Circo Massimo e Terme di Caracalla

Passeggiate


Terme di CaracallaTerme di Caracalla

L’Imperatore Caracalla costruì questi enormi bagni pubblici nel 212-217 d.C. per conquistarsi il favore dei Romani.

Andare ai bagni era uno stile di vita: tutti, anche gli schiavi, avevano diritto di frequentare le terme, che potevano ospitare anche 1600 bagnanti alla volta.

Vi erano bagni caldi, bagni tiepidi e una piscina non riscaldata con un massaggiatore pronto a strofinarvi la pelle con oli essenziali; inoltre due palestre, dove si poteva giocare a palla e praticare la lotta; venditori di spuntini e bibite; due biblioteche, una greca e una latina, dove si potevano studiare testi scritti su rotoli (i libri, come siamo abituati a vederli noi, furono inventati durante il Rinascimento), su carta di papiro o pelle di capra ("pergamon").

Si poteva passeggiare nei giardini, o sedere sotto un albero e discorrere di qualsiasi argomento, oppure dibattere chi avesse dato la sera prima il più bel ricevimento. Tutte le arti vi erano rappresentate: teatro, scultura, pittura, musica e specialmente il mosaico (di cui sono ancora oggi visibili alcuni esempi).

Sotto la maggior parte degli Imperatori, gli orari delle terme erano regolamentati: uomini la mattina, donne il pomeriggio, schiavi tra le 16 e le 18. La bellezza del luogo invitava a una pausa di relax ritemprati e ringiovaniti.

Terme di Caracalla, ricostruzione

Le Terme di Caracalla tornarono a nuova vita negli anni ‘30, quando iniziarono a essere usate per rappresentazioni liriche durante le calde notti estive.

Mussolini era solito fare la sua apparizione "come per magia" all’inizio dello spettacolo, suscitando l’ammirazione degli spettatori e soprattutto delle spettatrici, le quali ignoravano forse l’esistenza di una vasta rete di criptoportici, o passaggi sotterranei, collegati al suo palco. E’ quanto resta delle grotte in cui venivano immagazzinate enormi quantità di legna per scaldare giorno e notte l’acqua che continuamente affluiva dagli acquedotti.

Purtroppo, negli ultimi anni questi eventi musicali notturni sono stati sospesi. Non si può più assistere a fastose rappresentazioni di opere come "Aida", con elefanti e dromedari che gironzolano per il palcoscenico. Quando i soprani arrivavano al "do di petto", infatti, gli archeologi rabbrividivano, nel timore che le antiche mura andassero in frantumi come vetro a causa delle onde sonore.

Ma ultimamente, d’estate, la musica fa la sua ricomparsa alle Terme: perciò, occhio alla pagina degli spettacoli sul giornale.

Descrizione dell’interno. Subito dopo aver attraversato i giardinetti di accesso al lato sud, entrate nel grande edificio alla vostra sinistra. Da qui attraversate in diagonale una palestra con una nicchia circolare di fronte a voi, per trovarvi nel "tepidarium" (bagni tiepidi) e successivamente, nel "calidarium" (bagni caldi) di forma circolare, alla vostra sinistra.

Continuate a guardarvi intorno alla ricerca di resti dei mosaici che un tempo ricoprivano tutti i pavimenti. Vi ritroverete nell’altra palestra e potrete tornare indietro per vedere il "frigidarium" (piscina d’acqua fredda), proprio dietro le rovine che s’innalzano con grandi archi alla vostra sinistra. Un piccolo spogliatoio, "apodyteria", era situato su ogni lato della piscina d’acqua fredda.

Era qui che gli acuti di "Aida" si spandevano nell’aria nelle notti d’estate, a partire da un palcoscenico collocato tra gli archi, mentre cammelli ed elefanti sfilavano su e giù per la rampa.

Terme di Caracalla

Storia

Caracalla, da una scultura antica212 d.C. Caracalla avvia i lavori di costruzione del complesso.

217. I bagni vengono aperti al pubblico. Ma Caracalla, colpevole di migliaia di omicidi, viene a sua volta ucciso lontano da Roma, in Mesopotamia, dal capo della sua guardia pretoriana, che prende il potere.

VI sec. I Goti invasori tagliano gli acquedotti, ponendo fine agli sport acquatici.

XVI-XVII sec. Alcuni reperti trovati sepolti sotto le rovine, l’"Ercole Farnese" e la "Flora", sono al Museo di Napoli, i mosaici degli atleti si ammirano nei Musei Vaticani, due gigantesche vasche in marmo sono collocate nella piazza antistante Palazzo Farnese.


Via delle Terme di Caracalla  (Mappa K 10)

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