NOVEMBER'S DOOM - "The Knowing"
(Pavement/Audioglobe)

80/100

TRACKLIST: Awaken / Harmony Divine / Shadows of Light / Intervene / Silent Tomorrow / In Faith / Searching the Betrayal / Last God / In Memories Past / The Day I Return / Aura Blue / Silent Tomorrow (Dark edit)

Dopo una lunga gavetta in patria (due album ed un EP in cinque anni) gli americani November’s Doom arrivano anche dalle nostre parti grazie al contratto con la Pavement Music, che distribuisce in Europa il catalogo della Dark Symphonies: a dire il vero, questo “The Knowing” arriva da noi con quasi un anno di ritardo rispetto all'edizione locale, ma si tratta pur sempre di un passo in avanti in confronto a prima (nessuno degli altri CD è infatti reperibile al di fuori degli States, mentre il debut per Avantgarde è ormai esaurito). La musica del five-pice del Wisconsin è un poderoso doom metal che fa soprattutto tesoro dei primi passi di Paradise Lost ed Anathema, ma si arricchise di leggere influenze scandinave a nome Amorphis, Opeth e The 3rd and the Mortal. I quasi settanta minuti di “The Knowing” si dividono in dodici tracce, purtroppo non tutte uguali in quanto a qualità ed idee: da un lato troviamo infatti pezzi splendidi ed efficaci come la ricca “Harmony Divine”, “In Faith” o la cupissima e sepolcrale “Last God”, mentre dall'altro appaiono un paio di filler che si reggono su idee labili e rallentano l'apprezzamento del disco, oppure tracce eclettiche ma leggermente fuori luogo come “In Memories Past”. In ogni caso fa sempre piacere potersi trovare di fronte a buoni lavori di un genere musicale ormai “per pochi”, e comunque l’impressione generale resta lo stesso molto positiva, perchè i nostri dimostrano una grande capacità nel giocare con elementi certamente non nuovi, arrangiandoli sapientemente e ricontestualizzandoli, oltre ad una notevole progressione in confronto al precedente album “Of Sculptured Ivy and Stone Flowers” (più acerbo ma anche più compatto) tanto nella fase compositiva quanto in quella esecutiva. Molto buona è la produzione - nonostante il budget limitato - perchè capace di fornire un ampio spettro di sonorità, tutte adattissime ad ogni momento dell'album... azzeccatissimo è poi anche l'artwork di Travis Smith, il quale ha recentemente realizzato anche i booklet di Opeth, Katatonia e Secret Sphere tra i tanti. In definitiva, un album che potrebbe facilmente conquistarvi, consigliatissimo a tutti i fan delle sonorità a cavallo tra il doom ed il gothic metal più datato e genuino.

Alessio Oriani


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