La proclamazione dell'Impero

 

Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le forze armate dello stato, in Africa e in Italia! Camicie nere della rivoluzione! Italiani e italiane in patria e nel mondo: ascoltate!
Con le decisioni che tra pochi istanti conoscerete e che furono acclamate dal gran consiglio del fascismo, un grande evento si compie: viene suggellato il destino dell'Etiopia, oggi, 9 maggio, XVI anno dell'era fascista.
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano.
L'Italia ha finalmente il suo impero, impero fascista, perché porta i segni indistruttibili della volontà e della potenza del littorio romano, perché questa è la meta verso la quale durante quattordici anni furono sollecitate le energie prorompenti e disciplinate delle giovani, gagliarde generazioni italiane. Impero di pace, perché l'Italia vuole la pace per sé e per tutti e si decide alla guerra soltanto quando vi è forzata da imperiose incoercibili necessità di vita. Impero di civiltà e di umanità per tutte le popolazioni dell'Etiopia.
Questo è nella tradizione di Roma che, dopo aver vinto, associa i popoli al suo destino.
Ecco la legge, o italiani, che chiude un periodo della nostra storia e ne apre un altro come un immenso varco aperto su tutte le possibilità del futuro:

1.    - I territori e le genti che appartenevano all'impero di Etiopia sono posti sotto la sovranità piena e intera del regno d'Italia

2.    - Il titolo di imperatore d'Etiopia viene assunto per sé e per i suoi successori dal re d'Italia.

Ufficiali! Sottufficiali! Gregari di tutte le forze armate dello stato, in Africa e in Italia! Camicie nere! Italiani e italiane!
Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari, le insegne, il ferro e i cuori a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell'impero sui colli fatali di Roma.
Ne sarete voi degni? (Acclamazioni fortissime: "Sì".)
Questo grido è come un giuramento sacro, che vi impegna dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte

Camicie nere, legionari: saluto al re!

9 maggio 1936

 

 

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