BELPHEGOR - "Necrodaemon Terrorsathan"
(Last Episode/Audioglobe)

60/100

TRACKLIST: Necrodaemon Terrorsathan (part I) / Vomit Upon the Cross / Diabolical Possession / Lust Perishes in a Thirst for Blood / S.B.S.K. / Sadism Unbound / Tanzwut Totengesänge / Cremation of Holiness / Necrodaemon Terrorsathan (part II) / Analjesus (outro)

Secondo una formula già perfettamente collaudata dai grandi Behemoth, anche gli austriaci Belphegor decidono di aumentare vertiginosamente la loro componente death metal (in questo caso di matrice brutal), affiancandola al gusto per certe melodie sinistre ed atmosferiche tipico del black metal degli esordi. Rispetto alla devastante precisione del gruppo polacco, ovviamente, siamo ancora lontani anni luce, ma il miglioramento subito dalla musica dei Belphegor in confronto al loro precedente (e mediocre) “Blutsabbath” (1997) è evidente. Tocca alla title-track ricoprire egregiamente il ruolo di opener, un pezzo aggressivo basato su un riffing melodico di matrice black metal e caratterizzato da inserti sinfonici, intrusioni death metal ed assoli retro-thrash... dalla traccia in questione, è inoltre apprezzabile una discreta e pulitissima produzione, che bilancia perfettamente le due componenti di pesantezza e melodia. Altre tracce davvero degne di nota risultano essere la massacrante “Lust Perishes in a Thirst for Blood”, “Cremation of Holiness”, parzialmente legata a sonorità à la Dark Funeral, e “Sadism Unbound”, dalle ritmiche ipertirate e taglienti. Deludenti e scontate, sono invece “Vomit Upon the Cross” e “Necrodaemon Terrorsathan Part II”, che diventano più sopportabili solo se viste nel contesto dell’intero album. Peccato solo che il tutto sia contornato da un artwork pacchiano, dalle solite ridicole lyrics di stampo satanista che sembrano composte da adolescenti esaltati e che il tutto duri poco più di mezz’ora (con quello che costano i CD oggi!). In ogni caso non c’è che dire... tre anni di silenzio sono bastati ai Belphegor per maturare e perfezionare il loro stile, che prevede ancora notevoli margini di crescita e del quale “Necrodaemon Terrorsathan” è solo il primo passo. Speriamo bene per il futuro!

Alessio Oriani


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