WARMEN - "Unknown
Soldier"
(Spinefarm/Audioglobe) |
40/100 |
Ma che
bel disco inutile! Dietro a questo monicker si nasconde, per modo di dire,
il giovanissimo tastierista dei Children of Bodom Janne Wirman, che pur
essendo molto abile (al tempo di registrare “Something Wild” frequentava
ancora le superiori) non si rende conto del fatto che per proporre un album
solista ci vogliono caratteristiche e qualità del tutto diverse
da quelle da lui offerte. In sostanza, l’album è composto da sette
pezzi strumentali a metà tra l’hard rock magniloquente di Rainbow,
Royal Hunt ed Artension, il power ultramelodico alla Stratovarius e Nightwish
e certi passaggi più rilassati degli stessi Children of Bodom. Oltre
a queste sette tracce troviamo poi due intro e due canzoni vere e proprie
(le peggiori di tutto il CD), interpretate in maniera ridicola dall’urticante
Kimberly “Prezzemolo” Goss: questi due pezzi (ovvero “Devil’s Mistress”
e “Fire Within”) sembrano degli aborti scartati dall’ultimo Sinergy, infatti
ci suona anche il chitarrista della stessa band, Roope Latvala. In ogni
caso, Janne viene accompagnato su quasi tutte le tracce dall’ipertecnico
batterista Mirka Rantanen e dal bassista Lauri Porra, entrambi suoi amici
e membri degli eccezionali Tunnelvision (da poco fuori con l’ottimo debut
“While the World Awaits”... segnatevi il nome!), ma tra le varie tracce
dell’album troviamo anche altri ospiti tra cui il bassista Jari Kainulainen
(Stratovarius) ed il virtuoso chitarrista Sami Virtanen (Joe Doakes), il
quale si alterna ai due axeman dei Wisard, ovvero Pekka Palmu ed Antti
Wirman (il fratello di Janne). La prova del tastierista è incredibilmente
veloce e precisa, ma dimostra una profonda sterilità compositiva
ed una totale mancanza di fantasia: “The Evil That Warmen Do”, “Into the
Oblivion” o “Warcry of Salieri” sono, ad esempio, null’altro che tipiche
canzoni di power neoclassico prive di voce ed interpretate in maniera identica
a Jens Johansson, mentre tutte le altre composizioni si riducono a pallose
accozzaglie di assoli identici l’uno all’altro e di pochi accordi ripetuti
fino all’esasperazione (il tutto corredato dall’uso reiterato dei soliti
quattro, cinque effetti). Le uniche note di colore vengono offerte dalla
sezione ritmica, che a tratti sembra appartarsi da Janne per lanciarsi
in passaggi più interessanti e tecnici, come nella title-track,
ma dopotutto rimane parecchio difficile ascoltare tutto il CD senza annoiarsi
e provare un certo senso di irritazione. In definitiva, “Unknown Soldier”
è l’espressione di un tastierista abile ma fin troppo acerbo e privo
di personalità per poter proporre materiale proprio, nonchè
un album progettato a tavolino per gli ultra-fan dei Children of Bodom,
il mercato giapponese (sono riusciti a nominare Janne il secondo miglior
tastierista nelle poll del ’99) ed i metallari in fasce. Decisamente sconsigliato.
- Alessio Oriani |
46 Minuti TRACKLIST
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