MY DYING BRIDE
- "Meisterwerk Vol. 1"
(Peaceville/Audioglobe) |
50/100 |
In attesa
del nuovo disco dei maestri del doom inglese, da poco riscattatisi con
l’eccezionale “The Light at the End of the World” dopo il pesante passo
falso fatto con l’orrendo “34,788% Complete”, la Peaceville decide di tirare
fuori questa raccolta ibrida tra antologia e materiale inedito, di poca
utilità ed altrettanto poco valore documentario. Mi dispiace stroncare
un prodotto della band in questione, portatrice di un ispirato ed innovativo
sound insieme ad Anathema e Paradise Lost sin dai primi anni novanta, ma
questo “Meisterwerk Vol. 1” non ha davvero senso. Prima di tutto, perchè
far spendere agli acquirenti la cifra di due CD a prezzo pieno quando si
poteva fare tranquillamente un ben più economico doppio CD? Non
è dato saperlo, come non è dato sapere il perchè di
questa tracklist così scombussolata: troviamo quattro tracce inedite
e quattro inedite, più una traccia video (non presente sul promo)
con il clip di “The Cry of Mankind”... nulla di strano, se non fosse che
il problema risiede proprio nella qualità delle tracce. Estratte
dai dischi troviamo “The Crown of Symphathy”, ben due canzoni da “Like
Gods of the Sun” (“A Kiss to Remeber” e “For You”) e “Sear Me III”, presa
dall’album uscito appena un anno fa e, per quanto bella, comunque inferiore
alle sue prime due versioni... grave la mancanza di pezzi estratti da “The
Angel and the Dark River” ed altrettanto grave la presenza di una sola
traccia dal loro capolavoro assoluto “Turn Loose the Swans”. Il debut viene
rappresentato solo da una demo scadente e fastidiosa di “The Bitterness
and the Bereavement”, mentre tra le altre tre tracce inedite troviamo due
pezzi presi dalla demotape “Towards the Sinister”, ovvero “Symphonaire
Infernus et Spera Empyrium” (già apparsa in versione da studio sul
primo omonimo EP e su “Trinity”) e “The Grief of Age”, canzone inedita
e piuttosto mediocre. L’ultima traccia inedita è un remix di “Grace
Unhearing”, preso dalla versione giapponese di “Like Gods of the Sun” e
di gran lunga inferiore alla versione originale. Facendo il punto della
situazione, non si capisce a chi sia rivolto questo “Meisterwerk Vol. 1”...
le tre demo ed il remix sono infatti cibo esclusivo per i maniaci della
band (a cui però non frega nulla delle tracce da studio), mentre
risultano dannose ed ingombranti per chi vuole avvicinarsi al gruppo tramite
un’antologia. A mio avviso, sarebbe stato meglio pubblicare un live album
ed affiancarvi un EP contenente solo materiale demo ed inedito (un ipotetico
“Trinity part 2”, insomma), perchè con questo CD non c’è
modo di accontentare nessuno. Sconsiglio “Meisterwerk Vol. 1” anche ai
fan sfegatati della band (come me), mentre ai neofiti obbligo l’acquisto
di “Turn Loose the Swans” e “The Angel and the Dark River”: se dovete spendere
la cifra di due CD, tanto vale prendere i due dischi migliori, no?
- Alessio Oriani |
60 Minuti TRACKLIST
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