COMMA - "Elusive Dreams"
(Hammer Müzik/Frontiers)

80/100

TRACKLIST: Clown / Never Betray / Lost Tears / Cradle of My Dreams / Testimony Within / Key of Virtue / Elusive Dream of Life / Solid Trance / Mask of Silence

“Elusive Dreams” ovvero la nuova rivelazione del prog metal? Forse non un capolavoro imperdibile, ma di certo una grossa sorpresa a giudicare dallo stile, dalla personalità e, soprattutto, dalla provenienza geografica di quest’interessante band. Il five-piece dei Comma infatti giunge dalla Turchia, paese da sempre privo di mezzi ed isolato in quanto a musica metal (così su due piedi mi vengono in mente solo i Pentagram di “Anatolia”), genere che ipotizzo venga ostacolato per motivi culturali, religiosi e politici. Ne va da sè che la musica da loro proposta, seppur rivolta al mercato occidentale, viene caratterizzata da idee e sonorità abbastanza personali - probabilmente derivate da influenze locali - che pervadono questi cinquanta minuti di progressive metal (di matrice Dream Theater e Shadow Gallery) melodico, decisamente energico ed al tempo stesso avvolto da un sottile velo di tristezza ed introspezione. Particolarmente entusiasmanti le prove del chitarrista Baris Hacibasioglu, grandissimo nelle ritmiche e sui bridge, un po’ meno personale sugli assoli (che restano però efficaci ed orecchiabili), del versatile cantante Ufuk Özkurt e dell’eclettico tastierista Baris Dokuzer, orientato su suoni moderni ma forse un po’ troppo abusati. La tecnica esecutiva la band è comunque di alto livello (basta ascoltare la strumentale “Solid Trance” per accorgersene) e viene perfettamente messa in evidenza dalla produzione curata e pulita, assolutamente non plasticosa, la quale purtroppo lascia un po’ a desiderare solo per quanto riguarda la batteria (un po’ in background rispetto a tutto il resto). Il tutto viene contornato positivamente da un artwork essenziale ma perfettamente in linea con la musica, e da buoni testi che puntano tutto su emozioni e riflessioni, di orientamento cupo e disincantato. Pezzi come “Mask of Silence”, “Cradle of My Dreams” o la splendida operner “Clown” sono piuttosto rappresentativi dello stile e delle capacità della band ed hanno tutte le carte in regola per lasciare il segno nei cuori di chi è avvezzo a queste sonorità. “Elusive Dreams” è un disco in parte acerbo, i cui punti di forza non sono stati purtroppo adeguatamente enfatizzati, ma riesce comunque a collocarsi una spanna sopra a parecchie produzioni del genere grazie alla sua freschezza, all’entusiasmo dei membri della band e la turbinosa energia che emana.

Alessio Oriani


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