studiosi pensano che gli arpisti accompagnassero i canti con accordi formati generalmente da note lungamente tenute o ripetute ritmicamente.
Misurando la lunghezza delle corde e osservando la posizione delle mani sullo strumento sono stati calcolati gli intervalli più frequenti: la quinta e l'ottava.
Una testimonianza musicale di notevole importanza proviene dalla famosa mastaba di Ptah-hotep a Saqqara, in quanto il chironomo raffigurato esegue due movimenti diversi contemporaneamente: la mano sinistra, che ha il pollice e l'indice che si toccano, indica la fondamentale e la mano destra, con le dita tese, la quinta.
Questo documento indica chiaramente l'uso nella musica egizia di suoni simultanei e quindi l'esistenza di un'armonia.
È presumibile che la melodia eseguita dalla voce o da uno strumento, o da entrambi, fosse accompagnata da accordi di quarta, quinta e ottava, ossia da quegli intervalli considerati naturalmente consonanti.
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento
Ornamento


HOME PAGE | LA DEA HATHOR | FUNZIONE DELLA MUSICA
FONTI ICONOGRAFICHE | GLI STRUMENTI MUSICALI | FONTI LETTERARIE
MUSICA E MAGIA | INFO


© Copyright 1997-2000Logo AtlanteATLANTE
Informatica
E-Mail: marcoreggia@tiscali.it