AETERNUS - "Burning the Shroud"
(Hammerheart/Audioglobe)

70/100
TRACKLIST: Burning the Shroud / Midnatt Storm / Raven and Blood '99 / To Enter the Realm of Legend (live) / When the Crows' Shadow Falls (live) / The Summoning of Shadows (live) / Cuchulain (live) / Dark Rage (7" version) / Fire and Wind / In the Darkest Circles of Time

Bella mossa per i norvegesi Aeternus, che con questo “Burning the Shroud” ci offrono a mid-price una raccolta di oltre cinquanta minuti di materiale inedito e raro, più un’anticipazione del prossimo album (in uscita ad aprile)... magari fossero tutti così convenienti gli EP! Si aprono le danze con la title-track, nuova canzone registrata ai Grieghallen sotto la supervisione di Pytten (Emperor, Enslaved ed Immortal) la scorsa estate, e da subito si conferma l’intenzione della band di spostarsi su territori ancor più consoni al death metal, senza però perdere le atmosfere ed un riffing di stampo black metal e la componente epica che li contraddistingue da diversi anni... buone, pertanto, le aspettative per il nuovo disco anche se l’album avrà un mixaggio differente da quello usato per “Burning the Shroud” (che già di per sè è ottimo). Le successive “Midnatt Storm” e “Raven and Blood ‘99” sono invece due tracce estratte dalle sessioni di registrazione del precedente disco “Shadows of Old” e rimaste fino ad ora inedite... molto bella la prima, cadenzata e melodica, mentre la seconda (che è una ri-registrazione di un pezzo del 1996 proveniente dal debut EP “Dark Sorcery”) non regge il confronto con il materiale più recente della loro discografia. Dopo questa introduzione, arrivano quattro canzoni live (“To Enter the Realm of Legend”, “When the Crows Shadows Fall”, “The Summoning” e “Cuchulain”) registrate a Bergen durante l’ultimo tour: a parte la qualità audio non di certo ottimale con la voce totalmente in background (ma d’altronde non si tratta di un live album), l’esecuzione è impeccabile e la band riesce a mantenere vivo il feeling dei loro album, riuscendo a sfruttare al meglio anche le ampie porzioni strumentali di alcuni pezzi. Prima di concludere questa valida raccolta, si passa attraverso la potente ed ispirata “Dark Rage” e la meno valida “Fire Wind” (entrambe provenienti dal picture-LP del 1998 “Dark Rage”), per poi finire con “In the Darkest Circles of Time”, bonus-track un po’ noiosetta apparsa due anni fa sulla ristampa dell’EP di debutto. Di solito, i prodotti di questo tipo sono riservati quasi esclusivamente ai fan della band, ma tenendo conto del basso prezzo di “Burning the Shroud” forse sarebbe una buona idea avvicinarsi alla loro musica proprio con questo CD... per chi invece apprezza già gli Aeternus, si tratta di un CD vivamente consigliato.

Alessio Oriani


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