LOVE LIKE BLOOD - "Chronology of a Love Affair"
(Hall of Sermon/Audioglobe)

40/100

TRACKLIST: (1980-1985) Joy Division – Decade / Bahuhaus – She’s in Parties / The Cure – Strange Day / The Sisters of Mercy – Lucretia My Reflection (1986-1990) Christian Death – Church of No Return / The Mission – Wasteland / The Cult – Rain / Jesus and Mary Chain – April Sky (1991-1995) Fields of the Nephilim – Love Under Will / Love Like Blood – Injustice / Killing Joke – Love Like Blood / Paradise Lost – True Belief / Lacrimosa – Copycat / Type O Negative – Black No.1 / Tiamat – Whatever That Hurts / Marilyn Manson – Great White World

Questa nuova opera (???) dei Love Like Blood rientra con pieno merito nella categoria denominata “dischi inutili”. Premetto che non nutro molta ammirazione per questa band ed infatti la loro ultima fatica “Enslaved + Condemned” mi aveva lasciato con l’amaro in bocca, non per questo però mi sono posto dinanzi a questo CD senza la dovuta attenzione. C’è purtroppo un piccolo problema: questo album non è altro che un disco di cover songs! Pubblicare  dischi completamente composti da canzoni altrui reinterpretate a gusto proprio è diventata, a quanto pare, una delle attività preferite dai gruppi di mezzo mondo e personalmente ritengo queste iniziative inutili e scorrette nei confronti dei fan che sborsano trentaquattro carte per quello che credono un nuovo disco dei loro beniamini, trovandosi invece tra le mani una burla. Al di là di questo, “Chronology of a Love Affait” è composto da ben16 canzoni composte da altrettante band negli ultimi quindici anni: band comunque affini tra loro, dedite cioè a musica oscura, sia essa propriamente dark wave che gothic metal, i cui brani proposti vengono raggruppati in tre diversi periodi (1980-1985,1986-1990 e 1991-1995). Lascia a desiderare la scelta dei brani e delle band rappresentative di ciascun periodo, soprattutto quelle dell’ultima decade, mentre nella prima parte vengono reinterpretati Joy division, Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim, Bauhaus, The Cure, Christian Death e Cult (oscena la versione della loro fondamentale “Rain”). Nella seconda parte troviamo però formazioni più vicine al metal: ecco quindi le cover di “True Belief” dei Paradise Lost (mi si sono rizzati i capelli per il modo in cui il duo tedesco ha maltrattato la canzone dei grandi inglesi!) e poi sempre più giù con “Whatever that hurts” dei Tiamat (orribile), i Type O Negative con “Black No.1” (mamma mia!) ed addirittura Marylin Manson che, francamente, non credo c’entri nulla con la musica dark o gothic metal in qualsiasi accezione del termine. Insomma, se è pur vero che fare una cover significa rielaborare e stravolgere (a volte) un brano altrui, è vero pure che bisogna saper ri-suonare e ri-cantare in maniera per lo meno decorosa le altrui composizioni... e qui cadono i Love Like Blood. Concludo ribadendo che operazioni discografiche di questo tipo sono inutili e nocive, e consiglio a tutti coloro che volessero acquistare questo CD di ascoltare direttamente le versioni originali anche se, di nuovo, un interrogativo mi assale: ma che c’entra Marilyn Manson?

Andrea Flavioni


Ritorna a ROT 'N' ROLL ( News - Recensioni - Demotapes - Links - Staff - Contatti)