NARNIA - "Desert Land"
(Nuclear Blast/Audioglobe)

40/100

TRACKLIST: Inner Sanctum / The Witch and the Lion / Falling from the Throne / Revolution of Mother Earth / The Light at the End of the Tunnel / Angels Are Crying / Walking the Wire / Misty Morning / Trapped in This Age

Speravo davvero di non dover più incontrare il nome dei Narnia, invece eccomi qua a dover trattare questo loro terzo lavoro intitolato "Desert Land". Per chi non conoscesse la band svedese, gli basti immaginare dei cloni spudorati (in tutto e per tutto) del Malmsteen di inizio '90 riducendo di parecchio il livello tecnico raggiunto da Yngwie e soci ed aggiungendo notevoli dosi di hard rock melodico derivato dai primi Europe. L'album si apre con "Inner Sanctum", un up-tempo prevedibile dall'inizio alla fine che trova il suo momento d'oro esclusivamente durante il guitar solo (come ogni altra canzone, d'altronde), e prosegue tra pezzi potenti e tirati come "The Light at the End of the Tunnel" o "Walking the Wire" ed altri lenti e spaccapalle tipo "Falling from the Throne" o "Angels Are Crying". La mancanza di idee dei Narnia è a tratti addirittura imbarazzante e lascia quasi esterrefatti come questi individui possano tirare avanti alle spalle di altri artisti senza nemmeno sforzarsi di fare un piccolo tentativo nel guadagnarsi stile e personalità: con gente del calibro di Majestic e Symphony X non c'è paragone, neanche alla lontana e sotto ogni punto di vista! Come se non bastassero le varie scopiazzature, "Revolution of Mother Earth" opera poi uno scempio senza ritegno della "Sonata al Chiaro di Luna" di Beethoven, facendo scendere di parecchi punti in basso l'intero album. I testi della band presentano delle tematiche piuttosto urticanti: quasi tutte le liriche sono infatti legate ad un cristianesimo da baraccone e diventa davvero stancante sentir parlare di frutti proibiti, angeli che piangono e giustizie divine per tre quarti d'ora di seguito... sicuramente i Narnia avranno più futuro come predicatori in uno show di Chuck & Nora o di Benny Hinn che nel panorama metal! Detto questo, preferisco chiudere qua la recensione dell'album, piuttosto che continuare nello stroncarne ogni singolo elemento...

Alessio Oriani


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