FREEDOM CALL - "Crystal Empire"
(SPV/Audioglobe)

85/100
TRACKLIST:  Intro / Freedom Call / Rise Up / Farewell / Pharao / Call of Fame / Heart of the Rainbow / Quest / Ocean / Palace / The Wanderer

Non mi stupisce affatto che i Freedom Call di Dan Zimmerman (batterista dei Gamma Ray) siano riusciti ad inserirsi tra i gruppi di punta del power metal melodico tedesco e sono sicuro che con questo secondo lavoro “Crystal Empire” riusciranno a consolidare ancor di più la loro posizione... dopotutto, gli elementi per piacere a chi si ciba abitualmente di queste sonorità (Rhapsody, Stratovarius, Gamma Ray, Edguy, ecc.) ci sono tutti: testi ed artwork fantasy, melodie che ti entrano in testa alla seconda strofa, tastiere sinfoniche, tempi di batteria martellanti, cori a palate e, soprattutto, una produzione stratosferica (curata dall’onnipresente ed esperto Charlie Bauerfind). Devo ammettere che, pur non apprezzando delle componenti così esageratamente melodiche, i Freedom Call hanno fatto un enorme passo in avanti rispetto al debut “Stairway to Fairyland” (il quale rappresenta, per me, uno dei veri e propri aborti del genere) ed infatti “Crystal Empire” è riuscito a convincermi nonostante partisse assai svantaggiato... dell’orrendo EP “Taragon” (pubblicato solo in Germania l’anno scorso e capace di confermare solo i lati negativi del debut album) resta quindi per fortuna solo un brutto ricordo. Come prevedibile, “Crystal Empire” focalizza tutto il suo potenziale sulle melodie, estremamente semplici ed orecchiabili, ma a differenza del materiale precedente offre un approccio musicale nettamente migliore, più elaborato e variegato. I dieci pezzi che compongono l’album sono infatti tutti riconoscibili tra di loro e non intercambiabili come prima... al di là delle solite e necessarie scontatezze, il four-piece riesce infatti a ritagliarsi una certa personalità, offrendo delle strutture dinamiche e ricche di cambi di tempo, sonorità ed atmosfera. “The Quest” ad esempio, nei suoi sette minuti e mezzo di durata, riesce facilmente ad offrire più idee ed emozioni di dischi interi come “Powerplant” (Gamma Ray) o “Infinite” (Stratovarius), riportandoci alle sonorità power metal di cinque-sei anni fa. Tra gli altri pezzi vanno certamente evidenziati la potente cavalcata “Rise Up”, il mid-tempo “Pharao” o la magniloquente “Heart of the Rainbow”. Anche in mezzo agli elementi più stereotipati delle restanti canzoni, sono comunque sempre presenti dei piccoli passaggi che dimostrano la voglia di offrire qualcosa di diverso, qualcosa di più del solito sterile riciclo (l’unico pezzo privo di qualità è “Ocean”), nonchè un lavoro di chitarra efficace e coinvolgente seppur non particolarmente tecnico od originale. Di questi tempi è raro che un CD di tale genere riesca a migliorare con il susseguirsi degli ascolti, anzichè annoiare dopo un paio e cadere nel dimenticatoio, ma “Crystal Empire” non è l’ennesima boiata manierista fatta a tavolino (come il suo predecessore), bensì un album che poggia su delle idee piuttosto solide e ben elaborate, che possono piacere o non piacere ma che... funzionano!

Alessio Oriani


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