THANATOS - "Angelic Encounters"
(Hammerheart/Audioglobe)

75/100
TRACKLIST: Angelic Encounters / In Utter Darkness / Sincere Chainsaw Salvation / Infuriated / The Howling / Gods of War / The Devil's Concubine / Speed Kills / Thou Shalt Rot / Corpsegrinder

Stephan Gebédi non si dà per vinto e dopo aver convinto la Hammerheart a ristampare i primi due album della sua band ("Emerging from the Netherworlds" e "Realm of Ecstasy"), torna di nuovo sulle scene a distanza di otto anni dal precedente lavoro, con un nuovo album ed una line-up totalmente rinnovata. Per questo "Angelic Encounters", il leader ed unico membro originario Stephan (voce e chitarra) viene accompagnato dal batterista Aad Kloosterwaard (Houwitser), dal bassista Theo Van Eekelen (Sinister) e dal chitarrista Paul Baayens (Cremation), nonchè qualche altro ospite tra cui il cantante dei Vital Remains. Anche se la band affonda le radici nell'old-style death metal della seconda metà degli anni ottanta (le loro prime demo sono del 1986 e 1987), bisogna ammettere che "Angelic Encounters" riesce a coniugare in maniera convincente il retaggio thrash/death degli esordi con la componente brutal di tipico stampo nineties, a partire dalla limpida produzione (realizzata agli Excess Studios di Rotterdam) che ci regala un devastante ed inarrestabile muro di chitarre. E' presente una buona cura della struttura dei pezzi, che li rende attraenti e freschi anche quando tornano indietro ai marchi di fabbrica di dieci ed oltre anni fa (emblematico è il caso di "Speed Kills", composta nel 1983 ed apparsa solo ora!)... al tempo stesso si nota ovviamente una drastica riduzione della componente di "marciume" che rende invece così caratteristici i gruppi più nostalgici come Martyr o Master. I pezzi migliori dell'album risultano essere comunque quelli più legati agli esordi e con maggiori influenze thrash come "Sincere Chainsaw Salvation", la slayeriana "The Howling" o "The Devil's Concubine"... non che gli altri siano scadenti (solo "Thou Shalt Rot" non regge il confronto), ma appare evidente che Stephan abbia una dimestichezza assai più grande sul materiale più vicino al proprio background musicale. Immutate restano invece le tematiche trattate nei testi, composti da eguali dosi di anticristianesimo, splatter-gore, omicidi e violenze varie. E' comunque presente una discreta dose di tecnica, che si concretizza solo sulle tracce più moderne (ascoltate la title-track ed "Infuriated") e mette in rilievo l'operato del batterista, davvero fenomenale. Conclude il tutto una cover di "Corpse Grinder" (titolo abusatissimo) dei Massacre, in una veste abbastanza fedele all'originale anche se più tagliente. In definitiva "Angelic Encounters" è un disco coinvolgente, ben suonato e ben prodotto, che non presenta grosse pecche sotto alcun punto di vista, ma non mi sembra il caso di vederlo come un ritorno in pompa magna dei Thanatos...

Alessio Oriani


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