CORROSION OF CONFORMITY - "America's Volume Dealer"
(Sanctuary/Edel)

90/100

TRACKLIST: Over Me / Congratulation Song / Stare Too Long / Diablo Boulevard / Doublewide / Zippo / Who’s Got the Fire / Sleeping Martyr / Take What You Want / 13 Angels / Gettin’ It On / Rather See You Dead / Steady Roller (demo)

Dopo 4 anni di silenzio assoluto tornano i COC con un disco notevolmente esaltante, rendendo questo periodo di lontananza dal mondo discografico del tutto salutare per i quattro rockers americani. Il loro stile è andato definendosi in maniera decisa, abbandonando per sempre le reminiscenze crossover-hardcore ancora presenti sugli ultimi due lavori (soprattutto su “Deliverance”) ed i nuovi COC sono un gruppo decisamente orientato verso sonorità più puramente southern-rock - nella migliore tradizione americana - ma pur sempre una band decisamente legata ancora a matrici hard rock e metal, soprattutto ai numi tutelari Black Sabbath (da sempre riconoscibili nelle note dei quattro). La prima canzone del disco “Over Me” potrebbe spiazzare i più, col suo incipit parecchio metal, ma poi lascia spazio a song decisamente più rock-oriented, ballad crepuscolari - ma sempre molto energiche – ed episodi più vivaci. L'album si lascia ascoltare piacevolmente ed anzi nasconde delle perle imperdibili come la movimentata “Who’s Got the Fire” e la seguente e stupenda “Sleeping Martyr”, ma anche le altre canzoni sono tutte da ascoltare e da apprezzare. Nell’edizione europea del disco sono inoltre presenti due bonus tracks: una è una canzone decisamente punk-hardcore dei Legionarie Disease Band, opportunamente coverizzata dai COC, mentre l’altra è una demo version di una canzone del disco. Insomma, “America’s Volume Dealer” è un album che consiglio caldamente a tutti, in particolare agli ascoltatori più open-minded e non legati unicamente al metal, ma è soprattutto un disco che comunque verrà di certo apprezzato dai vecchi rockers. I COC, per quanto mi riguarda, hanno trovato la quadratura del cerchio, realizzando un lavoro maturo e positivo sotto ogni punto di vista: dalla produzione molto curata ed attenta nel ricreare certe atmosfere ormai dimenticate, al songwriting molto omogeneo ed adulto, meno dispersivo che in passato. Decisamente un gradito ritorno ed un notevole passo avanti, decisivo per le sorti della band. Da avere!

Andrea Flavioni


Ritorna a ROT 'N' ROLL ( News - Recensioni - Demotapes - Links - Staff - Contatti)