VOMITORY - "Revelation Nausea"
(Metal Blade/Audioglobe)
75/100
TRACKLIST: Revelation Nausea / The Corpsegrinder Experience / Beneath the Soil / Under Clouds of Blood / The Art of War / When Silence Conquers / Chapter of Pain / The Holocaust / Exhaling Life / 9mm Salvation

Si dia inizio al massacro! Anche se circa sei mesi fa mi sono trovato a recensire le ristampe dei primi due dischi del gruppo in questione, non mi sarei mai aspettato un terzo album così devastante e coinvolgente, specialmente alla luce del fatto che proprio il secondo lavoro “Redemption” non mi aveva convinto pienamente. Al di là di un indolore cambio di line-up che riduce la band ad un four-piece (se ne va il cantante e tocca al bassista Erik Rundqvist raccogliere il microfono), sembra che i Vomitory abbiano deciso di ridefinire il loro concetto di aggressività e sbattercelo in faccia senza che potessimo minimamente prepararci! “Revelation Nausea” si basa su dieci pezzi dalle strutture snelle e dirette e dalla durata media di quattro minuti l’uno, i quali concentrano tutte le loro qualità sull’impatto frontale e la violenza incondizionata... tuttavia, non stiamo parlando di un album esageratamente veloce, ma di una rielaborazione ed un ammodernamento (niente atteggiamenti nostalgici, quindi) di certi stilemi del death metal di prima metà anni novanta e precedente. Essendo provenienti dalla Svezia, è prevedibile che anche l’uso della melodia giochi un certo ruolo nello svolgimento delle tracce, però c’è da dire che queste parentesi (le quali si riducono a qualche riff à la At the Gates ed alcuni brevissimi passaggi solisti di impatto) non intaccano minimamente la matrice devastante dell’album, anzi la aiutano a definirsi proprio attraverso un abile gioco di contrasti. Al di là del growling leggermente piatto ma, in sostanza, adatto, è la chitarra a svolgere il ruolo primario di questo “Revelation Nausea”, tramite un riffing instancabile e fluido, mai cerebrale o virtuoso... più che elementi brutal death metal (comunque presenti), in queste dieci schegge avvelenate troviamo anche un coacervo di sonorità old-style death metal che pescano tanto dalla tradizione americana (Death, Possessed) quanto da quella britannica (Bolt Thrower e Carcass) e scandinava (Dismember, Hypocrisy). Questi elementi vengono però spogliati del tenebroso marciume che li caratterizza e vengono inseriti in una produzione tagliente e moderna, del tutto coerente con lo stile della band e decisamente poderosa. Rispetto al disco precedente, tutto appare di gran lunga migliore, in particolare il songwriting e l’esecuzione, ed il primo lugubre “Raped in Their Own Blood” (il quale guardava con nostalgia agli Entombed di un tempo) è ormai solo un lontano ricordo... resta a voi decidere se preferire gli attuali Vomitory o quelli dell’esordio, fatto sta che “Revelation Nausea” è un disco parecchio riuscito ed accattivante.

Alessio Oriani


Ritorna a ROT 'N' ROLL ( News - Recensioni - Demotapes - Links - Staff - Contatti)