THE HAUNTED
- "The Haunted Made Me Do It"
(Earache/SELF) |
90/100 |
Partiamo
dalla fine: il nuovo disco degli svedesi The Haunted è un ottimo
CD, ma si rivela al di sotto delle aspettative create con l’insuperabile
debut album, ed ora vi spiego subito il perché. I The Haunted sono
cambiati, ma non credo che la causa sia da imputare ai recenti cambi di
line-up… d’altronde il nucleo compositivo della band è rimasto immutato
rispetto al precedente album, ovvero Peter Jensen (ex-Seance e Witchery)
ed i due fratelli Andreas e Jonas Bjorler (ex-At the Gates). Il nuovo ed
impersonale drummer Per Moller Jensen fa un buon lavoro, ma purtroppo è
impossibile rimpiazzare un tritacarne umano come Adrian Erlandsson (ex-At
the Gates ed ora nei Cradle of Filth), mentre le differenza che riguardano
il vocalist sono davvero enormi: Marco Aro non è affatto un cattivo
cantante e lo dimostrano anche i dischi registrati con la sua band precedente
(i Face Down), ma si muove su coordinate totalmente estranee all’hardcore
screamer Peter Dolving (ex-Mary Beats Jane)… nonostante mi avesse entusiasmato
nella versione stravolta di “Well of Souls” dei Candlemass su una compilation
di qualche mese fa, ora ho dei forti dubbi che il nuovo arrivato sia davvero
la persona giusta per la band, con il suo stile leggermente troppo torbido
e pesante. La differenza fondamentale che però colpisce più
profondamente questo “The Haunted Made Me Do It” riguarda però proprio
il riffing e la struttura dei pezzi… ora vengono messi da parte i violenti
ritornelli anthemici ultra-coinvolgenti di “Hate Song”, “Choke Hold” o
“Three Times”, per lasciare spazio ad uno sviluppo un po’ meno lineare
ed accessibile (anche se echi di quei pezzi li ritroviamo su “Victim Iced”
o “Revelation”), mentre appare una dose di melodia che proviene direttamente
da quel capolavoro che fu “Slaughter of the Soul” degli At the Gates, in
particolare su pezzi come “Hollow Ground”, “Trespass” e “The World Burns”.
Più genericamente, si può anche evidenziare il fatto che,
rispetto a prima, adesso c’è bisogno di diversi ascolti per entrare
nell’ottica del disco ed assimilare le canzoni nelle sue sfaccettature,
dato che alcune sono assai più complesse ed elaborate di quanto
possa sembrare ad un primo acchitto. Dalla band mi aspettavo una conferma
ed un proseguimento del precedente lavoro, perciò al principio sono
rimasto un po’ spiazzato da questo nuovo CD… in sostanza, “The Haunted
Made Me Do It” è un otimo compromesso tra l’ultimo disco degli At
the Gates ed il debut dei The Haunted: ne consegue quindi che sia un album
strepitoso, anche se a mio avviso si poteva fare addirittura di più!
- Alessio Oriani |
36 Minuti TRACKLIST
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