MY DARK SIN - "Cogitationes"
(Pulsarlight Records)

90/100

TRACKLIST: Apostata / Dogma (the Sign of Ignorance) / Burning Thoughts (Dogma part II) / Rebellion / The Defeat of the Lie / Triumph / Outro

Cercate una risposta italiana ai vari super-gruppi black metal scandinavi? Bene, eccola! I My Dark Sin sono, senza timore di smentita alcuna, la migliore black metal warmachine in Italia! Non crediate che le mie parole nascondano un enfasi spropositata o un atto di piaggeria, il fatto è che questo esordio discografico degli abruzzesi My Dark Sin è una vera rivelazione. Giunto a noi dopo due demotapes dalle qualità artistiche altalenanti (ma che già presentavano i germi di quello che sarebbe poi potuto accadere), questo “Cogitationes” esplode letteralmente dalle casse dello stereo con una violenta deflagrazione che ha pochi precedenti nel nostro paese... e non solo. Hyperfast black metal nella miglior tradizione svedese, accostabile a bands quali Marduk e Dark Funeral: ma “Cogitationes” non si limita a questo... sono infatti riscontrabili vari retrogusti, dagli Emperor ai Dissection ed ancora agli ultimi Behemoth. Tutto ciò porta i My Dark Sin ad avere un proprio sound ben definito e non la solita scimmiottata esterofila, non il solito gruppo clone. Il disco, dalla durata di poco più di mezz’ora, si snoda attraverso sette tracce (ma una è un outro): sei dolorosissime schegge che si conficcano con grande veemenza nella profondità delle carni. I ritmi sono sostenuti e tiratissimi ma non mancano parti più slow e atmosferiche, nelle quali il bassista Falx alterna la sua voce pulita al growl del singer Blacksun... notevoli anche le parti ritmiche, dove troneggia l’eccellente prova del drummer Rattlehead dietro alle pelli. Il tutto è poi supportato dall’ottima prova del chitarrista Kris e dall’eccellente, cristallina produzione dell’ormai esperto Christian Ice (dei romani Temple of Noise Studios). Se volete perdere tempo dietro a certe band menzognere che promettono l’innovazione attraverso l’estremismo, ma che poi si rivelano modesti complessini da cabaret i quali riciclano tutto quanto sia possibile riciclare, fate pure... ma io vi avverto: farsi sfuggire i My Dark Sin sarebbe un vero peccato (e scusate il gioco di parole). Si tratta sicuramente della migliore promessa ed insieme la più grande sorpresa italiana in campo estremo, ma sono sicuro che grazie all’intraprendente Pulsarlight Records i nostri saranno in grado di dire la loro anche in Europa. Intanto, voi andate a comprare questo CD... è un ordine!

Andrea Flavioni


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