SECRET SPHERE - "A Time Never Come"
(Elevate/99th Floor)

90/100

TRACKLIST: Gate of Wisdom / Legend / Under the Flag of Mary Read / Only the Brave / Emotions / Oblivion / Lady of Silence / The Mistery of Love / Paganini's Nightmare / Ascension / Hameleen / Dr. Faust

Grande ritorno per i Secret Sphere, band italiana proveniente da Alessandria e dedita ad un power-progressive metal melodico già salita alla ribalta con il buonissimo debut “Mistress of the Shadowlight”, album che viene ora del tutto bissato con un lavoro notevolmente migliore e, soprattutto, più maturo e personale. Ottima la produzione, ancora a cura dei New Sin Studios (Labyrinth, Eldritch, Domine), dal sound maestoso e potente... in particolare ho apprezzato l’uso di suoni di chitarra davvero pesanti e compressi (sulla scia di “El Niño” dei sopraccitati Eldritch) e la nuova dimensione offerta alla tastiere, di grande spessore e perfettamente equilibrate rispetto a tutto il resto: insomma, nulla a che vedere con il sound ancora un po’ acerbo e standardizzato del debut! Da notare anche l’ispiratissimo artwork ad opera del geniale Travis Smith (Opeth, Death, Nevermore), che fortunatamente pone la parola “fine” all’abuso delle immagini fantasy e sci-fi di Luis Royo in ambito power metal (non se ne può davvero più, tra CD e demo!). Ma al di là di questi aspetti, il punto di forza di “A Time Never Come” sono proprio le nove canzoni offerteci dai Secret Sphere, i quali dimostrano di non aver proprio più niente da invidiare a gruppi più famosi dello stesso genere o ad altri sopravvalutati connazionali: non c’è dubbio che il nome dei Secret Sphere possa ora collocarsi nella “fascia alta” del power metal tricolore, a fianco di Labyrinth e Rhapsody! Tornando ad “A Time Never Come”, si nota un netto salto di qualità rispetto al primo album (tanto nel songwriting quanto nell’esecuzione tecnica), accompagnato da una maggior complessità ed un certo eclettismo stilistico che non fanno mai male. Pur partendo sempre da un buon substrato speed-power melodico, i nostri riescono infatti ad arricchire ogni pezzo con ben riuscite divagazioni progressive, raffinatissimi arrangiamenti e dei cambi di tempo ed atmosfera davvero lodevoli, i quali sono spesso caratterizzati da un livello tecnico ed un feeling fuori dal comune (particolarmente buone sono le prove del batterista, del chitarrista solista e del tastierista) e toccano dei picchi altrimenti impensabili appena due anni fa. Impeccabile ed emozionante è anche la prova vocale del cantante Roberto Messina, il quale ha da poco collaborato anche al disco degli Hemisphere dimostrando un’evoluzione incredibile. Tra le canzoni migliori direi che vadano elencate la poliedrica opener “Legend”, l’elaborata suite “Dr. Faust”, “Lady of Silence” ed anche la poetica e raffinata “Only the Brave”, ma devo ammettere che in tutta la durata dell’album non c’è un solo calo, nessun fastidioso filler. Non c’è che dire, i Secret Sphere finalmente hanno tutte le carte in regola per fare “il botto”: se siete amanti di queste sonorità e volete un disco capace di offrirvi molto di più del “solito power metal”, non dovete lasciarvi sfuggire per nessun motivo questo “A Time Never Come”!

Alessio Oriani


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