I Turchi sbarcano ad Otranto e invadono l'Italia.
Il
Santo, per il suo dono di vedere nel futuro, non preannunciava soltanto
fatti particolari, ma anche grandi eventi storici; ad esempio, l'invasione
degli Ottomani.
Nel
1480 in Italia i vari principi si trovavano impegnati a lottare tra di
loro per il predominio dei territori nazionali, ma non si rendevano conto
del grave pericolo che veniva dall'Oriente: gli Ottomani.
Il
Papa Sisto IV cercò di riunire le forze e indisse una crociata,
ma non avendo altri appoggi, i suoi sforzi furono vani.
Anche
San Francesco supplicò Ferdinando, il re di Napoli, affinchè
pensasse a rafforzare i confini invece di fare guerra in Toscana, ma il
re era sordo ai suoi appelli.
Così,
nel mese di luglio del 1480 la città di Otranto fu presa d'assedio
dai Turchi e fu costretta alla resa. La metà degli abitanti furono
barbaramente uccisi; neanche l'Arcivescovo e tutto il clero furono risparmiati.
Moltissimi
dei sopravvissuti furono radunati e costretti ad abbracciare la religione
islamica; al loro rifiuto, furono trucidati: il luogo dove avvenne il massacro
prese il nome di "Monte dei martiri".
San
Francesco, che già tre mesi prima aveva previsto il massacro di
Otranto, ogni giorno intensifficava le sue preghiere e nella sua cella
di Paterno aumentava le penitenze, i digiuni e le flagellazioni.
Il
Re finalmente capì che da Otranto i turchi potevano invadere tutto
il Regno di Napoli, così intensificò le difese del paese,
grazie anche all'aiuto del Pontefice Sisto IV e della Lega Toscana,
con la quale finalmente era stata stipulata la pace.
Francesco
continuava a pregare nella sua cella per la vittoria dei cristiani e non
mancava di incoraggiare e sostenere quelli che si rivolgevano a lui supplichevoli.
Il
conte di Stilo, capitano di una spedizione, prima di partire per la guerra
si recò da Frate Francesco a Paterno con il suo esercito. Francesco
diede a ciascuno una candela benedetta e li affidò alla guida spirituale
di un frate. Solo un soldato rifiutò la candela e fu l'unico a non
tornare vivo dalla battaglia.
Nel
mese di maggio del 1481 Maometto II morì e il pericolo dei turchi
cessò definitivamente.
Tutti
ne furono felici, soprattutto Francesco che tanto aveva pregato e sofferto
per quella guerra.