Regista: GARY FLEDER
("Cosa fare a Denver quando sei morto", "Il collezionista")
BILLY CRUDUP
("Waking the dead", "Jesus' Son", "Almost
famous"): E' Charles Cambridge, 22 anni. Ragazzo timido che si innamora di Kathy. Rimane
affascinato da lei a tal punto da seguirla in una drammatica odissea, dopo aver
rapinato una banca ed essere stato ferito da una guardia. Lo stato in cui si
trova lo porta a fare dei pensieri al limite della filosofia, per capire la sua
indole. Ferito, si rinchiude in una stanza di motel, con una bottiglia di Jack
Daniels, il malloppo e tantissimi dubbi in mente. Quando legge sui giornali che
è stato ribattezzato "Il Rapinatore Solitario" comincia ad avere dei
dubbi soprattutto sulla sua sanità mentale: perché "solitario" se si
trovava con Kathy al momento della rapina? E perché si parla di così tante
uccisioni sul suo conto?
CLAIRE
DANES
("Romeo e Giulietta", "I miserabili", "U-Turn"):
E' Kathy Calloway, 24 anni. Ragazza dura all'apparenza, ma molto fragile e
sensibile quando si ritrova con Charlie accanto. La sua infanzia l'ha portata
ad un tragico destino. Ciò che fa, lo fa per istinto. Ma si sacrifica per
Charlie, rimanendo rinchiusa nell'auto di Charlie che sta prendendo fuoco dopo
un terribile incidente.
GEORGE
DZUNDZA
("Belva di guerra", "Basic Instinct", "Senza via di
scampo"): E' Jack Doogan, 54 anni. Capo dell'operazione di polizia per
l'arresto del "Rapinatore Solitario". Uomo "incazzereccio",
assiduo consumatore di caffè. Il "Rapinatore Solitario" ha ucciso un
suo amico quindi né fa anche un caso personale.
JACK
BLACK
("Alta fedeltà", "Saving Silverman"): E' Ray Doogan, 29
anni, giornalista, figlio di Jack. Quando la sua troupe raggiunge il motel in
cui è nascosto il "Rapinatore Solitario", ha un diverbio notevole con
suo padre, oltre ad un'intervista in diretta piena di parolacce…
"Sleep
of the dead" (Il sonno del morto) è nata nel 2000 come sceneggiatura per
cortometraggio, infatti in alcuni momenti si nota la velocità degli eventi (la
rapina in banca). L'ispirazione arriva da "Highway 29", brano di
Bruce Springsteen tratto dal LP "The ghost of Tom Joad". E' una
storia molto difficile da raccontare, visto che si tratta di tirare fuori da
una canzone di tre minuti e mezzo un apparato narrativo che si intenda con
quanto scritto da Springsteen. Quindi è stato piuttosto complicato rendere
l'idea del dubbio nella mente di Charlie, quel dubbio che lo porterà fino alla
fine, cioè la vera esistenza di Kathy e delle azioni di entrambi. Per
amalgamare la storia ho aggiunto il cameo del poliziotto e del figlio
giornalista, inesistenti nella canzone.
HIGHWAY 29 (Bruce Springsteen)
I SLIPPED ON HER SHOE, SHE WAS A PERFECT SIZE
SEVEN
I SAID "THERE'S NO SMOKING IN THE STORE
MA'AM"
SHE CROSSED HER LEGS AND THEN
WE MADE SOME SMALL TALK THAT'S WHERE IT SHOULD
HAVE STOPPED
SHE SLIPPED ME HER NUMBER, I PUT IT IN MY
POCKET
MY HAND SLIPPED UP HER SKIRT, EVERYTHING
SLIPPED MY MIND
IN THAT LITTLE ROADHOUSE ON HIGHWAY 29.
IT WAS A SMALL TOWN BANK, IT WAS A MESS
WELL I HAD A GUN YOU KNOW THE REST
MONEY ON THE FLOORBOARDS, SHIRT WAS COVERED IN
BLOOD AND SHE WAS CRYIN'
HER AND ME WE HEADED SOUTH ON HIGHWAY 29.
IN A LITTLE DESERT MOTEL THE AIR WAS HOT AND
CLEAN
I SLEPT THE SLEEP OF THE DEAD, I DIDN'T DREAM
I WOKE IN THE MORNING, WASHED MY FACE IN THE
SINK
WE HEADED INTO THE SIERRA MADRES 'CROSS THE
BORDERLINE.
THE WINTER SUN SHOT THROUGH THE BLACK TREES
I TOLD MYSELF IT WAS ALL SOMETHING IN HER
BUT AS WE DROVE I KNEW IT WAS SOMETHING IN ME
SOMETHING THAT'D BEEN COMING FOR A LONG LONG
TIME
AND SOMETHING THAT WAS HERE WITH ME NOW ON
HIGHWAY 29.
THE ROAD WAS FILLED WITH BROKEN GLASS AND
GASOLINE
SHE WASN'T SAYING NOTHING IT WAS JUST A DREAM
THE WIND COME SILENT THROUGH THE WINDSHIELD
ALL I COULD SEE WAS SNOW, SKY AND PINES
I CLOSED MY EYES AND I WAS RUNNIN'
I WAS RUNNIN' THEN I WAS FLYIN'.
Le
urtai la scarpa, era un perfetto formato sette
Le
dissi "Non si può fumare nel negozio signora"
Lei
accavallò le gambe e poi
facemmo
dei piccoli discorsi ed era lì che mi sarei dovuto fermare
Lei
mi dette il suo numero, io lo riposi in tasca
La
mia mano scivolò dentro la sua gonna, tutto passò dalla mia mente
In
quella piccola roadhouse sull'Highway 29
Era
una piccola banca di paese, che casino
Bene
avevo una pistola e il resto lo conoscete
I
soldi sul pavimento, la camicia piena di sangue e lei piangeva
Lei
e io ci siamo diretti a sud sull'Highway 29
In
un piccolo motel del deserto l'aria era calda e pulita
Ho
dormito il sonno dei morti e non ho sognato
Mi
svegliai nella mattina e mi sciacquai il viso nel lavandino
Ci
siamo diretti verso le sierra madres attraverso la frontiera
Il
sole d'inverno spara attraverso gli alberi neri
Mi
sono chiesto cos'era quel qualcosa in lei
Ma
mentre guidavamo sapevo che era qualcosa in me
Qualcosa
che sarebbe arrivato da molto tempo
E
qualcosa che era ora qui con me sulla strada Highway 29
La
strada era piena di vetri rotti e gasolio
Lei
non stava dicendo niente era solo un sogno
Il
vento arriva silenzioso attraverso il parabrezza
Tutto
quello che vedevo era neve, cielo e pini
Ho
chiuso i miei occhi e stavo correndo
Correvo
e poi volavo.
Bruce
Springsteen - "Highway 29"
ZZTop - "Pincushion"
Bauhaus - "Spirit"
Bauhaus - "Bela Lugosi's dead"
Bruce Springsteen - "Balboa Park"
Morphine - "The night"
Tom Waits - "Martha"
Bruce Springsteen - "Wreck on the
highway"
Tim Gibbons - "Shylingo"
Neil Young - "Such a woman"
Mark Lanegan - "Carry home"
John Trudell - "All nite cafè"
Di Cesare Carugi
Sceneggiatura
Basato sulla canzone
"Highway 29" di Bruce Springsteen
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(Piano
sequenza) Un corvo in primo piano è appollaiato sul ramo di un albero innevato.
Osserva il paesaggio bianco che si mimetizza con il cielo grigiastro. Gracchia.
Il suono echeggia nella landa. La MDP si sposta e va ad inquadrare il terreno
nevoso. Solo neve. Fino ad inquadrare una macchia di sangue, poi due, poi tre.
Si intravede una scarpa da trekking, il piede di un uomo, poi il resto del
corpo, steso a terra con un buco nello stomaco. Sangue dappertutto. La MDP
inquadra il corpo fino al volto, scheletrico e completamente "finito"
dai corvi.
TITOLI DI TESTA
Sottofondo
musicale "Highway 29" di Bruce Springsteen. Ripresa aerea di paesaggi
e pianure innevate.
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SCENA 1 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Il
ventilatore gira sul soffitto emettendo un fastidioso rumore. La stanza è
scura, illuminata solo da alcuni fili di luci che provengono dalle tapparelle
socchiuse. E' una stanza di motel piuttosto spartana. La carta da pareti è
trasandata. C'è un piccolo scrittoio di legno appoggiato alla parete. Sopra c'è
una sacca da viaggio vuota dal quale spunta una mazzetta di dollari. Sulla
moquette si scorgono alcune macchie di sangue. Sul letto c'è Charlie Cambridge,
22 anni, capelli castani lunghi fin sotto l'orecchio. Veste una canottiera
bianca bagnata di sudore e sangue e un paio di jeans trasandati e sporchi
anch'essi di sangue. Ha i piedi scalzi. Charlie fissa il ventilatore sul
soffitto con una mano appoggiata sulla fronte.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Perché sudavo quando fuori
c'era la bufera? Perché un ventilatore acceso mentre fuori da quella stanza
c'erano sei gradi sotto lo zero? Ero morto? O era un sogno? "Vivi finché
puoi vivere" diceva il grande George Scalise, rapinatore di banche e grosso
genio mascherato…George entra nei miei sogni, dammi la sicurezza di poter
capire ciò che sta succedendo, perché proprio non ci arrivo…che sta succedendo?
Eppure non c'è riscaldamento qui, non ci sono stufe…perché il mio corpo sta
sudando? E perché avevo bisogno di lavarmi la faccia?
Charlie
si alza dal letto (Mdp a mano lo segue) tenendosi con la mano destra una ferita
nascosta dalla canottiera all'altezza delle maniglie dell'amore. Zoppicando
cammina fino al bagno, accende la luce e apre l'acqua del lavandino.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Sangue…che era tutto quel
sangue?…Avevo fatto a botte?…Qualcuno mi ha sparato?…Perché non ricordo nessuno
sparo?…Dovrei essere morto…dovrei essere imbucato…E' questo il paradiso? Una
sporca stanza di motel?…Bè, se questo è il paradiso, o Dio, conducimi nei
bollenti altiforni dell'inferno…spingimi alle estremità dei tuoi regni, perché
non voglio restare a metà…Eccomi, questo è il mio corpo…preleva la mia anima e
dalla in pasto ai leoni…Ma la ferita faceva veramente male? Qual è il sapore
costante del dolore? Non sentivo niente…eppure sembrava la realtà…Kathy…
La
MDP raggiunge Charlie in bagno che si lava la faccia e si guarda allo specchio.
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SCENA 2 - INT. RECORD STORE -
GIORNO
Un
modesto negozio di dischi. La MDP fluttua. Il bancone al centro. Nel negozio ci
sono sette persone. In sottofondo c'è "Heaven", un brano degli
Psychedelic Furs. Charlie sta guardando una serie di LP e mette l'occhio su un
vinile dei Rancid. Lo osserva bene, quando un filo di fumo gli arriva al naso.
Charlie si volta e accanto a lui c'è Kathy, 24 anni, capelli e occhi neri, una
ragazza dal look piuttosto dark ma dallo sguardo innocente. Ha del rossetto
scuro e un piercing al sopracciglio destro. Indossa una giacca di pelle scura
con sotto un maglione rosso a collo alto, dei pantaloni di pelle nera e degli
stivali texani neri. Sta fumando una sigaretta, mentre guarda tra i vinili.
Charlie la guarda con aria leggermente estasiata. Lei si volta e si accorge che
Charlie la sta guardando. Kathy si volta nuovamente verso i vinili.
KATHY (a Charlie):
Ciao pivello
CHARLIE (Intimidito):
Non si può fumare qui dentro,
signora…
KATHY:
Risparmiati il
"signora", pivello
CHARLIE:
C'è il cartello…proprio lì (indicando il cartello "No
Smoking")
KATHY:
E' tuo questo negozio, pivello?
CHARLIE:
No
KATHY:
Allora lascia che me lo dica il
padrone del negozio, ragazzino…
Charlie,
intimidito, si volta nuovamente verso il vinile dei Rancid che sta tenendo tra
le mani.
KATHY (a Charlie):
Non vorrai comprarti quel
disco, spero…
CHARLIE:
Perché?
KATHY:
Perché è pietoso…
CHARLIE:
Non
so…
KATHY:
Andiamo, pivello…spenderesti
veramente ventidue dollari in un vinile dei Rancid?
CHARLIE:
Hai di meglio da offrirmi?
KATHY:
Questo…
Kathy
tira fuori dal mucchio un vinile dei Bauhaus e lo passa a Charlie. Charlie lo
osserva e lo volta.
CHARLIE:
Ma è del 1977…
KATHY:
E allora?
CHARLIE:
Non ero ancora nato…
KATHY:
Hai bisogno di essere
indirizzato, pivello?
CHARLIE:
Indirizzato?
KATHY:
Pivello…un morto è più sveglio
di te…
CHARLIE:
Comunque il mio nome non è
"pivello"
KATHY:
E sei anche scontato…sapevo che
l'avresti detto, pivello…
CHARLIE:
E quel è la frase giusta per
dirlo?
KATHY:
Non cercare di fare il dritto
con me, non funziona
Kathy
si volta verso Charlie e si bagna le labbra con la lingua, facendogli uno
sguardo intrigante. Poi Kathy si volta nuovamente.
CHARLIE:
Comunque io sono Charlie
Cambridge…
Charlie
gli porge la mano. Lei non ricambia la stretta.
KATHY (Continuando a guardare tra i vinili):
Piacere Charlie Cambridge…
CHARLIE (Ritirando la mano):
E tu come ti chiami?
KATHY:
Non credo che t'interessi…
CHARLIE:
Mi interessa, invece…
KATHY:
Bè, smettila di interessartene…
CHARLIE:
E così tu mi dici che questo
vinile è buono…
KATHY:
Tutto ciò che ascolto io è
buono…
CHARLIE:
Presuntuosa, eh?
KATHY:
No…solo più vecchia di te,
pivello…
CHARLIE:
Come non detto…
Kathy
prende la mano di Charlie ed estrae il rossetto nero dalla tasca del giubbotto.
Scrive qualcosa col rossetto sul palmo sinistro di Charlie. Charlie la osserva.
KATHY:
Questo è il mio numero…se hai
bisogno di essere indirizzato…
CHARLIE:
Non so ancora come ti chiami
KATHY:
E' importante?
CHARLIE:
Non so…se dovesse rispondere
qualcun altro di chi devo chiedere?
KATHY:
Vivo sola…
CHARLIE:
Ah…
KATHY:
Chiama quando vuoi
CHARLIE:
Ok
KATHY:
E compra quel cazzo di vinile,
pivello…
CHARLIE:
Mi stai indirizzando?
KATHY:
Se vuoi considerarlo un
indirizzo…
CHARLIE:
Lo compro, lo compro…
Kathy
si allontana da Charlie e prima di uscire dal negozio gli strizza l'occhio.
Charlie la osserva mentre si allontana. Poi Charlie si reca al bancone. C'è il
commesso, con una T-shirt dei Rage Against The Machine, che osserva il vinile
dei Bauhaus in mano a Charlie.
COMMESSO:
Buona scelta…
CHARLIE:
Come?
COMMESSO:
Buona scelta
CHARLIE:
Grazie…
Charlie
continua a guardare fuori, ma Kathy non si vede più. Il commesso mette il disco
in una busta. Charlie tira fuori i soldi e glieli dà, poi prende la busta e si
incammina verso l'uscita.
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SCENA 3 - EST. MOTEL - GIORNO
Sta
nevicando. Fuori dalla stanza di Charlie sono appostate tre pattuglie della
polizia con i fucili e le pistole alla mano. Le sirene delle macchine sono
lampeggianti. Si aggira per il parcheggio del motel un poliziotto, Jack Doogan,
54 anni, stempiato e grasso, che cammina con aria quasi affaticata. Sta bevendo
un caffè in una tazza di plastica. Nel sorseggiare si macchia la divisa.
JACK (Arrabbiato):
Vaffanculo…caffè del cazzo…(leccandosi le dita e cercando di bagnare la
macchia)…Vaffanculo, stronzo figlio di
puttana di merda…(stropicciando arrabbiatissimo la divisa)
Un
collega lo guarda quasi divertito.
POLIZIOTTO:
Hey Jack, falla lavare a tua
madre
JACK (Arrabbiato):
Mentre la tua mi fa un pompino,
stronzo!
Ridono
tutti. Sta arrivando un furgone di Channel 24, un'emittente televisiva. Si
ferma nel parcheggio. Jack e gli altri lo guardano.
JACK (Seccato):
Oh cazzo…
Dal
furgone esce Ray Doogan, 29 anni, figlio di Jack, giornalista, anche lui
grassottello, capelli neri e un moderno pinzetto. Ray apre la portiera
posteriore, gridando al cameraman.
RAY (Gridando):
Andiamo culo pesante, muovi
quelle chiappe di piombo, andiamo…
Jack
lo osserva.
POLIZIOTTO (A Jack):
Per il linguaggio ha preso
sicuramente dal padre…
Jack
fa una faccia quasi seccata.
RAY (Al cameraman):
Pronto? C'è nessuno in casa?…E
per fortuna siamo arrivati per primi…hai sistemato quei cazzo di cavi?
CAMERAMAN:
Tutto pronto per girare
RAY:
Bene…alleluia
Ray
si avvicina a suo padre seguito dal cameraman, un ragazzo di colore con
dreadlock e maglietta hawaiana.
RAY (A Jack):
Credevo di perdermi la
festa…sarà una bella festa, no?
JACK:
Questa non è una festa,
ficcatelo bene in quel cazzo di cervello così vuoto che mi fa pensare che hai
preso da quella scimmia di tua madre…
RAY:
Se è vuoto il mio, figuriamoci
come sei messo tu che l'hai sposata…
I
colleghi di Jack ridono.
JACK:
Che cazzo vuoi tu qui?
RAY:
Allora signor capo della
polizia, adesso io ti faccio una breve intervista però non dire che sei mio
padre, niente parolacce né smorfie né calate polacche, ok?
JACK:
Che cazzo c'entrano le calate
polacche
RAY:
Sei stato in guerra in Polonia,
giusto?
JACK:
Corea, coglione
RAY:
Uh, come sei
complicato…vabbè…Polonia, Corea, che differenza fa? (Jack lo guarda seccato)…Fammi fare una bella figura, mi raccomando.
L'inquadratura
passa alla macchina a mano del cameraman.
RAY (Verso l'obiettivo):
Buonasera. Siamo in diretta qui
davanti al Bedtime Motel. Due chilometri ci separano dal Messico, e in questi
paraggi, con un barile di speranza nelle vene e una sacca piena di soldi, si
aggira il Rapinatore Solitario…negli ultimi giorni si è gridato ad un nuovo
eroe, un nuovo Robin Hood, un nuovo Clyde Barrow, e adesso crediamo sia giunto
il momento della verità. Siamo qui con il capitano Jack Doogan della polizia di
San Diego, la cui giurisdizione finisce proprio ad una manciata di metri da
qui…Capitano Doogan, come vanno le operazioni?
JACK:
Bè porca puttana, questo
stronzo testa di cazzo ci ha veramente rotto i coglioni con i suoi su e giù del
cazzo con una fottuta pistola in quella troia mano a sparare alla cieca a
qualsiasi figlio di puttana gli avesse ostacolato la sua corsa di merda. Quindi
io e questi pochi imbecilli siamo venuti davanti a questo motel, che più di un
motel sembra un fottutissimo bordello, dove quel vecchio rincoglionito del
padrone ci ha segnalato che una faccia da culo somigliante al ricercato appeso
su ogni cazzo di manifesto da San Diego al Mississippi, aveva appena preso una
stanza nel suo stronzo albergo per froci e puttane……(Ray lo guarda sorpreso)…Ah, a proposito…questa testa di cazzo che state ascoltando è mio
figlio…
Jack
si stacca dall'obiettivo. Ray lo insegue.
JACK:
Andava bene così?
RAY:
Papà, sei il solito stronzo…
Jack,
arrabbiato, si gira di scatto e prende Ray per il colletto della camicia.
JACK:
Ascoltami stronzetto, dentro
questo albergo c'è un figlio di puttana che ha fatto fuori un mio amico, ok?…e
ha fatto fuori altre otto persone. Io non so cosa tu abbia in quella cazzo di
testa, ma io sto lavorando contro un assassino, hai capito?…Uno che
caricherebbe un AK47 e ti riempirebbe di piombo senza farsi problemi, ok?…O non
sai chi era Robin Hood o chi erano Bonnie e Clyde?……Va a fare il tuo fottuto
lavoro del cazzo da un'altra parte…
Jack
lascia andare Ray. Ray lo osserva atterrito, fa un cenno al cameraman e i due
tornano al furgone. Jack osserva Ray che va via e beve il suo caffè.
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SCENA 4 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie,
dal bagno, torna sul letto e si distende nuovamente, continuando a fissare il
ventilatore appeso sopra di lui al soffitto.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Stavo sognando…o forse no…Bè,
era così reale, tutto era così reale…la puzza del sudore, l'acido del sangue e
l'odore della polvere da sparo…nonché il profumo del suo rossetto nero…A conti
fatti non stavo sognando…
Charlie
si guarda il palmo della mano sinistra e si vedono delle tracce di rossetto
nero insieme a macchie di sangue essiccato.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Ricordo ancora l'odore della
benzina, il rumore dei vetri che finivano di spezzarsi sotto i miei passi, e
tutte quelle fantasie…il rumore dell'auto a centodieci miglia all'ora, le
grida, il tocco della neve sul parabrezza e il vento gracchiante che scuoteva
gli alberi neri…tutto così reale…da essere davvero reale…Kathy…
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SCENA 5 - INT. CAMERA DI
CHARLIE - GIORNO
Il
vinile dei Bauhaus sta girando sul piatto dello stereo di Charlie. La canzone
corrente è "Kick in the eye". Charlie è appoggiato al davanzale della
finestra e guarda fuori. Si sposta verso il letto e si osserva il palmo della
mano sinistra, con il numero di Kathy. Charlie afferra il telefono cordless e
compone il numero che ha sulla mano. Il telefono fa alcuni squilli, Charlie
appare quasi rassegnato. Poi Kathy risponde dall'altro capo.
KATHY:
Pronto
CHARLIE (Intimidito):
Ehm…
KATHY (più decisa):
Pronto…
CHARLIE:
Ciao
KATHY:
Chi diavolo è?
CHARLIE:
Sono… Charlie Cambridge…
KATHY:
Charlie Cambridge?…Ah…quel
Charlie Cambridge…
CHARLIE:
Ti ricordi di me?
KATHY:
Certo…hai fatto presto a
chiamare, pivello…
CHARLIE:
Stavo ascoltando quel disco…
KATHY:
L'hai comprato poi…bene
CHARLIE:
Non so…devo ascoltarlo bene…per
adesso non mi coinvolge gran che
KATHY:
Hai bisogno di essere
indirizzato…
CHARLIE:
Se lo dici tu
KATHY:
Stasera alle 11?
CHARLIE:
Alle 11?…Devo proprio?
KATHY:
Si
CHARLIE:
Dove?
KATHY:
Autostrada 29,
"Roadhouse"…lo conosci?
CHARLIE:
Lo conosco…
KATHY:
E cerca di essere in anticipo,
perché se sei lei alle undici precise, me ne vado…
CHARLIE:
Come devo chiamarti, signora
dei misteri?
KATHY:
Te lo dirò stasera…
CHARLIE:
Ok
KATHY:
A stasera, pivello…
CHARLIE:
Charlie…
KATHY:
Non mi piace il tuo nome…meglio
Cheese…che ne dici?
CHARLIE:
Cheese?
KATHY:
Breve e curioso…Cheese
CHARLIE:
A stasera allora…
KATHY:
Ciao Cheese
Charlie
spegne il telefono e si volta verso lo stereo ascoltando la canzone dei
Bauhaus.
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SCENA 6 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie
è sempre disteso sul letto a fissare il ventilatore. Scende una goccia di
sudore dalla sua fronte.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Eppure io avrei dovuto dire di
no…Ma dalla mia bocca uscivano quelle parole che non erano mai uscite prima…mai
quelle parole…mai quel sangue…mai avrei pensato…mai…mai Peter Murphy and Bauhaus,
mai birra a fiumi, mai sigarette, mai fuori casa per così tanto tempo,
mai…Kathy…
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SCENA 7 - EST. ROADHOUSE -
AUTOSTRADA 29 - NOTTE
Charlie
parcheggia la macchina. Il "Roadhouse" è un piccolo locale proprio
accanto all'Autostrada 29, con un insegna spumeggiante e illuminata a festa, ma
con la scritta "Roa house", con la "d" mancante. Charlie si
ferma davanti al locale e controlla l'orologio. Sono le 10,56. Poi fa un sospiro
ed entra.
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SCENA 8 - INT. ROADHOUSE -
NOTTE
Il
locale è quasi vuoto. In sottofondo c'è un brano degli ZZ Top. E' un piccolo
locale con panche e tavolini di legno e un piccolo palco per musica dal vivo.
Charlie passa lungo il bancone. Il barista, un ragazzone di un metro e novanta
con T-shirt della "Heineken" e muscoli in mostra lo osserva mentre
sta pulendo un boccale da birra. C'è un ubriacone al banco che fissa un
biglietto da cinque dollari e dà lunghe sorsate di Jagermeister. Charlie si
guarda attorno e vede Kathy in un angolino a sedere al tavolo, che si accende
una sigaretta. Ha davanti una birra ed è seduta con la gambe stese sulla panca.
Ha indosso i soliti vestiti del giorno prima nel negozio di dischi. Charlie la
raggiunge. Lei si alza in piedi.
KATHY:
Sei stato bravo, pivello…ancora
un minuto e non avresti trovato nemmeno il profumo del mio rossetto…
CHARLIE:
Sei bellissima, stasera…
KATHY:
E tu sei molto scontato…da due
giorni a questa parte…
CHARLIE:
Avresti detto il tuo nome
stasera…
KATHY:
A suo tempo, pivello…
CHARLIE:
A suo tempo?
KATHY:
Andiamocene da questo buco di
merda…ho bisogno d'aria…
CHARLIE:
E la tua birra?
KATHY:
…E tu hai bisogno di
addestramento…
CHARLIE:
Ce ne andiamo così…senza
pagare?
KATHY:
Non c'è problema, pivello
Charlie
la segue, mentre Kathy esce dal locale. Prima di uscire Charlie si guarda
dietro e osserva il barista, che lo osserva a sua volta. Charlie dà un'altra
occhiata in torno e poi esce.
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SCENA 8 - EST. ROADHOUSE -
NOTTE
Kathy
barcollando raggiunge l'auto di Charlie. Charlie la segue.
KATHY (Ridendo):
Chi l'avrebbe mai detto che mi
sarebbe capitato un pivello tra le mani…ah ah ah…
CHARLIE:
Dove stai andando?
KATHY:
E' questa la tua macchina? (Indicando la Ford di Charlie)
CHARLIE:
Si, perché?
KATHY:
Mi fai guidare?
CHARLIE:
Ma dove andiamo?
KATHY:
Sorpresa
CHARLIE:
Non mi piacciono le sorprese…
KATHY:
Ehi, pivello…vuoi essere
indirizzato o no?…Fidati
Charlie
passa le chiavi della macchina a Kathy. Kathy e Charlie salgono in macchina.
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SCENA 9 - INT. AUTO DI CHARLIE
- NOTTE
Kathy,
appena salita si dà un'occhiata intorno. La MDP inquadra alcune cartacce sui
tapetini. Charlie la osserva.
KATHY:
Dio…quanto ti è costata,
Cheese?…Sei dollari?
CHARLIE:
Perché?
KATHY:
E'…è un casino questa macchina…
CHARLIE:
Ci provi gusto a sfottermi?
KATHY:
E tu proveresti gusto a
fottermi?
CHARLIE:
Cosa?
KATHY:
Rispondimi senza pensarci…
CHARLIE:
E cosa vuoi che ti dica?
KATHY:
Che vuoi scoparmi…
CHARLIE:
Cosa?
KATHY:
O Dio…devo anche indirizzarti
su come si fotte una donna?
CHARLIE:
Credo di no…cioè…così a freddo…
KATHY:
Bene…allora facciamo così…io
provo a darti la carica…tu prova a prenderla al volo…
CHARLIE:
Che?
KATHY:
Aspetta…
Kathy
si avvicina a Charlie. Lui è impietrito e intimidito. Lei gli si avvicina al
collo e glielo lecca due o tre volte. Poi gli si avvicina all'orecchio e glielo
morde leggermente. Poi si sposta e lo osserva.
KATHY:
Ti si è rizzato?
CHARLIE (Intimidito):
Si
KATHY:
Mmm…almeno per una volta non
sei stato scontato…di solito i ragazzi fanno domande come "Che?",
"Cosa?", "Come?"…
CHARLIE:
Sono questi i tuoi
addestramenti?
KATHY:
Carina la domanda, pivello…
Kathy
abbassa il suo sedile e fa segno con l'indice a Charlie di avvicinarsi a lei.
Charlie abbassa il suo sedile e si avvicina a Kathy. I due fanno l'amore.
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SCENA 10 - STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie
è disteso sul letto. Soffre per il dolore che gli procura la ferita. Fa qualche
colpo di tosse. Poi raccoglie una bottiglia di Jack Daniels che ha sotto il
letto e beve un sorso.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Era un po’ come pensare di
essere stato vergine tutta la vita…Quei suoi movimenti, quel suo corpo cromato
e profumato di essenze vegetali, potresti pensare di aver fatto la scopata del
secolo, la scopata della tua vita, la prima vera scopata della tua vita…O,
vento, vienimi a scivolare sul parabrezza le tue foglie distinte
d'inverno…tutto è bello con lei, tutto, tutto, tutto, niente di più…Kathy…
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SCENA 11 - EST. BANCA - GIORNO
Kathy
e Charlie sono in città, davanti ad una banca. Lui sta bevendo del caffè caldo
da un bicchiere di carta.
KATHY:
Prosegue l'addestramento…Prima
però devo passare in banca…
CHARLIE:
A fare?
KATHY:
Compere…
CHARLIE:
Aspetto fuori…
KATHY:
No, accompagnami pivello…
CHARLIE:
Ti prego, sto bevendo il caffè…
KATHY:
E chi ti ha detto niente…bevi
il caffè…
CHARLIE:
Aspetta…
Charlie
finisce il caffè e getta il bicchiere in un cestino. Poi insieme entrano nella
piccola banca.
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SCENA 12 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie
è sempre disteso sul letto che sta sudando.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Piccola banca, soldi contati…e
così che si dice, no?…Una piccola banca fuori città…ma c'era davvero quella
banca?…Che cazzo ci fa una banca fuori città?…Perché mai costruire una banca
fuori città?…E l'errore o presunto errore di chi fu?……Lei aveva una pistola…il
resto lo conoscete…Kathy…
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SCENA 13 - INT. BANCA - GIORNO
Kathy
sta urlando con la pistola in mano. La MDP si gira più volte su sé stessa. Le
riprese sono frenetiche. Nella banca ci sono solo tre clienti e due cassieri. I
clienti sono stesi a terra. Kathy tiene sotto tiro la guardia che ha gettato la
fondina con la pistola per terra. Charlie è impietrito e impaurito.
KATHY (Al cassiere, urlando):
Svuota quella cazzo di cassa,
muoviti!
Il
cassiere svuota la cassa e mette i soldi in un sacchetto.
KATHY (All'altro cassiere, sempre urlando):
Anche tu, muoviti!
Il
secondo cassiere fa lo stesso.
KATHY (Urlando):
Adesso noi usciamo…qui fuori ci
sono sei o sette persone…come sento suonare un allarme sparo a casaccio, ok?
Il
cassiere fa segno di "si" col capo.
KATHY (Urlando + forte):
Ok?
CASSIERE 1 (Impaurito):
Ok…
KATHY (A Charlie):
Muoviti pivello, prendi quei
cazzo di sacchetti…
CHARLIE (Impaurito):
Ma cosa stai facendo?
KATHY (a Charlie):
Che stronzo che sei…
Kathy
afferra i sacchetti con i soldi. La guardia ne approfitta e raccoglie la
fondina ed estrae la pistola, sparando a Charlie che era un metro più avanti a
lui. Charlie cade a terra colpito di striscio. Kathy se ne accorge e spara alla
guardia in testa. La guardia abbassa il capo colpito a morte, perdendo sangue.
I clienti gridano per un attimo. Kathy rivolta la pistola ai clienti e ai
cassieri, dopodiché si avvicina a Charlie ferito.
KATHY:
Andiamocene…alzati…
CHARLIE (Sofferente):
Che cosa hai fatto?
KATHY:
Andiamocene…
Kathy
aiuta Charlie ad alzarsi ed escono in fretta dalla banca. I clienti restano
impietriti.
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SCENA 14 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie,
sempre disteso sul letto, si tocca la ferita e fa una smorfia di dolore.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Fa male?…O è solo
l'impressione?……Niente fa male fino a che non ti metti a gridare per il
dolore……poi tutto è sopportabile……Una rapina?……E' stata lei o sono stato
io?……Di chi era quella pistola?……Ho veramente ammazzato qualcuno?……Quella
guardia era lì oppure non c'era nessuna guardia?……Oppure quella banca non c'era
proprio?……Kathy……
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SCENA 15 - INT. AUTO DI CHARLIE
- GIORNO
Kathy
sta guidando. Charlie è sofferente appoggiato al vetro dello sportello. Kathy
lo osserva tranquilla.
CHARLIE:
Sento freddo…
KATHY:
E' freddo, pivello…
CHARLIE:
Dove mi ha preso?
KATHY:
Niente di grave…
CHARLIE:
Perché l'hai fatto?
KATHY:
Credimi, pivello……non l'avrei
mai fatto se sapevo che sarebbe finita così…
CHARLIE:
Però l'hai fatto…
KATHY:
Avrei fatto di tutto pur di non
lasciarti a terra ferito……
CHARLIE:
Di chi era la pistola?
KATHY:
Mia
CHARLIE:
Vai sempre in giro con quel
cannone?
KATHY:
Si
CHARLIE:
La cosa che mi fa più
impressione è che non dimostri il minimo rimorso…
Charlie
sente dei rumori di pianto. Si volta verso Kathy e una lacrima le trapassa il
fondo di trucco dalla palpebra alla bocca. Charlie si avvicina a lei, che sta
piangendo, e le asciuga la lacrima. Kathy accosta ad un lato della strada. La
macchina si ferma. Kathy si volta verso Charlie, i due si abbracciano e si
baciano, mentre Kathy piange ancora. I due si abbracciano di nuovo.
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SCENA 16 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
La
bottiglia del Jack Daniels è vuota, stesa su un fianco per terra. Charlie fissa
il ventilatore e fa una smorfia di dolore. Tira su col naso e si asciuga la
fronte con la mano. Una piccola macchia di sangue gli rimane stampata sulla
fronte dopo che vi è passato sopra con la mano.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Neve, cielo e pini……Neve, cielo
e pini……nient'altro…eppure era il paradiso……Fermi ad un lato della strada a
compiangerci l'un l'altro…Tutto terribile, ma talmente bello quando lei mi
guardava con quegli occhi neri, e quel suo rossetto sanguinante che profumava
di dolce estasi……Un sole morto trapassava gli alberi neri ed era tutto in
perfetto assemblaggio……Oh, se fosse vero……magari è tutto vero……è tutto così
reale……Kathy
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SCENA 17/A - EST. STRADA -
GIORNO
Tempo
piuttosto nuvoloso. Il paesaggio sembra in bianco e nero. Una strada periferica
innevata. Una serie di alberi bruciati da un incendio. E l'asfalto grigio
scuro. La macchina color panna di Charlie è ferma su un lato della strada.
Charlie è al volante.
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SCENA 18 - INT. AUTO DI CHARLIE
- GIORNO
Kathy
è voltata verso di lui. Le lacrime le hanno cancellato il fitto trucco
biancastro pulendole la faccia. Ha i capelli spettinati e la bocca secca.
Charlie osserva la strada davanti a lui. Dal bosco spunta un cervo. Charlie lo
osserva e ammicca un sorriso. Poi si volta verso Kathy per un secondo. Si
rivolta verso il cervo, ma non c'è più. Charlie mette in moto e parte.
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SCENA 17/B - EST. STRADA -
GIORNO
La
macchina riparte e prosegue a diritto emettendo un po’ di fumo dal tubo di
scappamento.
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SCENA 19 - INT. AUTO DI CHARLIE
- GIORNO
Charlie
sta guidando, mentre Kathy è girata verso di lui con gli occhi chiusi.
KATHY:
Come va la ferita, pivello?
CHARLIE:
Fa male…
KATHY:
Niente fa male finché non gridi
per il dolore
CHARLIE:
Non ho la forza necessaria per
gridare dal dolore…
KATHY:
Hai controllato quanti soldi ci
sono?
CHARLIE:
E' morta una persona e mi hanno
ferito, a quest'ora saremo ricercati dalla polizia di mezza America……tutto
questo per diciassettemila dollari…
KATHY:
Mi dispiace, pivello…
CHARLIE:
Stai diventando scontata anche
tu
KATHY:
Tu invece stai diventando un
uomo
CHARLIE (ammiccando un sorriso):
Non ho molta scelta
KATHY:
Hai visto che desolazione…siamo
soli
CHARLIE:
E non so nemmeno dove stiamo
andando
KATHY:
Sulle
Sierras…
CHARLIE:
E il confine come lo
attraversiamo?
KATHY:
Non c'ho ancora pensato…
CHARLIE:
Bè, pensaci in fretta
KATHY:
Proprio quando mi sento dolce
tu diventi freddo…
CHARLIE:
Cosa vuoi? Un premio per avermi
rovinato la vita?
KATHY:
Mi odi?
CHARLIE:
Non ti immagini quanto…
Charlie
si volta verso Kathy che lo osserva. Poi Charlie rivolta lo sguardo verso la
strada.
CHARLIE:
No, non ti odio…
KATHY:
Invece si, mi odi
CHARLIE:
Perché ne sei così sicura?
KATHY:
Allora mi ami, pivello?
CHARLIE:
Non lo so
KATHY:
Bè, io ti amo…
Charlie
si volta nuovamente verso Kathy che intanto ha chiuso gli occhi. Charlie
accenna un sorriso.
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SCENA 20 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie
è disteso sul letto con una sigaretta in bocca. Si volta verso il comodino e
sbircia nel pacchetto, notando che non ne ha più. Poi si rivolta verso il
soffitto.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Essere amati……è una delle cose
più belle che ci possano essere……Lei, poi…essere amati da lei……Non ho mai avuto
molta fortuna nell'amore, vuoi per il mio carattere, vuoi per il mio essere
possessivo……ma non ti accorgi quanto ami una persona almeno finché questa non è
con un piede nella fossa……Chi l'avrebbe mai detto che il ghiaccio è un'arma mortale?……Ghiaccio
sottile, mortale, una perfetta arma di morte……Lei lo sapeva, io no……Ero un
uomo?……O volevo solo crescere restando bambino?……Questo è il desiderio di
tutti……lasciare che l'età resti ma che la mente si espanda……fermarsi a 22 anni,
ma dimostrare il cervello di un uomo di 40 anni……A volte volevo veramente che
fosse un sogno…sentire mia madre che apriva la porta e diceva (con voce camuffata) "Charlie, è pronta la colazione"……ma a volte penso che la
realtà è il sogno più bello, perché quando ti svegli dopo un bel sogno è tutto
finito……e aspetti notti, settimane, mesi, anni, perché ritorni quel
sogno……Kathy
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SCENA 21 - INT. AUTO DI CHARLIE
- GIORNO
Charlie
è al volante. Kathy sembra dormire. Ad un certo punto un cervo esce dalla
boscaglia lungo la strada. Charlie cerca di evitarlo.
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SCENA 22 - EST. STRADA - GIORNO
La
macchina sbanda a causa del ghiaccio sull'asfalto e fa un testacoda,
capovolgendosi su sé stessa. I vetri si rompono, la macchina si accartoccia
ritornando in piedi. Dal serbatoio esce benzina. La strada è colma di vetri
rotti.
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SCENA 23 - INT. AUTO DI CHARLIE
- GIORNO
Charlie
è sanguinante dal naso, Kathy ha una brutta ferita alla testa. Appena
ripresosi, Charlie cerca di soccorrerla. Kathy non risponde.
CHARLIE (Disperato):
Ehi…ehi…
Kathy
si risveglia frastornata e ferita. A malapena parla e si dimena appoggiandosi
al braccio di Charlie.
CHARLIE:
Mi senti?…Puoi sentirmi?
KATHY:
Charlie…
CHARLIE:
Sono qui……sei tutta intera?
KATHY:
Charlie…
CHARLIE:
Sono qui
Kathy
abbraccia Charlie con il massimo della fatica.
KATHY (Con aria sofferente):
Che è successo?
CHARLIE:
Un cervo è sbucato
all'improvviso…
KATHY:
Charlie…
CHARLIE:
E' la prima volta che mi chiami
col mio nome……
KATHY:
Hai un bel nome……
CHARLIE:
Ma se fino a venti ore fa
dicevi che era lungo e scontato…
KATHY:
Davvero……Bè, allora è brutto e
scontato
Charlie
abbraccia Kathy e accenna un sorriso. Continua a perdere sangue dal naso.
CHARLIE:
Usciamo di qui…
KATHY:
No, sarai tu ad uscire…
CHARLIE:
Che vuoi dire?
KATHY:
Sono incastrata, non posso
muovermi……
CHARLIE:
No, ci deve essere un modo per
farti uscire di lì…
KATHY:
Che vuoi fare? Chiamare i
pompieri con un telefono che non esiste e aspettarli, mentre nel frattempo la
macchina è già esplosa in mille pezzi?
CHARLIE:
Non è detto che la macchina
debba esplodere…
KATHY:
Non fare il retorico con me…non
funziona
CHARLIE:
Ci deve essere un modo… (cominciando a piangere)
Charlie
abbraccia nuovamente Kathy e continua a piangere, mentre lei gli accarezza i
capelli.
KATHY:
Vattene di qui, pivello…
CHARLIE:
No, non ti lascerò morire in
mezzo al nulla…
KATHY:
Sono nata in mezzo al nulla……è
giusto che io muoia in mezzo al nulla
CHARLIE:
No, non lo farò…
KATHY:
Vattene…
Con
la forza che gli è rimasta, Kathy spinge Charlie verso la portiera. Lei alza la
testa, sta piangendo. Lui la osserva, una lacrima gli trapassa il volto.
KATHY:
Vattene……
Charlie
afferra una sacca da viaggio dove ha riposto i soldi, riesce ad aprire la sua
portiera e ad uscire.
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SCENA 24 - EST. STRADA - GIORNO
Charlie
scende dalla macchina. Si guarda attorno. Ci sono vetri dappertutto. C'è un
odore nauseante di benzina. Charlie aggira la macchina e si inginocchia davanti
a Kathy, bloccata al sedile del passeggero.
CHARLIE:
Non è giusto…
KATHY:
Si che è giusto…
CHARLIE:
Non è giusto…così…
KATHY:
Qualunque modo sarebbe quello
giusto…
CHARLIE:
Non mi fai nemmeno provare a
tirarti fuori di lì?
KATHY:
E' inutile, pivello…
CHARLIE:
Meglio Charlie…
KATHY:
Vattene, pivello……o sarai un
blocco di cenere…
CHARLIE:
Ci rivedremo lassù…
KATHY:
All'inferno, vuoi dire……
CHARLIE:
Non ti meriti l'inferno…
KATHY:
Però ci andrò……e anche tu ci
andrai…
Charlie
si allontana dalla macchina, che sta cominciando a prendere fuoco. Kathy lo
chiama a distanza di una decina di metri.
KATHY:
Ehi, pivello…
Charlie
si volta verso Kathy.
KATHY:
Mi chiamo Kathy……
Dagli
occhi di Charlie scende una lacrima. Il fuoco divampa impetuoso nell'auto.
Charlie e Kathy si scambiano sguardi. Lei è sofferente e rassegnata a morire.
Charlie è disperato e la osserva nella sua agonia. Poi comincia a correre verso
di lei gridando.
CHARLIE (Gridando):
Kathy!!!
La
macchina esplode in un botto secco. Charlie viene scaraventato a terra
dall'esplosione. Rialza il capo e osserva l'auto che brucia, mentre alcune
banconote volano via dalla sacca.
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SCENA 25 - INT. STANZA MOTEL -
GIORNO
Charlie
si alza e si siede sul bordo del letto. Afferra la bottiglia del Jack Daniels e
si accorge che è vuota, quindi la lascia cadere a terra senza romperla.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Ora…il punto è: come ci sono
arrivato fin qui?……Ferito e disperato nel nulla?…Fuori dalla mia porta c'è qualcuno
che mi aspetta?……Chiudo gli occhi e corro……corro e poi volo……Volo via, lontano
da me……Che ho fatto dopo?……Solo poco dopo me ne sono reso conto quando ho letto
la prima pagina di un giornale: "Ventiduenne assalta una banca e spara ad
un poliziotto"……E Kathy?……Perché quel giornale non parlava di lei?……Forse
era solo un sogno……un sogno nel sogno…Allora sono stato bravo……bravo a tal
punto da aver avuto il sangue freddo per rubare, sparare, uccidere……Se devo
essere sincero ero stanco della mia vita, e questa è la dimostrazione di come
gli incubi a volte diventino sogni……E sinceramente è stato un sogno……un sogno
bello e succoso, che sapeva di rossetto nero e essenza vegetale, di benzina e
sangue, dei suoi baci al fulmicotone, della sua lingua soffice, dei suoi
sguardi assassini……E sinceramente credo che siamo arrivati alla fine del
sogno……Se apro quella porta le possibilità sono due: o muoio, o mi sveglio dal
mio sogno……E invece credo che mi sveglierò dal sonno dei morti, con la faccia
pulita e la coscienza sporca……
Charlie
osserva la prima pagina di un giornale locale che scrive: "Assalto finale
al rapinatore solitario". Poi si alza in piedi e indossa una maglia chiara
imbrattata di sangue. Si mette in spalla la sacca e si appoggia alla maniglia
della porta d'ingresso. Si ferma lì.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
I sogni sono fatti di entrate
ed uscite, spero solo che la mia uscita sia trionfale……solo allora capirò se è
un sogno o se è realtà, se almeno avrò il tempo per percepirlo……La mia storia
non ha niente di nuovo, è un sogno……che c'è di nuovo?…Tutti fanno sogni, a
volte belli, a volte brutti……solo che io sono solo un cadavere viaggiante che
si sposta di luogo in luogo a caccia del suo risveglio……Sono passati alcuni
giorni da quando ho intravisto la luce……Bè, è ora di svegliarsi.
Charlie
spalanca la porta dalla quale esce una luce accecante di difficile distinzione.
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SCENA 26 - TELEVISIONE
L'immagine
è quella del notiziario di Channel 24. Dopo la sigla l'immagine di Ray Doogan.
RAY:
Siamo qui davanti al Bedtime
Motel. Si è arreso alle intimazioni della polizia, dopo essersi barricato per
tre ore in una stanza del motel, il ventiduenne chiamato "Rapinatore
Solitario" (il TG fa vedere
l'immagine di un ragazzo con baffetti e barba e capelli lunghi - che non è
Charlie). Il suo nome è James Leary,
studente di psicologia infantile a San Diego. Nel giro degli ultimi 6 giorni,
Leary ha ucciso nove persone. Proprio stamani è stato trovato il cadavere della
sua vittima numero nove: Charles Cambridge, anche lui ventiduenne (inquadrata
foto di Charlie). Il suo corpo è stato
trovato davanti al Motel Sacramento, distante 5 km da qui. Il fatto curioso è
che anche Cambridge era ricercato dalla polizia, ma parliamone col capo della
polizia Jack Doogan. Come si può venire a capo di questa storia?
JACK:
Non è una cosa molto semplice.
A quanto pare l'ultima vittima di Leary, Charles Cambridge, è stato ucciso
intorno alle 7 di stamani mentre stava uscendo dalla sua stanza al Motel
Sacramento. Leary ha poi raggiunto il Bedtime Motel dove ha preso una stanza.
Noi avvertiti dal padrone del motel siamo accorsi e abbiamo intimato a Leary di
uscire ma non c'è stata risposta. E c'è di più: l'ultima vittima di Leary,
Cambridge, era già ricercato dalla polizia della California per aver preso
parte ad una rapina in banca sei giorni fa in cui è morto una guardia. Il
complice di Cambridge era una ragazza, Kathy Calloway, 24 anni, il cui corpo è
stato ritrovato parzialmente carbonizzato sulla Route 45, a bordo di una
vecchia auto. Ma ciò che non si capisce sono le varie dinamiche degli eventi,
cioè perché nell'incidente non è morto anche Cambridge, quali erano i rapporti
tra Cambridge e la Calloway, e perché Leary ha ucciso Cambridge……Tutto molto
strano.
RAY:
Grazie……amici del Channel 24
News vi terremo informati sulle vicende del rapinatore solitario…
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EST. SACRAMENTO MOTEL - GIORNO
Il
cielo grigio irrompe sul piccolo parcheggio bagnato da neve e pioggia. Davanti
ad una porta del motel una pozza di sangue e i vari rilevamenti della polizia.
Il vento muove le piante e gli alberi. La sacca dei soldi di Charlie è vuota
per terra, mossa dal vento. La MDP comincia a fare un'inquadratura panoramica,
fino ad inquadrare in primo piano un biglietto da 100 dollari sporco di sangue,
poi due biglietti, poi il malloppo di Charlie che si allontana con il vento.
VOCE FUORI CAMPO (Charlie):
Buon vecchio, freddo denaro. E'
per te che c'è odio? E' per te che la gente muore? Tu? Pezzi di carta nel
vento? E' così? Semplice carta, peggio di quella per pulirsi il culo, e per te
la gente muore……Mi sono accorto di una cosa con il passare del tempo: quando vendi
una cosa a te cara, non riesci mai ad accorgerti quanto è gelido il denaro che
ti ha dato? Ha un odore diverso, così freddo e insensibile……Ti parla uno che
c'è già passato. Dormo il sonno dei morti, ma non sto sognando.
TITOLI DI CODA
La
MDP insegue i bigliettoni di Charlie svolazzare via nel vento. Un'altra
inquadratura punta il corvo inquadrato nei titoli di testa che guarda il denaro
volare via. L'immagine dissolve.
Sottofondo
musicale: "Balboa Park", Bruce Springsteen. Durata: 3'19''
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FINE