Francesco si trattiene a Napoli presso la corte del re.
A Porta
Capua tutti attendevano il Santo e il re Ferdinando, che tempo prima aveva
mandato i soldati per catturarlo, lo accolse abbracciandolo.
Lo ospitò,
insieme agli altri frati, nella Reggia, in una camera vicino alla sua;
alla porta fatto predisporre delle fessure da cui poteva osservare i loro
movimenti.
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La notte,
infatti, vide Francesco in estasi, mentre i suoi frati dormivano sul pavimento
invece che sui letti.
Il sovrano,
però, non era ancora convinto della sua santità, cosi mandò
a Francesco una porzione di pesce perchè la mangiasse; Francesco,
invece, con un segno di croce li fece rivivere.
Ancora
per corrompere il Santo, il Re gli presentò una statua della madonna
tutta in oro, ma Farncesco la rifiutò. |
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Il re,
nonostante tutto, non era ancora convinto; gli mandò, allora, un
vassoio di monete d'oro per la costruzione di un convento, ma il Santo
le rifiutò perché erano state guadagnate dai suoi sudditi
e per provare ciò, prese una moneta e la spezzò: subito uscì
del sangue.
Allora
il re finalmente comprese la grandezza del Santo e gli promise che sarebbe
stato più buono. |
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Il re desiderava
avere un ritratto del Santo, così chiamò un pittore a corte.
Francesco non voleva posare, così il pittore fu costretto a spiare
il santo da una fessura e realizzò il dipinto che dal 1516 si conserva
e si venera nella chiesa dell'Annunziata a Montalto Uffugo, in provincia
di Cosenza.
Il re
voleva anche che San Francesco scegliesse un posto dove costruire una sua
chiesa; scelse un luogo isolato e poco sviluppato che lasciò deluso
il sovrano.
Qualche
anno più tardi, però, proprio come aveva previsto il Santo,
quel posto divenne uno dei più nobili della città di Napoli:
nelle vicinanze venne costruito il palazzo reale e la chiesa fu abbellita
dal maestoso colonnato.
Anche
in questa città furono innumerevoli i prodigi .
Un giorno
divampò nella camera di San Francesco un incendio; Egli lo spense
buttando via i carboni dalla finestra.
La permanenza
nella Reggia di Napoli era arrivata al termine; un uomo di Spezzano, che
si trovava a Napoli, voleva
accompagnarlo
fino in Francia, ma Francesco disse che doveva tornare a casa perché
era morto suo padre e da Napoli gli fece ascoltare le campane che suonavano
a Spezzano.
Il Santo,
allora, proseguì il viaggio verso
la Francia , con la sua comiitiva, passando per
Roma.