DYING FETUS - "Destroy the Opposition"
(Relapse/Audioglobe)
70/100
Grande salto di qualità per i Dying Fetus, band del Maryland assai particolare ed amata all’interno del panorama grindcore. Formatisi nella prima metà degli anni novanta, sono infatti riusciti a crearsi un audience affezionata ed invidiabile all’interno degli ambienti death, hardcore e punk con dozzine su dozzine di concerti (ma anche grazie alla loro propaganda sociale, economica e politica decisamente pungente ed estrema) ed a pubblicare già quattro album senza però avere alcun contratto discografico. “Destroy the Opposition” arriva a distanza di due anni dal suo banale predecessore “Killing on Adrenaline” e porta avanti con coerenza e dedizione lo stile del gruppo, modificando ampiamente il risultato finale grazie ad un aumento del livello tecnico ed un perfezionamento notevole del songwriting… se infatti è piuttosto facile confezionare un disco grindcore con trenta tracce di un minuto l’una, non è altrettanto semplice sfornare un album composto da soli otto pezzi di oltre quattro minuti, preservando intatte la violenza e l’apparente follia di un simile genere musicale. Finalmente si ha a che fare con una registrazione professionale ed in linea con certe altre recenti produzioni Relapse, che getta definitivamente nell’abisso i precedenti (e ben poco significanti) album della band. Non nascondo di essermi avvicinato all’album in questione con parecchia diffidenza (perchè tutte le precedenti prove della band mi sembrano mediocri e di scarso interesse), ma devo ammettere di essere rimasto molto colpito dai nuovi risultati raggiunti da questo four-piece americano. Anche se la formula di base non cambia (sempre di brutal grindcore stiamo parlando), bisogna evidenziare la nuova spinta compositiva che infarcisce i pezzi dell’album con numerosi cambi di tempo legati a strutture assolutamente non lineari e prevedibili... non che si tratti di elementi nuovi nel sound dei Dying Fetus, certo, ma solo ora è possibile notare come quelle intenzioni si siano tradotte in realtà con un esito positivo! A dire il vero, le otto tracce si muovono su elementi che (per quanto buoni) vengono spesso ripetuti su coordinate molto simili, perciò in definitiva potrebbe risultare un po’ monotono ascoltare il disco per intero, essendo messa in pericolo la longevità... specialmente poi il fatto che le tre tracce migliori in assoluto (“Praise the Lord - Opium of the Masses”, “Destroy the Opposition” e “Born in Sodom”) siano poste in apertura porta a sfigurare leggermente le canzoni successive. Per concludere, “Destroy the Opposition” è il disco capace di far passare i Dying Fetus da band prettamente di culto ad esponenti di rilievo del genere... fateci un pensierino se apprezzate questo tipo di proposte.

- Alessio Oriani

36 Minuti

TRACKLIST

  • Praise the Lord (Opium of the Masses)
  • Destroy the Opposition
  • Born in Sodom
  • Epidemic of Hate
  • Pissing in the Mainstream
  • In Times of War
  • For Us or Against Us
  • Justifiable Homicide

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