GOD FORBID - "Determination"
(Century Media/SELF)

40/100

TRACKLIST: Dawn of the Millenia / Nothing / Broken Promise / Divide My Destiny / Network / Wicked / Determination (part I) / Determination (part II) / Go Your Own Way / God's Last Gift / A Reflection of the Past / Dead Words on Deaf Ears

Una biografia spocchiosa ed altisonante non è mai un buon modo di proporre il proprio lavoro, specialmente quando viene infarcita da sparate pretenziose del tutto prive di un riscontro reale (Cliff Burton e Geezer Butler sarebbero orgogliosi di questo bassista? Ma fatemi il piacere!). I God Forbid, five-piece del New Jersey, si dedicano ad una teoricamente interessante mescolanza di generi musicali, spaziando dall’hardcore (prominente) al death passando per il thrash metal ed arricchendo il tutto con un paio di idee ritmiche malamente derivate dai Meshuggah (“Dawn of the Millennia” o “Go Your Own Way”) ed altri insipidi e ruffiani modernismi provenienti dal calderone americano degli ultimi cinque anni (di matrice principalmente Machine Head, Sevendust, Stuck Mojo). Un mix che non funziona, con parti ampiamente slegate tra loro, contrastanti... innocua unione di opposti che si neutralizzano a vicenda lasciando solo la noia e la perplessità verso il CD, nonchè una notevole frustrazione nei confronti delle urticanti vocals di Byron Davis, vera e propria pietra al collo della band. Come si fa, per esempio, a mettere una boiata melodica come “Broken Promise”, potenziale hit single a metà tra metal ed alternative rock (ma mai lo sarà, a causa delle vocals penose), a fianco di pezzi del tutto devoti all’aggressione thrash-core (“Nothing” o “Dead Words on Deaf Ears”), oppure prendere una traccia (l’unica!) splendida ed elaborata come “Determination part I & II” e gettarla alle ortiche con delle vocals così inadatte e male arrangiate? Nell’immangiabile macedonia di “Determination” spuntano qua e là anche parecchi riff del death melodico scandinavo, qualche parte silenziosa vicina ai Disturbed di “The Sickness”, ed altri elementi trascurabili più o meno trafugati da altre band: tra l’altro, la band non sembra neanche avere il livello tecnico necessario per proporre un simile calderone di sonorità... mentre di Sepultura, Pantera e Morbid Angel (nomi a loro accostati nella biografia) non ce n’è la minima traccia! Per concludere, “Determination” è un disco noioso, sconclusionato e pretenzioso... fossi in voi, lo eviterei! P.S. Non c’entra niente con la recensione, ma il relativo sito ufficiale www.godforbid.com ha una squallidissima sezione dedicata alle loro groupies... traetene le conclusioni che volete, le mia opinione è facile da intuire.

Alessio Oriani


Ritorna a ROT 'N' ROLL ( News - Recensioni - Demotapes - Links - Staff - Contatti)