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| DEMO
KLIMT 1918 - "Secession Makes Post-Modern Music" Marco Soellner, Via Fiume Bianco 47/a, 00144 ROMA, e-mail: reisg.nation1918@iol.it, klimt1918@hotmail.com, deadinside@libero.it TRACKLIST: Schmerzwerk 1976 / Passive / Fever / Swallow's Supremacy / April |
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"Secession Makes Post-Modern Music” è uno di quei rarissimi demo che lascia completamente senza parole e che pone molti interrogativi sull’andamento discografico del settore, grazie al fatto d’essere un prodotto nettamente migliore di certi altri lavori (e fregature) che troviamo sbandierati ai quattro venti dalle grosse label europee. Già a partire dalla produzione pulita ed estremamente professionale (realizzata da Giuseppe Orlando dei Novembre nei suoi Outer Sound Studios di Roma) e dall'uso di suoni profondi ed elaborati, ma soprattutto incredibile per il reale valore dei pezzi, propostici in circa mezz’ora dalla band capitolina. “Secesion Makes Post-Modern Music” è un triste gioco di luci soffuse ed ombre polverose che pesca dalla sofferente poetica intimista degli ultimi lavori di Katatonia ed Anathema, e che fa tesoro della precedente incarnazione della band a nome Another Day (tre demo durante gli anni ’90). Musica notturna, emotiva, scevra di inutili virtuosismi ed al cui interno ogni singolo piccolo elemento è calcolato in maniera millimetrica a dispetto della sua apparente semplicità (e sottolineo “apparente”). Parlare di gothic metal è riduttivo (tra l’altro la componente metal è ridotta all’osso), ma è impossibile resistere allo spingere nuovamente “play” quando termina il CD, come nella ciclicità ipnotica di un carillon. Facili i paragoni anche con il toccante “Arte Novecento” degli stessi Novembre, i quali sono coinvolti nella lavorazione di questo CD non solo sotto il profilo produttivo: tre di loro si prestano infatti a delle brevi apparizioni come guest (vocals, cori ed alcune chitarre), rendendo un classico la già stupenda “Swallow’s Supremacy”. Non sto affatto esagerando quando affermo che questo CD dovrebbe trovarsi nei negozi così com’è... personalmente, spero che questo demo non passi inosservato alle case discografiche di un certo livello: sarebbe una vera ingiustizia. Alessio Oriani |