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Il Santuario di Corigliano Calabro
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La chiesa
di San Francesco di Paola e il convento limitrofo furono costruiti dallo
stesso Santo durante gli anni della sua permanenza a Corigliano (1475—1477).
Quando il Santo iniziò la costruzione del Santuario, la zona risultava lontana dal centro abitato, su una collina ricca di boschi, nello stesso luogo dove egli aveva scelto la sua dimora, costruendovi un’umile capanna (l’attuale Romitorio detto “San Francischiello”). Molti cittadini, poveri e ricchi, uomini e donne, aiutarono San Francesco nella costruzione del Santuario che subì numerosi interventi di restauro nei secoli successivi. |
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Il presbiterio è sollevato di un gradino; fino agli anni settanta era chiuso da una balaustra in marmo bianco. L’altare maggiore, fatto di marmi policromi, è in stile barocco e risale al settecento. |
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Sulla parete di sinistra, vicino alla porta d’ingresso, la prima pala è quella della “Madonna del Carmine”, del settecento, dipinta a mezzo busto. La parte inferiore della tela, esssendosi lacerata, fu sostituita nel 1964 da una nuova tela eseguita dalla pittrice coriglianese I. De Novellis. |
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Sempre sulla
parete sinistra della chiesa, si trova la pala della “Madonna di Pompei”,
datata 1958 e firmata F.M.M. di Roma.
Probabilmente, lo stesso posto doveva essere occupato da un’altra tela di cui non si sa notizia. Segue una nicchia che conserva la statua dell’ Immacolata Concezione; sotto si intravede il confessionale in legno. |
Alzando
lo sguardo, sul cornicione, vi è una serie di vetrate istoriate.
Quelle qui riportate sono solo tre delle tante, poste sul cornicione di entrambi i lati della chiesa; tutte raffigurano i più noti miracoli compiuti da San Francesco. |
Entrando
nella sacrestia si notano una serie di affreschi nella fascia superiore
delle pareti, che raffigurano i “Miracoli di San Francesco”.
Ogni affresco è racchiuso in una cornice di motivi floreali. A sinistra è raffigurato il miracolo di Martinello; a destra la guarigione di un indemoniato. |
Ancora un altro affresco su una parete della sacrestia, raffigurante i “Miracoli di San Francesco”: raffigura la guarigione di un lebbroso. |
La statua,
che risale alla metà dell’800, è fortemente venerata
da tutta la cittadinanza coriglianese
L’attuale scultura lignea del Santo sostituì un busto in argento che la chiesa possedette fino al 1806, data in cui il paese subì un violento saccheggio da parte dei francesi. Alla scultura appartengono due particolari importanti : il reliquiario d’argento inserito sul petto del Santo, dove si conserva un pezzo del Suo costato, e il bastone d’argento che San Francesco tiene nella mano destra, in cui è conservato un pezzo di canna con il quale, nel 1538, furono miracolosamente preservati la chiesa e il convento dall’incursione degli ottomani. |
Questo scorcio,
che appartiene al centro storico di Corigliano, è legato al Santo
paolano.
Si tratta del Ponte Canale o Arco, costruito dal Santo con l’aiuto di circa trecento operai; si tratta di un grandioso acquedotto romanico ad arcate, che servì per portare l’acqua potabile alla collina del Castello ducale. Per sopperire alle necessità di acqua , fu lo stesso San Francesco a portare miracolosamente l’acqua dalla montagna al convento. |