La vita di San Francesco - La costruzione del Santuario di Paola

La costruzione del primo convento a Paola.



Francesco, ancora ragazzo, condusse per cinque anni una vita da eremita,  in totale solitudine, in un luogo che oggi è nei pressi del Santuario di Paola e viene indicato come Primo Romitorio.
Un giorno, purtroppo, alcuni cacciatori che inseguivano un cervo scoprirono la grotta dove viveva.
Francesco uscì, allora, dalla solitudine e si costruì una celletta, dove riceveva i visitatori; oggi viene indicato come Antico Oratorio.
Altri eremiti seguirono il suo esempio di vita, di preghiera e penitenza.
Il numero di  visitatori e seguaci aumentava; fu necessario, perciò, costruire una chiesa.
Francesco aveva appena diciannove anni; con i suoi compagni vestiva un saio con un cappuccio e con lo stemma "Charitas" che, in una apparizione, gli aveva consegnato l'Arcangelo Gabriele. 

Durante la costruzione del Santuario di Paola, cominciò ad operare i primi miracoli.

Durante i lavori gli apparve S. Francesco d' Assisi che gli disse di demolire quello che aveva già realizzato e di costruire una chiesa più grande, secondo il progetto che tracciava per terra, nel sogno stesso. 

Un giorno, una grossa pietra, staccatasi dalla montagna, ingombrava la strada del convento; S.Francesco si mise a pregare e la pietra si spostò con facilità.

Un giorno, una grossa pietra ingombrava la strada, allora il Santo si mise in preghiera ed essa si spostò da sola. 

Un altro miracolo fu compiuto quando un uomo offrì il suo aiuto e S.Francesco gli fece trasportare una pesante pietra facendola diventare leggera sulle sue spalle.

Altri numerosi miracoli compì nella costruzione della Chiesa.

Arrestò la caduta di grossi macigni e fermò un enorme blocco, che ancora oggi si possono vedere a Paola..
 

San Francesco scese nella fornace in fiamme per ripararla e ne uscì completamente illeso.
Nella stessa fornace avvenne un altro miracolo.
Il Santo aveva allevato un agnellino Martinello; un giorno gli operai lo mangiarono e gettarono i resti nella fornace.
San Francesco, cominciò a cercare il suo agnellino e quando lo chiamò l'animale uscì dalle fiamme sano e salvo.
Era difficoltoso per gli operai attingere l'acqua dal torrente, così San Francesco prese la verga, colpì sulla roccia ed uscì l'acqua. Oggi la fonte di acqua viene chiamata della "Cucchiarella".
Un'altra volta fece rivivere dei pesci infilzati per la gola da una funicella, e la sua trota Antonella che era stata fritta da un ecclesiastico.
S. Francesco, oltre a fare i miracoli sulle cose, guariva i malati, faceva risuscitare i vivi e penetrava nelle anime e nelle coscienze.
Numerosi furono i miracoli che operò nella sua vita.
Il barone di Belmonte soffriva di un ascesso alla gamba, per cui non poteva camminare. Nessuna medicina lo aveva guarito, così andò da Francesco il quale, con un po' di polvere, alcune foglie di erba ed una preghiera lo fece guarire.
Un altro prodigio avvenne anche in casa del barone: il figlio era in fin di vita, allora mandò il suo castaldo da Francesco che gli mandò a dire di fargli mangiare biscotti e radici, ringraziando Dio.
San Francesco miracolò moltissime persone in fin di vita; molti infelici muti, ciechi e sordi ricevettero da Francesco parola e udito.
Una fanciulla sordomuta andò dal Santo, il quale facendole una croce sulle labbra le disse di ripetere ad alta voce il nome di Gesù e così fu.
Quelli che non ci vedevano, riacquistavano la vista con un segno di croce e qualche foglia di erba.
Gli stolti e i mentecatti hanno sempre trovato, nell'animo del Santo, amore, comprensione e guarigione.
Francesco ha dato la vita a tre morti di Paola, tra cui suo nipote Nicola.
Quando sua sorella Brigida glielo portò morente, Egli si rifiutò di guarirlo, ma il giorno dopo, lo risuscitò dalla morte, ma si fece promettere da sua sorella che non avrebbe ostacolato la volontà del figlio di dedicare la vita a Dio. 
Dopo qualche anno, terminata la costruzione del convento di Paola, Francesco fu invitato a Paterno Calabro per costruire un altro convento.