AZEROTH - "Azeroth"
(Arise/99th Floor)

40/100

TRACKLIST: El Dominio / En Agonia / La Salida / Esclavo del Tiempo / Campana al Desierto / En la Frontera de Toda Razon / El Fin / Historias de Hoy / El Ocaso de los Reyes

Gli Azeroth sono un gruppo spagnolo dedito ad un power metal mediamente stereotipato ed ottuso che, forse per sopperire alla mancanza di idee e di tecnica, ha pensato bene di comporre i testi interamente in spagnolo ed ovviamente cantarli in tale lingua... ne va da sè che per molti di voi la recensione potrebbe anche finire qua, ma vediamo un po’ cosa contiene il CD di debutto di questo five-piece. I nove pezzi presenti, praticamente tutti aderenti aderenti alla formula della cavalcata speed con batteria a frullino e cori maestosi, sono completamente alieni a concetti come “originalità” e “personalità” e, come se già questo non bastasse, le capacità tecniche della band sono a malapena mediocri. La batterista - sorella del leader Fernando - è impacciata come Robocop e scade nel ridicolo quando tenta qualche raffinatezza (ad esempio su “Historias de Hoy”), mentre il chitarrista solista è praticamente inesistente (ci vuole coraggio a chiamarli assoli, questi!); l’unico musicista appena decente è il vocalist (nonchè bassista, compositore e leader) Fernando Ricciardulli, che però resta comunque indigesto a causa della lingua utilizzata. L’unico pezzo digeribile è il conclusivo “El Ocaso de Los Reyes”, una sorta di ibrido tra il mid-tempo, la cavalcata maideniana e la power-ballad, mentre il punto più basso del CD lo si raggiunge sicuramente con “El Fin”, una rielaborazione senza capo nè coda di una composizione tradizionale irlandese... ovviamente trasformata in una penosa narrazione in spagnolo su base acustica! Il sound generale è piuttosto scarno e piatto e poco può fare il mixaggio di Charlie Bauerfind per salvare il materiale registrato chissà in quali condizioni in Spagna (dubito comunque che il buon Charlie abbia dedicato più di un paio di giorni a questi individui). Allo stesso modo in cui un CD di power metal in italiano susciterebbe solo squallore e risate a profusione tanto all’estero quanto in patria, è meglio che gli Azeroth tornino da dove sono venuti (sempre che nel loro paese abbiano successo... ma ne dubito).

Alessio Oriani


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