CHILDREN OF BODOM - "Follow the Reaper"
(Nuclear Blast/Audioglobe)
90/100
Puntuali come un orologio svizzero, ecco tornare anche quest’anno i finnici Children of Bodom, formazione di punta della Nuclear Blast ormai rinomata e giustamente apprezzata in tutto il mondo. Dopo la cocente delusione del singolo apripista “Hate Me” (uscito solo in Finlandia ma ugualmente recensito su queste pagine), avevo espresso forti perplessità nei confronti di questo attesissimo lavoro... sapendo infatti che la band non avrebbe potuto tirare fuori un terzo disco identico ai precedenti, mi chiedevo in che modo avrebbero deciso di modificare il loro stile, sperando che non fosse quello del singolo! Ora è passata la paura e posso dire che questo nuovo “Follow the Reaper” (notate lo sberleffo nei confronti dei Korn e del loro “Follow the Leader”) è l’ennesimo ottimo lavoro a cui Alexi Laiho e soci ci hanno abituato, anche se tuttavia si tratta di un CD piuttosto diverso se paragonato ai precedenti “Something Wild” ed “Hatebreeder”. In primis, la produzione è stata affidata agli svedesi Studio Abyss di Peter Tagtgren (anzichè il solito binomio Tico Tico e Finnvox) ed offre un sound più crudo e tagliente, ma al tempo stesso capace di più maestose aperture di tastiera, rivelandosi una scelta adattissima. Si nota uno snellimento del songwriting tramite la diminuzione dei riff e dei repentini cambi di tempo, perciò le canzoni ora risultano più compatte e controllate (sta a voi decidere se sia un pregio... per me in questo caso non lo è), ma soprattutto ciò di cui si nota di più la mancanza è l’aggressività. Già, perchè su “Follow the Reaper” manca del tutto quella componente semi-black metal degli esordi che si concretizzava in parti ritmiche feroci e tiratissime, anche se le vocals in screaming restano immutate... ovviamente, questo è un fatto che influisce ampiamente sulle canzoni, le quali ora si concentrano maggiormente sugli intrecci tra gli strumenti e gli arrangiamenti di tastiera. Questi infatti presentano un approccio più sinfonico, effetti più moderni (alcuni quasi elettronici) ed un gusto per lo “shredding” purtroppo derivato dallo sconclusionato progetto Warmen. Attenzione, perchè non sto parlando di un disco deludente, ma solo di un disco diverso, da ascoltare con un approccio differente rispetto ai primi due! Anche se la cura dei particolari è enorme, il virtuosismo viene messo in secondo piano ed appare solo ad un attento ascolto... davvero splendidi sono gli assoli di chitarra, come anche certe partizioni ritmiche assai elaborate. Inoltre Laiho è anche riuscito ad aggiustare quelle irritanti vocals roche che utilizzava su certi passaggi, evitando così quel poco di stonatura che c’era una volta. “Hate Me” resta la traccia peggiore del disco, a fianco del noioso mid tempo “Everytime I Die” e la veloce ma piattina “Northern Comfort”... solo elogi, invece, per “Follow the Reaper” (la migliore), “Children of Decadence”, “Mask of Sanity” e “Taste of My Scythe”. E bravi Children of Bodom... un altro centro quasi perfetto!

- Alessio Oriani

43 Minuti

TRACKLIST
 

  • Follow the Reaper
  • Bodom After Midnight
  • Children of Decadence
  • Everytime I Die
  • Mask of Sanity
  • Taste of My Scythe
  • Hate Me!
  • Northern Comfort
  • Kissing the Shadows
  • Hellion
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