MORTICIAN - "Domain of Death"
(Relapse/Audioglobe)

30/100

TRACKLIST: Brood of Evil / Maimed and Mutilated / Bonecrusher / The Hatchet Murders / Extinction of Mankind / Domain of Death / Cannibalized / Pulsating Protoplasma / Martin (the Vampire) / Telepathic Terror / Mutilation of the Human Race / Wasteland of Death / Dr. Gore / Extra Uterine Pregnancy / Tenebrae / Devastation / Necromicon Exmortis

I Mortician per me hanno sempre rappresentato la maniera più insensata ed ottusa di suonare brutal death metal. Sarà per la drum machine, strumento assolutamente inconcepibile nel death metal, sarà per il concept del tutto infantile a base del solito gore-splatter da baraccone, o per le “vocals” assolutamente irritanti e prive di giustificazione (non stiamo parlando di growling o suoi derivati, ma di un gorgoglio monocorde assolutamente impossibile da comprendere anche coi testi alla mano), fatto sta che per me non c'è una release all'interno della loro discografia che sia anche appena decente! Ne va da sè che mi resta molto difficile avvicinarmi obiettivamente a questo “Domain of Death” (se siete dei fan sfegatati siamo agli antipodi) che, in definitiva, si configura al cento per cento come “il solito disco dei Mortician”... e dire che stavolta speravo in un minimo di cambiamento! E invece niente, sempre gli stessi clichè, sempre gli stessi riff, i soliti ritmi artificiali (ci vuole poco ad apparire violenti con la drum machine), samples tratti da film splatter e copertina in linea con il resto (questa finalmente decente... per fortuna che non è realizzata da Joe Petagno!). Nemmeno la produzione si salva, con delle distorsioni talmente fastidiose ed acide da risultare insopportabili dopo i primi dieci minuti... insomma, ormai l’avrete capito, per me i Mortician sono un fenomeno da baraccone e di certo questo “Domain of Death” – che dopotutto è uguale al suo predecessore “Chainsaw Dismemberment” – non mi fa cambiare idea, anzi è solo un’ulteriore conferma. Inutili poi le due cover presenti (di Pungent Stench e Disastrous Murmur), talmente stravolte da sembrare pezzi degli stessi Mortician. Certo, un album di questo tipo non è da prendersi sul serio, ma la goliardia ed il sarcasmo non sono certo delle giustificazioni sufficienti alla produzione di simili aborti. Non so perchè, ma quando penso ai Mortician mi viene in mente il tipico quattordicenne newyorkese macinatore di comics e Playstation che entra nel negozio e vedendo la copertina dice “Wow! How cool!”... tremendo, no?

Alessio Oriani


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