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| CATASTROPHIC
- "The Cleansing"
(Metal Blade/Audioglobe) 45/100 TRACKLIST: Hate Trade / Balancing the Furies / Enemy / Lab Rats / Messiah Pacrified / The Cleansing / Pain Factor / Jesters of the Millenium / The Veil / Blood Maidens / You Must Bleed / Terraform |
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Mentre la nave degli storici deathsters Obituary sembra purtroppo colare a picco dopo l’illusorio e breve ritorno a nome “Back from the Dead” (1997), seguito da un lungo silenzio di quattro anni e dall’ora imminente pubblicazione di una raccolta, i membri della band si improvvisano produttori o si dedicano all’esecuzione di side-projects più o meno infruttuosi ed assolutamente incapaci di reggere il confronto con la band madre. Diversi mesi fa ci furono infatti i mediocri Lowbrow, in cui trovavamo coinvolti Allen West e Donald Tardy (seppur con ruoli diversissimi), mentre ora ci tocca digerire anche questi insulsi Catastrophic (mai nome fu più adatto ad una band!), ovvero uno stuolo di emeriti sconosciuti capeggiati dal chitarrista Trevor Peres. “The Cleansing” è composto da dodici pezzi per un totale di nemmeno quaranta minuti... nella stragrande parte dei casi, però, si tratta di mid-tempo monolitici (spesso sludgy) che smettono di essere coinvolgenti già al terzo riff e che si fregiano di assoli pasticciati e brevissimi! Le uniche vaghe eccezioni sono date da un paio di pezzi (ad esempio “Pain Factor”), che si propongono come delle slayeriane vie di mezzo tra thrash, death ed hardcore, ma che comunque non bastano per tenere a galla il disco. Per farla breve, un riffing banalissimo ed un songwriting piatto come una pozzanghera si uniscono ad un’esecuzione canonica e, soprattutto, un vocalist urticante che tenta di seguire (ovviamente invano) le orme di John Tardy, rovinando ulteriormente le composizioni. Non ci siamo proprio... ma perchè non la smettete, Catastrophic e Lowbrow insieme, con tutte queste squallide attività e ci tirate fuori un nuovo disco degli Obituary? Oddio, forse la parola “fine” per gli Obituary è già arrivata addirittura nel 1992 con “The End Complete”, ma la speranza è l’ultima a morire... Alessio Oriani |