Piccole Gemme

Di grande interesse

Ss. Giovanni e Paolo Martiri

La storia dei resti di Giovanni e Paolo, i due ricchi fratelli, poi santi titolari di questa basilica del V secolo, è un vero e proprio giallo.

Erano ufficiali dell’esercito romano, che per essersi convertiti al Cristianesimo, furono martirizzati sotto l’Imperatore Giuliano l’Apostata (361-363 d.C.), che cercava di ripristinare il paganesimo.

I due scomparvero: i loro corpi vennero nascosti nella grande dimora dove abitavano (4 piani, 20 stanze), situata accanto al tempio dell’Imperatore Claudio, prospiciente il Colosseo. Altre due persone furono assassinate per aver messo in giro la voce di quella misteriosa scomparsa.

Un secolo dopo, i due fratelli vennero beatificati e la casa trasformata in chiesa.

Quest’ultima fu devastata una prima volta da Alarico e dalle sue orde barbariche nel V secolo, e una seconda volta dal normanno Roberto il Guiscardo, nell’XI sec. Fu poi restaurata nel XII sec.

Titolare di questa chiesa è il Cardinale di New York.

Il Portico è del XII sec. Otto colonne rivestite di mosaici e due leoni scolpiti. All'interno, le alte colonne dell'altare in alabastro sono egizie. La chiesa fu ridecorata con gusto nel XVIII sec.

Interno. Alla destra del coro troverete una scala che scende alla casa antica, che con un po' di fortuna è possibile visitare: è piena di meravigliosi affreschi romani del III e IV sec. A sinistra della cappella di S. Paolo, al livello inferiore, c’è un bagno romano.
Nei giardini del monastero, rimangono i resti di alcune grandi strutture, i "vivaria", che ospitavano le belve destinate ai combattimenti del Colosseo.

Piazza Santi Giovanni e Paolo, 13 (Mappa K 9)


S. Gregorio Magno

Gregorio proveniva da una nobile famiglia romana, che aveva già data i natali a un Papa, S. Felice III. Nel 575, trasformò la sua casa sul Palatino in un oratorio, un ambiente raccolto in cui si predicava ma non si poteva celebrare la messa.

Verso la fine del Medio Evo, l'oratorio divenne una chiesa. Sono qui sepolti due inglesi: Robert Peckham e Edward Carne, che vennero a Roma nel 1561 per perorare la causa di divorzio tra Enrico VIII e Caterina d'Aragona.

A causa del categorico rifiuto del Papa, il sovrano inglese diede inizio allo scisma della Chiesa Anglicana, a capo della quale si mise lui stesso.

Attualmente, il complesso di S. Gregorio è molto ampio. A sinistra della chiesa vi è una piccola costruzione occupata dalle suore di Madre Teresa di Calcutta; a destra c'è un monastero di frati armeni che si affaccia su un delizioso cortile.

La facciata e l'atrio sono stati interamente restaurati da G.B. Soria nel 1629 e l'interno da Francesco Ferrari nel 1725. Nella piccola e graziosa piazza con i cipressi si ergono vestigia romane in cui si è voluto riconoscere porzioni delle mura della casa di Gregorio.

In uno di fabbricati ai piedi della scalinata, scendendo a sinistra, una bottega vende prodotti del monastero dei Camaldolesi di Arezzo: miele, prodotti naturali per i capelli e per la pelle, meravigliosi profumi floreali.

Piazza S. Gregorio (Mappa K 9)

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