FEAR FACTORY - "Digimortal"
(Roadrunner/Edel)

45/100

TRACKLIST: What Will Become / Damaged / Digimortal / No One / Lynch Pin / Invisible Wounds / Acres of Skin / Back the Fuck Up (feat. B-Real) / Byte Block / Hurt Conveyor / (Memory Imprints) Never End

Peccato, un vero peccato... con questo quarto album (escludendo "Remanufacture") i Fear Factory si mettono a camminare sul filo del rasoio e purtroppo ne escono per niente indenni. Sono davvero questi gli autori di "Demanufacture"? Sono davvero loro le persone un tempo capaci di innovare, stravolgere e dare una nuova dimensione all'intera scena heavy metal grazie al loro mix fatto di energia, intelligenza, coraggio e precisione? Sembra strano, ma sembra proprio che stiamo parlando della stessa band. I Fear Factory del 2001, dopo aver giocato in "Obsolete" con la melodia - sempre mista al loro trademark pesante e tecnologico - decidono che dopo dieci anni di carriera vogliono qualcosa di più, vogliono forse rivaleggiare (a livello economico ovviamente) con il successo di formazioni usa-e-getta di alernative/new metal tipo Papa Roach (o un nome a caso che vi stia antipatico), magari ripetendo il successo dell'ignobile singoletto "Cars" (squallida cover di Gary Numan). Per questo motivo ci confezionano un disco innocuo, orecchiabile e ruffiano, con canzoni di tre minuti l'una, che sfrutta elementi un tempo innovativi e personali ma ormai datati e sputtanati (certi samples suonano davvero ridicoli, mentre i riff sono sempre gli stessi), nella speranza di avere almeno due o tre hit-single in classifica. Con il banale songwriting-giocattolo di "Digimortal" io, sinceramente, non so proprio cosa farci: anche le canzoni più tipicamente FF-style come "Invisible Wounds", "Byte Block" "Damaged" vengono deturpate in almeno un paio di punti da scialbi elementi di disturbo e sembrano, seppur decenti, degli scarti di "Obsolete"... come se tutto ciò non bastasse, anche le vocals di Burton sono diventate piatte e fiacche. Gli unici pezzo davvero validi sono a mio avviso le pesantissime (seppur troppo lineari) "Acres of Skin" e "Hurt Conveyor", mentre sono da bruciare il rap-metal di "Back the Fuck Up" con B-Real dei Cypress Hill, il primo ipermelodico singolo "Lynchpin" ed anche la stessa "Digimortal" (se non altro, la title-track è indicativa dell'andamento del disco!). Dagli autori di "Soul of a New Machine" e "Demanufacture" è lecito chiedersi di più quando si parla di nuovo full-length album, e "Digimortal" non funge nemmeno da palliativo sotto questa ottica... vi assicuro che sono di gran lunga meglio i Primary Slave con il loro "Data Plague", oppure i grandi Meathook Seed.

Alessio Oriani


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