SIX FEET UNDER
- "Graveyard Classics"
(Metal Blade/Audioglobe) |
25/100 |
Se non
fosse per la presenza fissa di Chris Barnes (ex-vocalist storico dei Cannibal
Corpse) ed il discreto debut album “Haunted” (1995), i Six Feet Under sarebbero
già finiti da un pezzo… e questo nuovo CD non fa altro che confermare
la mia tesi! “Graveyard Classics” non rappresenta, comunque, il nuovo disco
del four-piece americano, ma è una raccolta di dodici cover di altrettante
band, ovviamente rilette in chiave Six Feet Under… cioè con chitarre
totalmente downtuned e vocals gutturali e gorgoglianti. Il bello è
che invece di scegliere pezzi storici del metal estremo, questi buontemponi
hanno pensato bene di scegliere tutta una serie di pezzi classici di provenienza
hard rock, heavy metal e punk (a parte un paio di eccezioni)… ecco quindi
spuntare fuori oscene storpiature di “Sweet Leaf” dei Black Sabbath, “Smoke
on the Water” dei Deep Purple o “Purple Haze” di Jimi Hendrix, il quale
si starà sicuramente rivoltando nella tomba… sei piedi sottoterra!
Battute idiote a parte, c’è da dire che tutte le cover sono riproposte
in maniera più o meno fedele all’originale in quanto a note e struttura,
ma con le dovute differenze legate al sound tipico della band, perciò
non esiste nemmeno l’elemento sorpresa a spingervi all’ascolto del disco…
dopo i primi due o tre pezzi, potrete infatti già immaginare, sempre
che conosciate l’originale, come suonerà la versione dei Six Feet
Under senza sforzare affatto la vostra fantasia! Tanto per completezza,
vi elenco le restanti tracce: “Holocaust” (Savatage), “TNT” (AC/DC), “Piranha”
(Exodus), “Son of a Bitch” (Accept), “Stepping Stone” (Sex Pistols), “Confused”
(Angel Witch), “California Uber Alles” (Dead Kennedys), “Blackout” (Scorpions)
e, per concludere, “In League with Satan” (Venom). “Graveyard Classics”
è un’accozzaglia di pezzi così pallosi ed ottusi che non
avrebbe successo nemmeno alla più squallida festa heavy metal (dove
di solito capita più spesso di sentire tributi e compilation varie)…
non compratelo nemmeno se avete un altarino di Chris Barnes in camera!
- Alessio Oriani |
46 Minuti TRACKLIST
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