La vita di San Francesco - La costruzione del convento di Milazzo

Francesco si reca a Milazzo per la costruzione di un convento.



Nel 1464 San Francesco si scelse alcuni compagni di viaggio e da Paterno partì per Milazzo; camminavano a piedi e non portavano dietro nessun bagaglio, nemmeno pane e acqua.
Essi speravano di trovare almeno un ricovero per la notte e lo trovavano sempre, perchè molti erano felici di ospitarli.
Lungo il cammino,  Francesco e gli amici fraticelli, incontrarono una comitiva di nove giovani, ai quali chiesero un po' di pane.

Quelli risposero che non ne avevano; Francesco si mise in preghiera e fece apparire del pane nella bisaccia di uno di loro.
Il santo chiese al giovane di dargli la bisaccia; ne uscì un pane bianchissimo e fragrante che bastò per due giorni.

Dopo questo miracolo, i giovani non vollero separarsi da Francesco e lo seguirono fino a Catona, dove assistettero ad un altro grande miracolo: la traversata dello stretto di Messina sul mantello.

Catona, un paesino della provincia di Reggio, era il posto più vicino per potersi imbarcare per la Sicilia.

San Francesco si avvicinò ad un tale, proprietario di una barca carica di legname che stava per salpare e gli chiese di accoglierlo sulla barca con i suoi confratelli. 
Il barcaiolo rispose che li avrebbe portati solo se lo avessero pagato; poichè essi un avevano un soldo, Francesco, senza scomporsi, si allontanò sulla riva e si inginocchiò per pregare. 
Dopo un po' si alzò, benedisse il mare, distese il suo mantello e vi fece salire sopra i due confratelli e i nove viandanti; intanto aveva attaccato una estremità del mantello al suo bastone, come se fosse una vela.
Appena si mosse a navigare, il barcaiolo, un certo Coloso, mortificato gli grida che serebbe disposto a trasportarlo, ma il Santo era assorto nella preghiera e non ci fece caso.
 

Arrivarono a Milazzo e giunsero ad un luogo denominato "Pozzo degli impiccati", infatti c'era un giovane che era stato impiccato tre giorni prima. Francesco ordinò che venisse tolto dalla fune e, appena cadde nelle braccia del Santo, tornò in vita.

Altro miracolo il santo lo fece per l'acqua di un pozzo che era stato scavato per dare da bere agli operai che lavoravano alla costruzione del convento di Milazzo. 
L'acqua non era potabile, ma il santo la rese così salutare, che per molto tempo fu considerata addirittura miracolosa. 
Anche a Milazzo ebbe un grande trionfo; tutti cercavano di toccargli anche la tunica e Lui concedeva sempre qualche beneficio: una benedizione o una guarigione materiale o spirituale.
A Milazzo abitò nell'ospedale perchè preferiva stare con i sofferenti e i poveri.

Fino a quando non ottenne il permesso di costruire la chiesa, Egli viaggiò molto per i paesi della Sicilia portando il suo aiuto ai più umili, che dovevano subìre le ingiustizie dei dominatori Angioini ed Aragonesi.
Nel 1465 l'arcivescovo di Messina concesse l'autorizzazione e così cominciarono i lavori di costruzione del convento, che durarono tre anni.
In tutto questo tempo, naturalmente, non mancò di operare miracoli.
Nel 1468 San Francesco fece ritorno in Calabria e precisamente nel romitorio  di Paterno, sua sede preferita.