THE GATHERING
16/06/2001 - Ephebia Rock Festival - Terni (TN)
Spinto dalla curiosità e dalla voglia di fare una gita fuori porta con degli amici, ho deciso di andare a vedere il concerto degli olandesi The Gathering in quel di Terni. Parlando delle condizioni dell’area concerti e della manifestazione in generale, non so se essere contento o disperato: da una parte c’è il fatto che difficilmente a Roma vengono organizzati festival gratuiti di questo tipo (che non siano le solite oscenità di Enzimi, Emergenza Rock ed affini), dall’altra le condizioni dello stesso, davvero squallide e raffazzonate... come ogni italiano, comunque, non mi metto a criticare ciò che è gratis e quindi passo all’analisi del concerto. Inutile negarlo, ma i The Gathering non hanno più niente a che vedere con l’heavy metal se si escludono il loro nobile passato e l’etichetta discografica a cui appartengono ora, ed il punto di rottura si chiama “How to Measure a Planet?”, album per me soporifero, pretenzioso e spocchioso... logico quindi che la scaletta del concerto sia totalmente incentrata sulla nuova identità della band e sul recente “If_Then_Else” (lavoro ancor meno metallico, ma comunque meglio realizzato del suo predecessore), ovvero noioso rock alternativo dalla matrice psichedelica e caratterizzato da influenze trip-hop ed elettroniche. Un’ora e mezza di concerto divisa tra gli ultimi due full-length della band, più un pezzo nuovo a dir poco orripilante (praticamente pop rock mascherato da qualcosa di meno commerciale) ed a rappresentare il passato - neanche troppo remoto - solamente tre pezzi. Probabilmente, la band si è impietosita a vedere così tanti metallari accorsi per il loro concerto e li ha voluti ricompensare con qualcosa di più datato, ovvero “Strange Machines” (unica estratta dallo stupendo “Mandylion”): peccato però che il chitarrista si sia dimenticato come la si suona, e che la mancanza della seconda chitarra si riveli fondamentale! Come già altri hanno detto, le parti ormai si sono invertite ed i The Gathering hanno come unica giustificazione l’incredibile voce di Anneke, che gli consente di suonare più o meno quello che vogliono mantenendosi su un’apparente livello di eccezionalità... e questo accade anche dal vivo. Tolta lei (davvero spettacolare), la band non ha alcun senso di esistere... suvvia, non si può parlare di “performance” quando la base strumentale è talmente minimale, rallentata ed infarcita di effettistica assortita! Tralasciando l’infausta chitarra, il basso era inesistente, la batteria impeccabile ma troppo legata a trigger e samples inadatti ad un live show, e le tastiere monotone in maniera allucinante... insomma, un disastro totale per un concerto sulla scia della fantozziana “Corazzata Potiemkin”. A quanto pare, però, chi ha apprezzato gli ultimi lavori non ha storto il naso di fronte a questo concerto. Io mi illudevo di trovare un gruppo che si è evoluto, invece ho visto solo una band che ha rinnegato il passato ed ora va avanti per inerzia: per quanto mi riguarda, i The Gathering sono morti e sepolti... peccato solo che ci sia stato bisogno di un concerto per averne la conferma.

LA NOTA: Il concerto era organizzato a ridosso del retro del mattatoio comunale di Terni... a seconda di come tirava il vento, arrivavano delle zaffate marcescenti di sangue e putrefazione che sicuramente avranno ribaltato gli stomaci dei vegetariani (e non) presenti! Certo, se ci avessero suonato i Carcass ai tempi di “Reek of Putrefaction” sarebbe stata un’ottima scenografia, ma con lo snob-rock degli attuali Gathering era solo un calcio nello stomaco...

Alessio Oriani

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