VERMIN - "Filthy Fucking Vermin"
(No Fashion/Audioglobe)

70/100

TRACKLIST: Intro / Already Dead / King for a Day / The Laughing Face of Madness / Random Pain / God's Eye / See Ya in Hell / Hate Crimes / Feed the Fire / Monster / Self-Inflicted Fiction Hell / Filthy Disgusting Vermin / Shoot

Ammetto di non aver mai sentito nulla dei Vermin, band svedese attiva sin dal 1992 e giunta alla quarta release da studio con questo “Filthy Fucking Vermin”, ma dopo l’ascolto del CD in questione credo proprio che mi metterò alla ricerca di qualche loro altro lavoro (se non altro per curiosità!). In circa quaranta minuti, il four-piece ci offre dodici canzoni dedite ad un energico coacervo di rock’n’roll e death metal su cui aleggia costantemente (come potrebbe essere altrimenti?) l’ombra degli Entombed di “Wolverine Blues” ed “Uprising”: non stupisce infatti che la produzione, ovviamente ad opera di Tomas Skogsberg nei suoi Sunlight Studios, sia del tutto in linea con tali lavori. Suoni estremamente grezzi e sporchi, chitarre notevolmente downtuned e vocals corrosive sono gli elementi principali di “Filthy Fucking Vermin”, il quale fortunatamente si basa su delle composizioni dai ritmi mediamente sostenuti senza quasi mai cadere nella trappola dei mid-tempo monolitici che, ad esempio, rovinavano “To Ride, Shoot Straight and Speak the Truth” degli stessi Entombed. Nonostante l’album si muova su coordinate già battute dozzine di volte, bisogna ammettere che il songwriting dei Vermin riesce comunque a destreggiarsi efficacemente tra i vari elementi senza risultare noioso o stantio... i filler comunque non mancano ed alla lunga le vocals di David Melin (che ogni tanto sconfinano in ambito hardcore e crossover) risultano un po’ stancanti a causa dell’eccessivo uso di filtri, ma per i primi ascolti l’intrattenimento è sicuramente assicurato. Le tracce migliori sono senza dubbio l’opener “Already Dead” e le trascinanti “Feed the Fire” e “Monster”, mentre alcuni pezzi come “See Ya in Hell” e “The Laughing Face of Madness” si addentrano con risultati positivi in melodie di matrice street rock tipiche della scena scandinava. Certo, gli Entombed hanno fatto scuola (e continuano a farla), mentre i Vermin al confronto sembrano essere solo dei semplici emuli, ma “Filthy Fucking Vermin” è senza dubbio valido al punto da sopperire a questa pecca... fateci un pensierino!

Alessio Oriani


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