BEHOLDER - "The Legend Begins"
(Dragonheart/Audioglobe)

50/100

TRACKLIST: Enter the Realm / The Ring of Freedom / Ivory Tower / Call for Revenge / Blood and Pain / The Ancient Prophecy: the Journey / The Ancient Prophecy: the Oath / The Fallen Kingdom / Until Darkness Falls / Chains of Fate

Cosa dire di questi nostrani Beholder e del relativo debut album… beh, innanzitutto lo stile adottato da questi sette (!!!) ragazzi è quello che ormai da diversi anni la fa da padrone in ambito metal, ossia il power “sinfonico”: tastieroni a valanga, doppia cassa “a manetta” e chitarre talmente nitide da sembrare finte, tanto per intenderci. “The Legend Begins” (questo il pomposo titolo del disco), poi, è ovviamente un concept album che narra la storia di…bla bla bla, insomma il solito polpettone fantasy. Inserendo il cd nel lettore si assiste all’immancabile intro simil-epica per poi passare alla vera e propria opener, come da programma uno dei pezzi più tirati e diretti del disco, tutto sommato piuttosto convincente: canonica, scontata, banale quanto volete ma comunque orecchiabile e caratterizzata da un buon intreccio delle vocals dei due singer… già, perché i Beholder hanno due voci, per l’esattezza una maschile ed una femminile. Anche se non si tratta di una novità sconvolgente (vedi i primi Nightwish), almeno rappresenta un piacevole diversivo. Per quanto riguarda il resto del disco, questo purtroppo non riesce ad eguagliare la qualità dei primi 5 minuti, incartandosi in una serie di pezzi eccessivamente melensi e totalmente privi di mordente, caratterizzati in particolare da ritornelli stucchevoli e da una melodicità estrema (più propria del pop che non del metal). Ed ora passiamo alle note veramente dolenti... Primo: la produzione è assolutamente insufficiente per un disco del genere, con dei suoni che risultano spesso inadeguati e approssimativi, specialmente quelli delle tastiere. Secondo: la tecnica di base non è niente di stupefacente. Ognuno fa il suo compitino in maniera pulita ed impeccabile ma niente di più... ed a mio avviso questo non è sufficiente per un gruppo power sinfonico. Terzo: non capirò mai cosa spinga una persona seria ad adottare un ridicolo “nome d’arte” inglese… forse il desiderio di essere deriso? Insomma, questo “The Legend Begins” forse potrà piacere ai fan più sfegatati (e meno esigenti) del genere, ma tutti gli altri faranno bene a starne alla larga. Un’ultima nota: non capisco perché la gente continui ad accostare a gruppi come questo i nomi di Manowar, Virgin Steele e Blind Guardian in particolare. Non capisco perché  qualcuno continui a chiamare “epic/speed ” questa roba. Volete epic metal e speed metal? Comprate le recenti ristampe di Manilla Road e Agent Steel!

Metaller


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