MYSTIC CIRCLE - "The Great Beast"
(Massacre/SELF)

50/100

TRACKLIST: Hellish Maniacs / Hate / The Great Beast / Lucifer's Angel / Spirits in Black / Eyes of Horror / Whore Babylon / Lost in the Garden of Eden / And Evil We Shall Die

Mi preoccupa l’inattività della Massacre, che tra l’altro ha ormai perso molti dei suoi gruppi di punta (Skyclad, Theatre of Tragedy, Fates Warning) e sembra non stia navigando in acque proprio sicure. In questo senso il nuovo album dei tedeschi Mystic Circle, i quali provengono dalla Last Episode, non si configura di certo come un prodotto capace di risollevare le sorti della label, essendo inferiore rispetto al suo buon predecessore “Infernal Satanic Verses” forse a causa della dipartita del batterista-fondatore Aargorn e del chitarrista Isternos per divergenze musicali. Per questo nuovo capitolo intitolato “The Great Beast”, i Mystic Circle riducono al minimo la loro componente black metal ed enfatizzano la parte più pacchiana e stucchevole del loro sound, ovvero le ruffiane partiture sinfoniche (un po’ di barocco qua, un po’ di romanticismo là) e gli elementi gotici rubacchiati sempre più a piene mani dai Cradle of Filth. Apparentemente immensa e potente è la produzione, a cura di Gerhard Magin (Crematory, Theatre of Tragedy), che però si rivela uno specchietto per le allodole a causa della suo suono così cristallino da essere gelido ed artificiale. Se per “Infernal Satanic Verses” la musica contenuta nel CD, per quanto non innovativa nè personale, riusciva a far dimenticare l’aspetto paramusicale della band (show con donne nude, corpsepaint esagerati, nomi assurdi e altre chicche davvero infantili), questo nuovo “The Great Beast” lo riporta pericolosamente alla memoria. Non c’è più molto spazio per l’aggressione e la violenza, i Mystic Circle del nuovo millennio sono proiettati verso melodie accattivanti e suadenti, tonnellate di tastiere ed effetti sonori che sovrastano un riffing sempre più morbido (oserei dire power) ed un songwriting notevolmente più snello e circolare. Probabilmente i Mystic Circle avranno più fortuna in questa nuova veste di “dark satanic metal band” (come si autodefiniscono), ma per quanto mi riguarda si tratta di un gran tonfo per una formazione che ormai stava a due passi dalla maturità artistica.

Alessio Oriani


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