FLAUROS - "Monuments of Total Holocaust"
(The Twelfth Planet)

65/100

TRACKLIST:  traccia 1 / traccia 2 / ecc.ecc.

A seguito di un paio di fortunate demo tra il 1997 ed il 1998, i finlandesi Flauros operano un paio di cambi di line-up e giungono finalmente al debutto ufficiale per questa misconosciuta label italiana, seppur con un certo ritardo (la realizzazione di questo CD risale infatti ad aprile 2000, mentre le registrazioni sono datate addirittura a dicembre 1999). In ogni caso, il four-piece in questione ci offre cinque tracce (per la durata complessiva di venti minuti) generalmente classificabili nell’ambito black metal, ma fortemente caratterizzate da uno stile insolito e personale che mi ha in parte richiamato alla memoria le estranianti allucinazioni oniriche dei Fleurety miste all’eclettismo melodico dei primi And Oceans. Purtroppo la registrazione è piuttosto artigianale e riduce al minimo l’impatto dei pezzi della band, anche se per fortuna non riesce comunque a cancellarne le potenzialità e le qualità, mentre l’esecuzione tecnica non offre alcuno spunto particolarmente degno di nota... tuttavia, un magistrale songwriting riesce a tenere insieme il tutto con grande coerenza e fa passare in secondo piano i suddetti difetti, in futuro superabili con un miglior budget ed una maggiore esperienza. Su una base abbastanza canonica di black metal sinfonico, legato alle cullanti melodie di stampo finlandese, piovono idee nella forma di strani effetti di chitarra, alcuni samples, poche sperimentazioni elettroniche ed un insolita (ma riuscitissima) prova del cantante, il quale oltre ad utilizzare il solito binomio tra growling e clean vocals ci offre alcuni “effetti sonori” (ringhi, sussurri, gorgoglii, pianti sommessi, eccetra) che ben si addicono ed integrano con la musica. Il pezzo migliore sembra essere “For the Twentieth Time the Leaves Fell to the Ground”, che in cinque minuti riesce a riassumere le pur variegate caratteristiche sonore della band, ma è obbligatorio parlare al condizionale dato che il mio lettore non ne vuol sapere di leggere la quinta ed ultima traccia del CD (dopo pochi secondi inizia a saltare per poi bloccarsi del tutto)... A discapito di tale dubbio in sospeso, mi sento di consigliare questo EP solo a chi è avvezzo alle produzioni underground (a causa della produzione low-fi) o a chi si mantiene alla costante ricerca di nuove vie artistiche nello sterminato calderone del black metal. Personalmente, confido in un eventuale full-length per verificare le capacità effettive dei Flauros.

Alessio Oriani


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