ORK - "Blessed by Evil"
(Folter/Soundcave)

40/100

TRACKLIST: Beneath the Veil of Mystery / Black Soul Desire / Riding Through the Carpathian Snowpaths / Alone and Immortal / Blessed by Evil / Nosferatu

“Blessed by Evil”, ovvero trentacinque minuti di black metal ottuso ed innocuo, suonato coi piedi e registrato probabilmente in una baracca o giù di lì... in teoria la recensione potrebbe finire qua, ma per dovere di cronaca vediamo di dire qualcosa in più su questa band e sul loro triste operato, nel caso ci fosse qualche masochista interessato all’acquisto. Il CD in questione rappresenta il debut album per gli Ork, five-piece proveniente dalla Bulgaria ed inizialmente nato come one-man band, e giunge a distanza di cinque anni dal primo demotape “Through the Fight, I Ride” (non oso immaginare come fossero gli esordi, a giudicare dal livello attuale). Sei i pezzi presenti, tutti legati ad una forma abbastanza veloce, epica e melodica, di black metal il cui unico punto a favore sono le vocals del leader Count Vassilium, davvero acide e caratteristiche. Penosa l’esecuzione strumentale, in particolare quella dei due chitarristi che, quando esulano dal riffing (prevedibile ma tutto sommato efficace), si lanciano in assoli ed arpeggi capaci di mettere sottosopra lo stomaco... senza contare le ridicole tastiere, del tutto fuori luogo e con effetti assolutamente banali, ed il drummer-fantoccio che non riesce mai ad uscire da quegli unici tre o quattro tempi triti e ritriti. Un artwork orrendo, in parte opera loro ed in parte scippato al grande Frank Frazetta, fa da corredo questa accozzaglia senza capo nè coda di banalità assortite, mentre non manca anche un bel plagio nei confronti dei Sepultura: se vi capita, ascoltate l’inizio di “Desperate Cry” dei famosi brasiliani e confrontatelo con l’inizio di “Blessed by Evil” di questi buzzurri, poi ne riparliamo! Dato che, nonostante tutto, un paio di idee sono abbastanza buone (“Alone and Immortal”, “Black Soul Desire”), credo che il leader debba seriamente pensare a rinnovare in toto la line-up: chi va con lo zoppo impara a zoppicare, e qua di zoppi ce ne sono quattro su cinque! L’unica alternativa, altrimenti, è l’oblio.

Alessio Oriani


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