SKYCLAD - "Folkemon"
(Nuclear Blast/Audioglobe)
100/100
Se siete già dei fan di questa band, è inutile che leggiate questa recensione, perché l’unica cosa che voi possiate fare è uscire di casa ed andare a comprare l’album… affermo questo perché “Folkemon”, a discapito del titolo fuorviante (vi rimando all’intervista per saperne di più), è uno dei migliori dischi in assoluto della prolifica band di Martin Walkyier, dallo scorso anno tornata alle sonorità più propriamente metal degli esordi. In linea di massima, “Folkemon” potrebbe essere visto come una via di mezzo tra l’aggressiva potenza di “A Burnt Offering for the Bone Idol”, le piacevoli melodie di “Irrational Anthems” e la versatilità progressiva di “The Silent Whales of Lunar Sea”, elementi che lo rendono senza dubbi il lavoro più completo e maturo della loro discografia. Rispetto a “Vintage Whine”, la produzione è di gran lunga migliore… un suono preciso e pulito, ma allo stesso tempo il più potente ed aggressivo che la band inglese abbia mai avuto. Tuttavia, la differenza principale col suo predecessore risiede proprio nelle canzoni: su “Folkemon” infatti non troverete nemmeno un filler, né alcun calo all’interno dei singoli pezzi, i quali sono tutti molto variegati tra di loro, profondamente ispirati e riconducibili ad un unico, personalissimo stile perfettamente definito e coerente. Ottima la prova dei musicisti, i quali si mantengono volontariamente su un’esecuzione piuttosto sobria ed apparentemente lineare, indulgendo solo in un paio di momenti su certi passaggi più tecnici ed articolati. Si passa da pezzi aggressivi e tirati come “The Great Brain Robbery” o “Think Back and Lie of England” a canzoni più rilassate tipo “The Antibody Politic” e “You Lost My Memory” nella più totale naturalezza, con cambi di tempo ed atmosfera del tutto fluidi e ben elaborati. Come al solito, impeccabile l’uso delle sonorità folk di stampo irlandese utilizzate dalla band (da cui dovrebbero prendere esempio tutto uno stuolo di sedicenti folk-metal bands), le quali vengono miscelate in maniera efficace con la componente heavy metal grazie all’uso di un violino elettrico, poche tastiere, due chitarre acustiche, un flauto e le incredibili vocals di Martin: corrosive e graffianti, ma al tempo stesso legate a cori e melodie antichissime. Se non cito il nome di altri gruppi per farvi meglio comprendere il sound degli Skyclad, non è solo perché questa originalissima band non è accostabile a nessun’altro sin dall’esordio targato 1991, ma anche perché di fronte alla perfezione di un simile album, toccherebbe chinare il capo alla stragrande maggioranza dei gruppi dediti a sonorità folk e medievaleggianti! Per concludere, non posso far altro che obbligarvi all’acquisto di questo nuovo capolavoro della band, che reputo in assoluto una delle migliori formazioni degli anni novanta.

- Alessio Oriani

50 Minuti

TRACKLIST

  • The Great Brain Robbery
  • Think Back and Lie of England
  • Polkageist
  • Crux of the Message
  • The Disenchanted Forest
  • The Antibody Politic
  • When God Logs-Off
  • You Lost My Memory
  • Déjà-Vu Ain't What It Used to Be
  • Any Old Irony?

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