TRANSATLANTIC - "Live in America"
(InsideOut/Audioglobe)

75/100

TRACKLIST: (CD 1) All of the Above / Mystery Train + Magical Mystery Tour + Strawberry Fields Forever / We All Need Some Light / (CD 2) Watcher of the Skies + Fifth of Fifth / My New World / There Is More to This World + Go the Way You Go + The Great Escape + Finally Free + She's So Heavy

Doppio ed inaspettato CD live per la band di Mike Portnoy, Pete Trewavas, Roine Stolt e Neal Morse, registrato lo scorso anno durante il brevissimo tour estivo di supporto al debut album, lavoro felicemente accolto dalle folte schiere di ascoltatori del progressive rock (ma non solo). Per essere più precisi, stiamo parlando della sesta data del tour, ovvero il sesto concerto in assoluto della band, in quel di Washington il 24 giugno 2000, quindi un differente show da quello pubblicato nella controparte video (la VHS infatti riporta la data di Philadelphia del 21 giugno). Lo scopo di questo live, in sostanza, non è tanto quello di mostrare inutilmente l’abilità della band nel riproporre i pezzi dell’album (con dei nomi del genere non è affatto possibile dubitare della qualità), quanto di far rivivere lo spirito - umano e genuino - dei concerti di un tempo e nel contempo fare da “ponte stilistico” nella storia a sbalzi del rock progressivo in senso più ampio, ovvero oltre trent’anni di musica. Riprova ne è il fatto che registrazione, mixaggio e mastering sono servite solo a pulire e rifinire la qualità dell’audio, senza produrre un live album che suoni come se fosse fatto in studio... del concerto è stato mantenuto tutto, improvvisazioni e scambi di parole tra i membri compresi, motivo per il quale abbiamo due CD (cento minuti esatti) invece di un solo disco, forma altrimenti più consona ad un gruppo che ha pubblicato un solo album. Ma non finisce qua, perchè la tracklist segue un certo percorso storico-stilistico alternando canzoni dei Transatlantic (praticamente tutto l’album) a pezzi di altri gruppi, dividendoli in tre medley secondo un ordine cronologico: si parte quindi con i Beatles, passando per i Genesis e finendo, guarda caso, con le quattro formazioni-madre dei relativi membri della band (ovvero Marillion, The Flower Kings, Dream Theater e Spock’s Beard)... mi è sembrato un po’ deboluccio il medley beatlesiano, mentre quello dei Genesis è tra i momenti migliori del disco, anche se si rivela particolarmente interessante proprio l’ultimo dei tre. Qui troviamo quattro canzoni reinterpretate nello stile dei Transatlantic, ma senza troppo distaccarsi dalle versioni originali per la presenza costante di un membro della band da cui sono tratte: ascoltate ad esempio che strano effetto fa sentire la band suonare, e soprattutto Morse cantare, la theateriana “Finally Free”... un’operazione davvero particolare, non c’è che dire! Altri momenti particolarmente intensi sono le tracce “My New World” e soprattutto “We All Need Some Light”, ma in definitiva “Live in America” risulta - per quanto splendido - leggermente difficile da ascoltare nella sua interezza. I pezzi della band acquistano molto in fatto di energia e passione rispetto all’album, ma dopo i primi ascolti si inizia a saltare qua e là tra le lunghissime tracce alla ricerca dei passaggi più intensi e significativi. Per concludere, un live rivolto solo ai veri fan della band e soprattutto ai pochi fortunati che hanno potuti vederli dal vivo in quel tour, i quali avranno modo di rivivere ogni singolo istante del concerto nella sua forma pura ed intatta.

Alessio Oriani


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